Rana Reider (allenatore Jacobs): “Tornerà a correre in 9″80”. – Campione olimpico dei 100 metri piani e della staffetta 4×100 metri ai Giochi di Tokyo 2020, campione mondiale indoor dei 60 metri piani a Belgrado 2022 e campione europeo dei 100 metri piani a Monaco di Baviera 2022. Il palmares di Marcell Jacobs parla chiaro. L’italiano è senza dubbio uno dei velocisti più forti nel panorama mondiale e lo ha dimostrato soprattutto alle ultime Olimpiadi di Tokyo. Poi un periodo ricco di pressioni tra sponsor, infortuni e risultati che non arrivavano che lo hanno “ridimensionato” nell’opinione pubblica. Adesso l’atleta italiano lavora per tornare a quei livelli e per farlo aveva bisogno di nuovi stimoli, nuovi inizi e qualche cambiamento. Per questo motivo si è affidato a Rana Reider, ex sprinter e lunghista, che allena dal 1995.
Allenatore di grandi atleti vincitori di diversi titoli, Rana Reider ha collaborato (e con alcuni continua a farlo) con gente del calibro di Dwight Philips, Bryan Clay, Christian Taylor, Tiana Madison e Andre De Grasse per citarne alcuni. Tutta gente che si è attestata tra vincitori di mondiali e campioni olimpici. E proprio Rana Reider è stato intervistato da “La Gazzetta dello Sport” per parlare di questi primi mesi con Jacobs.
Rana Reider (allenatore Jacobs): “Prime impressioni sono ottime”
Il nuovo allenatore di Marcell Jacobs, Rana Reider, è stato intercettato da “La Gazzetta dello Sport” per una lunga intervista sull’atleta italiano. Il campione olimpico si è infatti affidato a lui per una “rinascita” e si sta allenando a Jacksonville, in Florida, lontano dai riflettori italiani e dalle pressioni. Di seguito uno stralcio delle dichiarazioni di Reider.
È presto per esprimere giudizi compiuti. Ma le impressioni iniziali sono ottime: soprattutto per quanto riguarda la sua intelligenza motoria. Marcell capisce, fa suo e riproduce quel che gli chiedo molto velocemente e con precisione. Per ora mi limito a valutare quel che vedo: ha qualità che non immaginavo avesse e inibizioni che andranno man mano eliminate. Mi riferisco ad appoggi del piede a terra, di postura, di equilibri. Ma serve tempo: ci sarà modo di approfondire.
Rana Reider è poi entrato maggiormente nel dettaglio, parlando di metodologie di allenamento e di obiettivi di Marcell Jacobs. Nel 2024 avrà diverse competizioni da affrontare e un titolo olimpico da dover difendere a Parigi.
Pur facendo parte di un gruppo, segue come tutti un programma individuale che, a partire dagli
esercizi di riscaldamento, è oggetto di rivalutazione quotidiana anche da parte dei fisioterapisti. In
più lui, rispetto agli altri, è arrivato un po’ dopo e quindi siamo ancora agli approcci. Ma lo vedo
coinvolto e fiducioso. Obiettivi? Marcell deve diventare più forte: non in senso fisico, non nella quantità di chili sui bilancieri. Piuttosto in termini di intensità, di volumi, di capacità di muoversi al meglio e quindi di rimanere in salute, di non infortunarsi. Qui avrà tutto il supporto necessario per riuscirci.
Ma come Jacobs può tornare a quei livelli, raggiungere gli obiettivi prefissati e soprattutto come Rana Reider può incidere sul suo percorso?
I primi 30 metri sono da ripulire biomeccanicamente. Non necessariamente la partenza in sé, anche
se prima di espormi dovrò disporre di una serie di dati sulla rotazione dell’anca, sugli angoli del
ginocchio e sui tempi di contatto. Lui è qui per correre in 9″80, non per fare 10″00.
“A maggio saremo a Rieti”
In seguito Rana Reider si è concentrato maggiormente su quali gare Jacobs affronterà nel 2024 e quali no. Ma anche sul programma d’allenamento, che a maggio vedrà l’atleta presente a Rieti. Dopo un lungo periodo lontano dai riflettori, infatti, Jacobs tornerà in Italia. Lo farà per preparare le Olimpiadi del 2024 a Parigi e lo farà a Rieti, dove c’è un centro all’avanguardia e che permette all’atleta di allenarsi al meglio.
Dopo aver avuto tre finalisti sui 200 dei Mondiali di Doha con due medagliati e altrettanti sui 100 dell’Olimpiade di Tokyo, a Parigi, con Marcell, Bromell, De Grasse, Sani Brown e Blake, punto ad avere cinque tra i primi otto. Non potevo rifiutare di lavorare con il campione olimpico sui 100 metri. Dopo la prima metà di gennaio vedremo se affrontare qualche indoor. 60 metri al coperto a Glasgow? Non sono una priorità. Abbiamo il mirino già sugli Europei a Roma e sull’Olimpiade a Parigi.
Dopo i Mondiali di staffette alle Bahamas saremo a Rieti, dove sono già stato più volte per il meeting che purtroppo non c’è più e per un paio di settimane un anno fa. È una località decentrata, ma non troppo. Clima e strutture sono buone e avremo la possibilità di portare un po’ dei nostri macchinari di allenamento e supporto medico.