Ospite del programma Federico Buffa Talks, Paola Egonu si è raccontata tra ricordi, carriera, il rapporto con la nazionale e le nuove sfide

“La cosa che mi ha fatto più male, è stata quella di non poter giocare, perché eravamo in Italia” ha dichiarato Paola Egonu, ospite del programma Sky Federico Buffa Talks

In un redivivo e per l’occasione sold-out PalaTiziano, domenica scorsa, ventisei novembre, l’Allianz Vero Volley Milano ha battuto per 0-3 (21-25; 18-25; 22-25) la Roma Volley Club. Il match valevole per la nona giornata del campionato di A1 femminile ha offerto un grande spettacolo, con le giocatrici romane allenate da coach Cuccarini che nonostante una buona prova nulla hanno potuto contro quanto fatto in campo dalla formazione milanese di Gaspari, guidata dalla performance importante dell’opposta Paola Egonu. La giocatrice Allianz Vero Volley Milano è stato infatti nominata MVP grazie ai suoi 26 punti, 4 muri e 1 ace. Non male per la Egonu, che dopo aver stregato gli spettatori del PalaTiziano, nella giornata di oggi, è stata protagonista anche davanti le telecamere, ospite della seconda parte della quarta puntata di Federico Buffa Talks, il programma di Sky condotto da Federico Buffa e Federico Ferri, con la regia di Leopoldo Muti, a cura di Sara Cometti andata in onda oggi, 28 novembre. E’ stata l’occasione per ascoltare la giocatrice di pallavolo – apparsa davanti alle telecamere con il suo nuovo look – parlare di tanti argomenti, tra ricordi del suo passato, la carriera peina di successi, il rapporto con la nazionale e le nuove sfide la attendono. Riguardo quest’ultimo argomento, sulla scia di quanto fatto anche domenica a Roma con la sua squadra di club in A1 femminile, la Egonu ha dichiaratoche con le sua compagnia si è creato uno splendido rapporto tale da creare delle ottime basi per vincere e porsi degli obbiettivi importanti:

Con la Vero Volley credo che abbiamo la possibilità di fare grandi cose insieme, comincia a crearsi l’alchimia tra di noi e piano piano crederemo che siamo in grado di raggiungere gli obiettivi che ci porremo.”

La chiacchierata con Buffa poi non ha potuto non toccare il rapporto, nell’ultimo periodo fatto di luci e ombre, con la nazionale italiana di pallavolo. In primis, la giocatrice del team milanese ha fatto gli auguri di una stagione strepitosa alle sue compagne in azzurro, augurando “di spingere e dare il massimo per poi ritrovarci insieme e andare a lottare per il nostro obiettivo”. Un obbiettivo che non può non essere i Giochi olimpici di Parigi 2024. La Egonu ha ricordato così i suoi “primi passi” in azzurro, alle qualificazioni ai Giochi di Rio 2016:

“Ho avuto la possibilità di entrare, giocare e vincere quelle qualificazioni. Le emozioni di vincere dal campo: che cosa fantastica! È stato il momento in cui ho detto: ok, comincio ad amare questa maglia e mi piace far parte di tutto questo”.

Paola Egonu – che durante l’ospitata televisiva ha smentito di essere una personalità “ingrombrante” – si è poi soffermata sull’ultimo Europeo, in cui il suo ruolo da protagonista non è stato più tale, non essendo stata schierata titolare con costanza. Un’esperienza che non ha lasciato un bel ricordo nella giocatrice, la quale, davanti le telecamere di Sky ha confessato:

“La cosa che mi ha fatto più male, è stata quella di non poter giocare, perché eravamo in Italia. Sarebbe stata la prima volta, per me, indossare la maglia della Nazionale e giocare in Italia, l’Europeo, dopo averlo vinto.”

Paola Egonu, le sue parole sulla sofferenza a causa del razzismo: “Vorrei che ragazzi e ragazze crescessero nell’amore e non nel dolore”

In un’intervista in cui ha toccato i più svariati argomenti, parlando anche della sua giovinezza, Paola Egonu ha rilasciato anche un messaggio importante contro il razzismo, alla luce anche di quanto ha vissuto la diretta interessata. La giocatrice di pallavolo si è rivolta direttamente ai giovani che “vivono in situazioni, non solo per il colore della pelle, di diversità“, proseguendo poi:

“Ovviamente, quello di cui io posso parlare è il colore della pelle, ma il motivo per cui mi batto tanto è perché vorrei tantissimo che i ragazzi, le ragazze, i bambini e le bambine crescessero semplicemente nell’amore e non nel dolore”