Jannik Sinner in queste ultime settimane ha fatto sognare tanti italiani e alla fine la vittoria più bella, quella della Coppa Davis, è arrivata. 47 anni sono passati dall’ultima volta che gli azzurri l’hanno portata a casa con la squadra capitanata da Nicola Pietrangeli. Ora, però, è arrivata la seconda con la guida di Volandri e con Sinner, Bolelli, Musetti, Sonego e Arnaldi. L’altoatesino, però, ovviamente è stato il principale artefice di questa vittoria dato che dai quarti di finale con l’Olanda in poi ha sempre giocato. Prima ha vinto contro Djokovic in semifinale e poi con de Minaur in finale. A proposito di questo, delle sue ambizioni e non solo, il coach Darren Cahill, che allena Sinner insieme a Vagnozzi, ha parlato in un’intervista al Corriere dello Sport.

Sinner, l’intervista di Darren Cahill

Cahill ha fatto subito grandi paragoni per la gestione della pressione di Jannik Sinner che non sembra sentirla più di tanto:

“Mi vengono in mente Borg, Wilander e Cash. La pressione delle grandi occasioni non li schiacciava, anzi. Dopo gli US Open Jannik è maturato tantissimo sotto questo aspetto e si è visto in Coppa Davis. Lui ora è anche molto più forte e resistente: inoltre conosce ancora meglio il proprio corpo e comprende bene il gioco. Sotto questi aspetti è migliorato tantissimo e sono dettagli che fanno la differenza”.

Poi sulla vittoria che lo ha sbloccato mentalmente, Cahill ha confermato che è stato il torneo in Canada del Masters 1000:

“Il Masters 1000 in Canada è stato molto importante perché è il primo grande torneo vinto. Poi hanno inciso anche i successi in top 10 e top 5. Inoltre ha capito dove migliorare e come: ha imparato tante lezioni prendendo spunto dalle sconfitte”.

I complimenti a Vagnozzi non mancano e Cahill ha voluto commentare anche il passato. Non solo: ha parlato anche dell’importanza della Nazionale per Sinner:

“Credo che Vagnozzi sia stato una manna dal cielo. Lui è uno degli allenatori tecnicamente più preparati che abbia mai conosciuto. Il mio compito è stato più quello di capire quale fosse la giusta direzione. Alla fine della passata stagione ho anche capito quanto Jannik tenesse alla Nazionale: a causa dell’infortunio ci era rimasto malissimo di non poterci essere stato”.

Cahill: “Vincerà uno Slam. In Coppa Davis sembrava un veterano”

Sulla Coppa Davis appena vinta e sulle partite giocate da Jannik Sinner ha anche aggiunto:

“Sembrava un veterano. Ha assorbito appieno l’ambiente perché ormai era abituato alle aspettative delle grandi occasioni. Lo ha fatto come i grandi campioni sanno fare”.

Poi un augurio e una certezza probabilmente di Cahill che ha detto che Jannik Sinner, per lui, vincerà uno Slam. L’importante però sarà non mettergli pressione:

“Sono fermamente convinto che vincerà uno Slam: è l’obiettivo. Servirà resilienza, fiducia e un pizzico di fortuna. Dobbiamo essere bravi a non mettergli pressione ma le sue potenzialità non hanno limiti”.

Sul meritato riposo e sulla stagione da programmare, poi, l’allenatore dell’altoatesino ha anche dato delle linee:

“Ora si godrà il meritato riposo dopo una stagione estenuante. Non giocherà la prima settimana di tornei in Australia ma si preparerà ad affrontare il Kooyong Classic: una esibizione molto competitiva che si gioca a Melbourne prima dell’Australian Open”.

Un’altra tappa importante della carriera di Sinner, però, sono le Olimpiadi e Darren Cahill ne ha rimarcato l’importanza:

“Le Olimpiadi sono già in agenda. Per Jannik sono una priorità assoluta dato che ama giocare per l’Italia”.

Infine sulla vittoria dell’Italia e su com’è Sinner al di fuori del campo e del tennis, ha detto:

“Per la vittoria in Coppa Davis bisogna dare credito a tutti i ragazzi, non solo a Jannik. Si tratta di un bene per il tennis perché tutti ora vorranno scendere in campo. Sinner fuori dal campo? Lui è molto simpatico, intelligente e competitivo: il momento peggiore è quando perde a carte con uno di noi. Ha un’ottima famiglia ed è un ragazzo con i piedi per terra”.