Domani è la giornata di apertura della Cop28 di Dubai per affrontare i cambiamenti climatici: si tratta della 28esima riunione annuale a cui partecipano i leader che hanno ratificato la convenzione Onu in relazione al cambiamento climatico.
Ad avere basse aspettative per quanto riguarda i risultati a cui si giungeranno, è Carlo Buontempo, direttore del programma europeo Copernicus relativo a questa tematica.
“Ci stiamo avvicinando a superare settimanalmente, mensilmente o anche annualmente questa soglia degli 1,5°C. Non penso che ci siano molti scienziati che si occupano di clima che pensano che si possa stare perennemente sotto il grado e mezzo di riscaldamento.
Noi al momento pensiamo che questa soglia si supererà intorno al 2034-2035 e non c’è molto che possiamo fare per evitarlo. La vera discussione è un’altra: una volta che abbiamo superato questa soglia riusciremo a tornare al di sotto nei decenni successivi? La risposta dipende in buona parte dalla nostra capacità di decarbonizzare e arrivare alle emissioni zero il prima possibile”.
Cop28 a Dubai, Carlo Buontempo: “L’Europa si è scaldata a un ritmo doppio rispetto al resto del mondo”
Buontempo tocca tanti temi all’interno dell’intervista in vista di Dubai, dove presenzierà non per tenere un intervento ma per portare i risultati della ricerche condotte da Copernicus.
“Negli ultimi 30 anni, l’Europa si è scaldata a un ritmo quasi doppio rispetto al resto del mondo. Purtroppo, come spesso accade per il clima, non abbiamo una spiegazione semplice. Ci sono diversi fenomeni che possono aver contribuito.
Dentro il dominio europeo, per esempio, c’è una buona parte dell’Oceano Artico, che ha perso moltissimo ghiaccio polare. Poi c’è la perdita di neve e ghiaccio sulle Alpi e sui Pirenei e la diminuzione in generale dei giorni di neve in tutta Europa. Poi c’è da tenere conto della siccità e dell’inaridimento della parte meridionale del continente”.
I paradossi a Cop28: Sultan Al-Jaber, il presidente, è titolare di un colosso di combustibili fossili
La Cop28 che riunisce la maggior parte dei paesi ONU si tiene quest’anno a Dubai e il presidente è Sultan Al-Jaber, direttore anche di un coloro nell’ambito dei combustibili fossili. Un elemento che a primo impatto potrebbe rendere poco credibile l’intero scopo della conferenza, anche se su questo Buontempo non ha un’opinione così netta.
Allo stesso tempo, però, evidenzia come non le aspettative riguardo questa riunione annuale siano basse perché sembra essere già escluso l’accordo sulle emissioni. A questo, si aggiungono i primi forfait che fanno rumore, tra cui quello di Joe Biden.
“Non ho un’opinione forte in merito. Quando è stato annunciato che Cop28 si sarebbe svolta a Dubai, ho pensato il contrario: che potesse essere una grande opportunità per i Paesi produttori di petrolio di mostrare un cambio di priorità a livello di investimenti. Al momento però i segnali che vediamo non sono particolarmente incoraggianti
Credo che non ci sia molta gente ottimista rispetto a questa Cop. Penso che sarà l’ennesima conferenza a cui non si arriverà a un accordo sulle emissioni, perciò non mi aspetto grandi risultati. I passi che abbiamo fatto dagli Accordi di Parigi a oggi, considerando le dimensioni del problema, sono stati abbastanza piccoli”.