Anche Tron ha deciso di proporre una sua stablecoin, denominata USDD. Una proposta arrivata proprio pochi giorni prima che Terra (LUNA) terminasse in maniera ingloriosa la sua avventura, che pure aveva suscitato grande aspettative prima di ingoiare miliardi di dollari nella voragine creata.
La discussione iniziale, logicamente viziata da un certo pregiudizio derivante proprio dal fallimento quasi contemporaneo di Terra, ha in un primo momento frenato il nuovo token. Con il passare del tempo, però, USDD è riuscito a far apprezzare alcune caratteristiche di un certo interesse per gli investitori. Andiamo a vedere quali.
USDD: di cosa si tratta
USDD è una stablecoin, ovvero una criptovaluta che si propone di conseguire il massimo di stabilità possibile. Per farlo ha fissato il suo ancoraggio al dollaro statunitense, con tasso di cambio paritario. Occorre però sottolineare che, a differenza di analoghe iniziative monetarie, è un token sovracollateralizzato. In pratica, proprio per rassicurare al massimo gli investitori, sono messe in garanzia riserve maggiori rispetto al controvalore digitale emesso. Di conseguenza è stato conseguito il rapporto di garanzia più elevato in assoluto, pari al 200%, tale da garantire il massimo di stabilità possibile al progetto.
Il motivo della decisione è abbastanza chiaro. In tal modo, infatti, è possibile rassicurare tutti coloro che temono condotte poco chiare come quelle che hanno caratterizzato Tether e altre stablecoin. Condotte denunciate a più riprese e dimostrate da inchieste delle autorità finanziarie, tali da mettere a repentaglio i soldi reali convertiti in asset virtuali ad essi collegati.
Inoltre, il rapporto alla pari con il dollaro è mantenuto da un algoritmo e proprio questo genere di peg ha aperto le porte a più di un disancoraggio, con esiti più meno disastrosi. Con la sovracollateralizzazione i rischi in questione vengono ridotti drasticamente.
USDD: come funziona e chi decide
USDD è stato lanciato il 5 maggio del 2022, proprio due giorni prima del clamoroso crollo di Terra. L’emittente è Tron, l’azienda di Justin Sun già nota per aver lanciato l’omonima criptovaluta. Oltre che sulla blockchain di Tron, la stablecoin è disponibile anche su Ethereum Virtual Machine e BNB Chain.
La sua emissione e riscatto avviene secondo le regole dettate da uno smart contract e i detentori possono unirsi ai pool di staking in modo da ricavare una rendita passiva sulla base del denaro virtuale depositato al loro interno.
A supervisionare il progetto e decidere sul suo sviluppo è la Tron DAO Reserve (TDR). La sua istituzione deriva anche dall’intento di preservare l’ecosistema Tron da possibili shock finanziari o prolungate recessioni.
Per quanto concerne la sua sicurezza, dipende naturalmente dagli asset cui è ancorato, ovvero il dollaro statunitense. Mentre l’ancoraggio alla pari è assicurato da un meccanismo che prevede il conio di nuovi token quando la domanda si impenna e il burn di quelli esistenti quando invece la stessa è in flessione.
Il mining dei nuovi USDD è reso possibile dall’inclusione nella whitelist della Tron DAO Reserve, nella prima fase di sviluppo. Soltanto una volta che la roadmap sarà giunta alla sua terza fase lo stesso sarà possibile per chiunque intenda condurlo.
Le prospettive per il 2024
USDD è al momento al 70° posto nella classifica di settore. Non è quindi mai decollata al livello di Teteher o delle stablecoin che vanno per la maggiore. Al tempo stesso ha fatto parlare di sé anche per il legame con Justin Sun, uno dei personaggi più controversi in ambito crypto.
Per il nuovo anno sono però in molti a prevederne un vero e proprio salto di qualità. Il motivo è da ricercare proprio nelle vicende che stanno interessando alcune stablecoin, destinate a riverberarsi sulla quotazione dei progetti che, al contrario, hanno saputo tenersi in una condizione do reale equilibrio nel corso degli anni.
Come ha fatto USDD, nonostante un esordio avvenuto proprio nel mezzo della buriana generata dal crac di Terra. Soprattutto in considerazione dell’ormai imminente fine del crypto winter le stablecoin potrebbero tornare ad attrarre gli investitori meno propensi al rischio. Il progetto di Tron è tra quelli che potrebbero approfittarne al meglio.