Nella giornata di ieri è stato ufficializzato il nome della città ospitante l’Expo nel 2030. Roma era tra le candidate ma a trionfare è stata Riad con 119 voti su 165. Per la capitale italiana si è però trattata di una vera e propria umiliazione secondo Gianni Alemanno, ex sindaco capitolino e oggi leader di un suo movimento politico, “Indipendenza”.
“Sono profondamente dispiaciuto per la nostra città che non meritava questa umiliazione. Non solo non ci siamo aggiudicati Expo 2030, ma Roma è arrivata ultima con pochissimi voti, solo 17 su 165″.
Flop Expo 2030 per Roma, Alemanno: “Chi ha sbagliato paghi”
L’ex sindaco cittadino rincara poi la dose, andando alla ricerca dei responsabili. Sarebbe necessaria un’autocritica da parte di tutti, da chi ha progettato la candidatura a chi si è fatto portavoce della sua promozione.
“Com’è stata possibile questa umiliazione per una città così famosa e ammirata nel mondo? Chi ha sbagliato, nel progetto della sede o nella promozione della candidatura? Oppure si è stati velleitari nel lanciare e mantenere fino in fondo la candidatura di Roma?
Tutto questo non può passare senza conseguenze, continuando a tenere il Campidoglio in quel limbo per il quale, grazie alla protezione di sinistra dei grandi giornali, il sindaco e l’amministrazione non sono mai colpevoli di niente“.
Nella capitale sono già in corso i lavori per il Giubileo del 2025
Alemanno, inoltre, critica anche il bisogno di presentare la candidatura ad Expo 2030 in un momento in cui la città è già in fermento per il Giubileo del 2025, molto più vicino temporalmente.
“Anche il Governo deve spiegare come è stato possibile che la nostra Capitale nazionale sia stata lasciata andare verso questa catastrofe senza nessuna precauzione e cautela. Che bisogno c’era di affrontare questa avventura quando fatichiamo anche a prepararci al Giubileo del 2025?
Rimane l’amarezza e il paradosso negativo di essere andati a perdere per l’Expo, quanto per due volte abbiamo volontariamente e incomprensibilmente rinunciato a portare la candidatura di Roma alle Olimpiadi. La candidatura del 2020 per colpa di Monti e la candidatura del 2024 per colpa della Raggi”.
Tenta di smorzare le polemiche, invece, l’attuale sindaco di Roma, Roberto Gualtieri:
“Non è il caso adesso di fare polemiche, Riad ha dilagato e non è il caso di ulteriori considerazioni su questo. Obiettivamente con queste regole del gioco e con il peso che possono avere le relazioni bilaterali, è difficile immaginare una situazione preparatoria diversa, è una scelta che dobbiamo rispettare”.
Decisamente più piccato il commento di Massimo Scaccabarozzi, presidente della Fondazione Expo che unisce il sistema imprenditoriale di Roma.
“Dalle informazioni che avevamo non ce lo aspettavamo, ma abbiamo imparato che contano altri valori. La Corea ha preso i voti che doveva prendere, noi ne abbiamo presi meno rispetto a quelli che ci avevano detto che ci avrebbero votato.
La cosa che mi dispiace, guardando al numero dei voti presi, è che mi aspettavo una presa di posizione europea più importante per un paese europeo come l’Italia. Non arrivo a definirlo un voto comprato ma credo che questo dimostri, come sta succedendo anche per altre manifestazioni, che c’è un potere economico molto importante e ne dovremo tener conto”.