Via al nuovo piano pandemico nazionale valido per il triennio 2023-2025, entro fine anno sarà approvato il documento finale con le strategie da adottare in caso di nuova emergenza sanitaria, ma contiene anche il programma per combattere le nuove varianti Covid, con un piano vaccinale appositamente studiato per proteggere i soggetti fragili.
Inoltre un osservatorio permanente sulle nuove epidemie, in collabirazione con l’Oms con particolare attenzione all’aumento della diffusione di casi di polmonite batterica dalla Cina che sta iniziando a colpire anche in Europa.
Nuovo piano pandemico nazionale 2023-2025
Il nuovo piano pandemico triennale valido fino al 2025, sarà presentato per l’approvazione alla Conferenza Stato-Regioni a breve. Si tratta di un importante strategia che sarà messa in campo, con linee guida e comportamenti comuni da seguire, per tutelare la salute e la sicurezza sanitaria pubblica, prevenire nuove emergenze, ed intervenire in caso di situazioni straordinarie.
Per non farsi trovare impreparati in caso di nuova pandemia o rialzo improvviso dei casi di Covid da nuove varianti. Il direttore generale della Prevenzione Sanitaria del ministero, Francesco Vaia, ha illustrato i principali obiettivi del provvedimento, con alcune raccomandazioni più attuali. Specialmente per quanto riguarda un aumento dei casi di Covid e dei ricoveri, che necessita di particolare attenzione.
Dati che comunque erano attesi visto il picco stagionale che in genere si verifica proprio nel passaggio tra autunno e inverno. Per questo il governo si sta attivando per rendere disponibili vari tipi di vaccino, e per continuare ad informare la popolazione sull’importanza di questo strumento di prevenzione, Visto che al momento l’adesione al piano di somministrazione 2023 non è stata molto elevata.
Cosa prevede la strategia per prevenire il Covid
la nuova strategia anti Covid, prevista dal nuovo piano pandemico nazionale, che verrà presto approvato, si baserà soprattutto sulla vaccinazione preventiva dei soggetti più fragili. E per quanto riguarda un eventuale aumento improvviso dei casi, o l’arrivo di nuove varianti più pericolose, sarà fondamentale l’esperienza passata negli anni dell’emergenza pandemica. Si cercherà infatti di evitare l’allarmismo, attuando le misure di sicurezza ed evitando il diffondersi della disinformazione, senza commettere di nuovo gli errori del passato.
Attualmente, come ha sottolineato Vaia, i casi di infezione sono dovuti in prevalenza alla nuova variante Eris, in aumento secondo le stime, al 51%. Tuttavia la circolazione dei nuovi ceppi virali al momento non desta particolare preoccupazione, perchè non è stato registrato un cambiamento nel decorso della malattia che potrebbe dare origine a sintomi o conseguenze più gravi del previsto.
Resta però alta l’allerta sulle persone che hanno patologie pregresse e sugli anziani. Per queste categorie, nel piano nazionale saranno previste più tutele preventive, anche perchè, dai dati emerge che solo il 5% ha ricevuto l’ultima dose di vaccino.
Il piano vaccinale 2023-2025
Come aveva ribadito il Ministro della Salute Schillaci in occasione dell’annuncio del nuovo piano pandemico nazionale, sarà posta particolare attenzione sull’importanza dei vaccini. Il piano previsto punterà ad una chiara informazione sui vantaggi della somministrazione delle nuove dosi per evitare le complicanze e le ospedalizzazioni dei fragili.
Inoltre, la scelta sarà ampliata con nuovi prodotti all’avanguardia. Come ad esempio il vaccino Novavax, su base proteica, che rappresenta una nuova arma per garantire l’immunizzazione. Già nei prossimi giorni saranno disponibili 2,9 milioni di dosi di scorta per garantire tutte le opzioni ai cittadini.
Polmonite batterica dalla Cina, la situazione non è allarmante
Nell’illustrare quali saranno i punti chiave del nuovo piano pandemico nazionale, Francesco Vaia ha voluto riprendere le dichiarazioni dell’Oms per quanto riguarda la situazione polmoniti causate dal batterio Mycoplasma pneumoniae, con casi in aumento non solo in Cina ma anche in Europa. Al momento non sembra esserci una vera emergenza, le infezioni sono sotto controllo e i focolai sono attentamente monitorati. Quindi attualmente, non c’è alcun allarme.