POLITICO, l’autorevole quotidiano statunitense, ha diramato come ogni anno la lista dei 28 nomi più influenti in Europa. Non vengono delineati solo in quanto politici in senso lato ma divisi in base al ruolo che occupano: operatori, disgregatori e sognatori.

Nel primo rientrano coloro che “operano”, nel senso in cui detengono il potere esecutivo. Il gruppo numero due conta invece quanti possono ribaltare in modo inaspettato lo stato attuale delle cose. Infine, l’ultimo raggruppamento vede al suo interno coloro i quali incarnano l’idea che guida il dibattito. Una quarta categoria, a parte rispetto a quelle elencate, fa riferimento alla personalità riconosciuta come più rilevante in Europa: lo scettro va a Donald Tusk, politico di lungo corso (centrista) della Polonia e a capo del Consiglio europeo.

Meloni in testa alle pagelle di POLITICO nel 2023: il gruppo è quello degli operatori

Giorgia Meloni, prima donna presidente del Consiglio in Italia, guida la classifica del gruppo degli operatori. POLITICO ha evidenziato come la leader di Fratelli d’Italia abbia sorpreso un po’ tutti gli addetti ai lavori. Dalle previsioni infauste arrivate immediatamente dopo la sua elezione, ora anche i più scettici sono quantomeno neutri nei confronti del suo operato.

Tra le sorprese maggiori si trova la politica estera, ambito in cui Meloni si è mossa con inatteso equilibrio. Dalle richieste di uscita dall’euro alla ferma condanna dei “burocrati di Bruxelles”, Meloni è passata a stringere rapporti proficui con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Il vero snodo cruciale saranno però le elezioni europee del 2024, da cui potrebbe uscire un panorama politico completamente stravolto.

Al secondo posto Ursula Von der Leyen

POLITICO definisce Von der Leyen senza dubbio tra i presidenti più potenti che l’Unione europea ricordi. In vista del 2024 sono previsti rimpasti all’interno delle massime cariche Ue, ma non è escluso che possa proseguire in altri cinque anni di mandato. In alternativa, non è esclusa la strada per la Nato, cedendo alle richieste di Joe Biden, attuale presidente USA.