Guerra Israele-Hamas, attesa per la liberazione del sesto gruppo di ostaggi
Occhi puntati sul Medio Oriente per il rilascio di altri dieci ostaggi israeliani. Oggi nuova tregua
Il bilancio di oggi: 16 ostaggi liberati
Al termine della giornata di oggi, sono stati liberati 16 ostaggi che erano stati rapiti da Hamas: 2 cittadini russi, 4 thailandesi e 10 israeliani.
Per rispettare la propria parte della tregua, Israele libererà 30 detenuti palestinesi. Da chiarire chi verrà rilasciato, se detenuti senza un capo d’accusa o chi sta scontando una pena.
L’Esercito israeliano annuncia: “Liberati altri 14 ostaggi, ora vanno verso l’Egitto”
L’IDF (Esercito israeliano) ha da poco annunciato che 10 ostaggi israeliani e 4 thailandesi sono stati trasferiti dalla Croce Rossa dalla Striscia di Gaza all’Egitto, attraverso il valico di Rafah.
Dopo i necessari controlli dell’identità e di salute, le 14 persone saranno portate dai loro familiari tramite un percorso protetto.
Hamas chiede la liberazione di tutti i prigionieri palestinesi in cambio dei soldati israeliani in ostaggio
Le trattative per prolungare la tregua hanno conosciuto un imprevisto ostacolo.
Hamas ha chiesto alla controparte israeliana che rilascerà tutti i soldati dell’IDF solo nel caso in cui Israele libererà tutti i prigionieri palestinesi.
Ad affermarlo durante una conferenza stampa in Sudafrica Bassem Naim, funzionario di Hamas ed ex ministro della Sanità di Gaza. Per Naim questa richiesta può aiutare ad estendere la tregua anche di “due giorni“.
Il portavoce dell’Esercito israeliano afferma che Hamas ha ancora 159 ostaggi
Daniel Hagari, portavoce dell’IDF (l’Esercito israeliano), ha affermato durante una conferenza stampa che a Gaza 159 ostaggi sarebbero ancora nelle mani di Hamas.
Per quanto concerne la notizia della possibile morte di Shiri Bibas ed i suoi due figli, Hagari non ha aggiunto dettagli sulla sua veridicità o meno, ma ha affermato che la responsabilità per la sicurezza degli ostaggi spetta solo ad Hamas.
Israele, il premier Netanyahu: “Continueremo a costruire insediamenti”
Nonostante le critiche da parte dei parenti delle persone rapite, che accusano il suo governo di lassismo e di poca attenzione verso l’incolumità dei rapiti, il premier Benjamin Netanyahu ha annunciato che nella Striscia di Gaza verrà costruito un altro insediamento israeliano:
Stasera verrà posta nella Striscia di Gaza la prima pietra dell’insediamento ‘Ofir’, che prende il nome dall’ex capo del Consiglio della Porta del Negev, il defunto Ofir Liebstein, assassinato da Hamas. Ofir era un leader, un uomo della Terra di Israele. Qui cresceranno bambini e ragazze che verranno istruiti sul suo contributo, sul suo eroismo e sul suo sacrificio. Ripristineremo gli insediamenti, espanderemo gli insediamenti e aggiungeremo altri insediamenti.
Israele, effettuati due raid in Libano. Il ministro degli Esteri turco incontra Cina e ONU
La liberazione degli ostaggi va di pari passo con le attività militari e la diplomazia internazionale.
Un’agenzia di stampa del Libano ha affermato che dei soldati israeliani avrebbero aperto il fuoco contro le truppe libanesi, nei pressi della città di Houla. L’esercito israeliano ha affermato che indagherà.
Nel frattempo, il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, ha incontrato il suo omologo cinese Wang Yi. Al centro dei colloqui, la possibilità di un cessate il fuoco a Gaza. In programma per Fidan anche un incontro con Antonio Guterres, segretario generale dell’ONU.
Hamas: “Liberate due donne russe prese in ostaggio”
Un portavoce delle Brigate Ezzedin Al Qassam, Mousa Abu Marzook, ha annunciato oggi che due ostaggi di nazionalità russa saranno liberati come omaggio alla Russia e a Vladimir Putin.
Ciò avverrebbe grazie al fatto che molti esponenti politici della Russia, compreso Putin, abbiano sempre mostrato nei loro discorsi vicinanza alla causa palestinese e condanna per gli attacchi israeliani.
Elena Trupanov, 50 anni, e sua madre Irena Tatti, 73 anni, sono i due ostaggi israeliani con cittadinanza russa liberati oggi. Erano state rapite il 7 ottobre dal kibbutz di Nir Oz, mentre il marito di Trupanov è morto per mano dei terroristi di Hamas.
Netanyahu: “Ce l’abbiamo fatta con il ritorno degli ostaggi, Israele combatterà fino alla fine”
Il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, ha reso chiari nuovamente i suoi obbiettivi, che restano invariati:
“Dall’inizio della guerra mi sono posto tre obiettivi: l’eliminazione di Hamas, il ritorno di tutti i nostri rapiti e la garanzia che Gaza non costituisca mai più una minaccia per Israele. Questi tre obiettivi rimangono in vigore”.
“Nell’ultima settimana – ha spiegato – abbiamo raggiunto un risultato molto grande: il ritorno di molte dozzine dei nostri rapiti. Una settimana fa non ci avrebbe creduto nessuno, ma ce l’abbiamo fatta. Ma negli ultimi giorni sento una domanda: dopo che questa fase di ritorno dei nostri rapiti sarà finita Israele tornerà a combattere? La mia risposta è un inequivocabile sì”.
L’esercito Israeliano verifica la comunicazione di Hamas sulla morte di tre ostaggi: il piccolo Kfir e la famiglia
L’esercito di Israele sta effettuando una verifica sulla fondatezza della comunicazione delle Brigate Qassam. Avevano annunciato la morte della famiglia Bibas, composta da tre ostaggi israeliani: il piccolo Kfir, suo fratello e la loro mamma, nel corso della prigionia. A riportarlo è il quotidiano Haaretz.
Qatar ottimista sull’estensione della tregua Hamas-Israele
Il governo del Qatar condivide la sua visione “molto ottimista” in merito ad un possibile prolungamento della tregua Hamas e Israele a seguito del rilascio della sesta tranche di ostaggi, pianificato per oggi.
Il portavoce del ministero degli Esteri, Majed al-Ansari, ha dichiarato alla Cnn che è possibile che l’estensione dell’intesa verrà comunicata entro due ore. “Siamo molto ottimisti sul fatto che avremo buone notizie da condividere oggi”, ha affermato.
Ahed Tamimi verrà liberata insieme agli altri ostaggi palestinesi
Ahed Tamimi, la 22enne attivista, famosa icona della resistenza, verrà rilasciata da Israele insieme agli altri ostaggi palestinesi questa sera. La ragazza all’inizio di novembre è stata arrestata e accusata di istigazione nel corso del conflitto di Israele contro Hamas a Gaza.
Blinken, la prossima visita a Tel Aviv per l’estensione della tregua
Nell’agenda del segretario di stato degli stati Uniti d’America Anthony Blinken è previsto un altro viaggio in Israele per lavorare sull’estensione della tregua tra lo stato ebraico e Gaza. Dopo l’incontro della Nato a Bruxelles, Blinken sulla necessità di liberare gli ostaggi ha detto:
“Guardando ai prossimi due giorni, ci concentreremo sul fare ciò che possiamo per prolungare la pausa in modo da continuare a liberare più ostaggi e far entrare più assistenza umanitaria”.
Presidente di Medici Senza Frontiere bloccato in ospedale a Jenin
Christos Christou, il presidente internazionale di Medici Senza Frontiere (Msf), ha dichiarato di essere rimasto bloccato nell’ospedale Khalil Suleiman di Jenin a causa di un’operazione dei soldati israeliani nella città a nord della Cisgiordania.
Il presidente di Msf in un post su X ha affermato che: “Per circa due ore non siamo riusciti a partire per fornire assistenza e le persone non potevano raggiungerci, poiché i veicoli militari israeliani bloccavano l’ingresso dell’ospedale e la strada, impedendo alle ambulanze di partire“.
Il presidente ha continuato dichiarando che due palestinesi sono morti per le ferite mentre le ambulanze non potevano raggiungerli.
Hamal libererà ostaggi in omaggio a Putin
Hamas ha annunciato che libererà tutti gli ostaggi con cittadinanza russa come omaggio al presidente russo Vladimir Putin. Lo scrive Haaretz.
Un passo avanti era già stato fatto con il rilascio di Roni Krivoi, cittadino russo-israeliano, non conteggiato tra i sequestrati da liberare secondo l’accordo con Israele ma in omaggio agli sforzi di Putin ed in segno di rispetto per la posizione della Russia sulla questione palestinese.
Nella lista degli ostaggi che saranno liberati oggi, oltre ai 10 israeliani previsti, Hamas ha inserito anche due sequestrati russi.
Hamas pronto a prorogare la tregua di 4 giorni
Da Gaza arriva la notizia che Hamas sarebbe disposto a prolungare la tregua di quattro giorni e a rilasciare altri prigionieri israeliani.
Nei negoziati in corso si sta discutendo anche del possibile rilascio di militari. Gli ostaggi a Gaza tenuti nelle mani di Hamas sarebbero stati divisi in cinque categorie: uomini troppo anziani per combattere, soldatesse, riservisti, militari e i corpi degli israeliani morti durante la prigionia.
Guerra Israele-Gaza: alcuni kibbutz rifiutano di incontrare Netanyahu
Alcune comunità israeliane che abitano nei kibbutz di Be’eri e di Kfar Aza, vicino a Gaza si sono rifiutate di inviare loro rappresentanti all’incontro previsto per oggi 29 novembre 2023 con il premier Benjamin Netanyahu. Molti, secondo le fonti di Haaretz, hanno criticato il primo ministro di Israele, in particolare perché non ha incontrati la popolazione dopo il massacro.
Biden su Gaza: “Continuare la guerra significa favorire Hamas”
Il Presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden in un post sul suo profilo ufficiale X ha commentato gli sviluppi del conflitto tra Israele e Gaza dichiarando che continuare la guerra vorrebbe dire favorire Hamas.
Il Presidente ha affermato che: “Continuare sulla strada del terrore, della violenza, degli omicidi e della guerra significa dare a Hamas ciò che cerca. Non possiamo farlo”. Biden ha aggiunto: “Hamas ha scatenato un attacco terroristico perché non teme altro che israeliani e palestinesi vivano fianco a fianco in pace”.
Gigi Hadid chiede scusa per post contro Israele
Gigi Hadidi torna sui suoi passi e chiede scusa per aver accusato su Instagram Israele di crimini e violenze e di detenere come prigionieri di guerra i bambini palestinesi. La top model di origini palestinesi ha postato un video nel quale si afferma chiaramente che gli israeliani prelevano gli organi dei palestinesi senza consenso. “Ho condiviso qualcosa che non avevo controllato o a cui non avevo pensato profondamente prima di ripubblicare – ha scritto Hadid – stavo cercando di evidenziare come ai bambini palestinesi arrestati dall’Idf spesso non vengono concessi gli stessi diritti di cui avrebbero diritto un bambino israeliano accusato dello stesso crimine. Sfortunatamente, ho usato l’esempio sbagliato per sottolineare questo punto e me ne pento”.