Per la cosiddetta “strage di Brandizzo” continua a salire il numero degli indagati. Per il momento sono 9 i soggetti iscritti nel registro per il tragico incidente ferroviario che si è verificato nella notte tra il 30 e il 31 agosto 2023. Un vero e proprio disastro, che ha portato alla morte di cinque operai. Cinque lavoratori travolti e uccisi da un treno in transito mentre erano al lavoro sui binari.
Brandizzo, altri 2 indagati per la strage: ecco chi sono
Nei giorni immediatamente successivi all’incidente ferroviario di Brandizzo erano stati iscritti nel registro degli indagati il tecnico Antonio Massa, addetto di Rfi, Rete Ferroviaria Italiana, ora ex dipendente (il quale la notte della tragedia si trovava proprio sui binari) e il capo cantiere Andrea Girardin Gibin. Poi, dopo qualche settimana, era risultati indagati anche alcuni vertici e dirigenti della Sigifer, la società incaricata di eseguire i lavori di manutenzione sui binari, e la società stessa.
Ora, ad essi, si aggiungerebbero anche due manager di Rfi. Sarebbero il responsabile dei lavori e il coordinatore sicurezza in fase esecutiva (Cse) e direttore operativo. Nell’inchiesta sarebbe indagata anche la società, in qualità di persona giuridica. Per tale motivo l’ad di Rfi, Gianpiero Strisciuglio, che non è indagato, sembra aver ricevuto una comunicazione della Procura in qualità di legale rappresentante dell’azienda.
La grande svolta è arrivata nella mattinata di oggi, martedì 28 novembre 2023. Sono state eseguite delle perquisizioni effettuate su disposizione dei pm della Procura di Ivrea, Valentina Bossi e Giulia Nicodemi. A coordinarle è stata la procuratrice Gabriella Viglione.
Le attività sono state eseguite stamattina negli uffici di Rfi alla stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova, al Lingotto e nelle sedi di Roma. Stando a quanto si apprende, agenti, carabinieri, membri della Polfer e tecnici dello Spresal e delle Asl competenti avrebbero perquisito, su delega della Procura, documenti e file informatici.
Rfi: “Massima collaborazione da parte nostra”
A seguito delle perquisizioni e dell’acquisizione di documenti da parte dei membri della Polizia giudiziaria nelle sedi di Torino e di Roma, Rfi ha pubblicato una nota nella quale ha mostrato la piena collaborazione della società con gli agenti che conducono le indagini. Ecco le parole dell’azienda:
La società, con tutto il personale interessato, sta fornendo la massima collaborazione, in assoluta trasparenza, agli agenti di polizia e agli organi inquirenti che stanno indagando sulle cause dell’incidente.
Cos’è successo a Brandizzo, chi sono gli indagati e le vittime
Ci sono comunque ancora molti dubbi su quanto è accaduto poco prima della mezzanotte nella notte tra mercoledì 30 e giovedì 31 agosto 2023. Un convoglio che viaggiava ad oltre 150 km/h ha colpito e preso in pieno cinque operai che stavano facendo lavori di manutenzione e sostituzione binari.
A perdere la vita sono stati Michael Zanera, 34 anni, Giuseppe Sorvillo, 43 anni, Saverio Giuseppe Lombardo, 52 anni, Giuseppe Aversa, 49 anni e il più giovane Kevin Laganà, 22enne. Erano tutti quanti dei lavoratori dell’azienda Sigifer, situata a Borgo Vercelli.
A sopravvivere sono stati invece l’addetto di Rfi Antonio Massa, 47enne e il caposquadra della società Andrea Girardin Gibin, 52enne, risultati poi indagati in relazione a quanto successo quella tragica notte. Questi due uomini ora rientrano nel totale dei 9 totali iscritti nel registro degli indagati.
Gli inquirenti stanno ancora cercando di ricostruire la dinamica esatta della strage. Di fondamentale importanza per la ricostruzione è stato, tra gli altri elementi, un video girato da Kevin poco prima di morire. Video all’interno del quale si vedono i lavoratori intenti a rimuovere il materiale sotto ai binari e si sente Antonio Massa pronunciare queste parole:
Ragazzi se vi dico ‘treno’ andate da quella parte. Quando faccio un fischio spostatevi di lato.
Il filmato era salvato sul profilo Instagram del 22enne ma non era stato mai pubblicato.
I dubbi e le domande sulla dinamica della tragedia
Non si esclude dunque la possibilità che l’uomo fosse perfettamente a conoscenza del rischio che stavano correndo gli operai in quel momento. Ancora da chiarire è se egli abbia autorizzato le operazioni delle 5 vittime senza aver prima ottenuto il via libera dalla sala di controllo.
È bene precisare che al momento nessuno è ancora stato condannato o ritenuto responsabile a proposito di questa tragedia. Gli investigatori sono sempre al lavoro perché i punti da chiarire e le domande sono ancora tantissimi. Di sicuro, grazie ai documenti e ai file acquisiti con le perquisizioni di oggi, martedì 28 novembre 2023, gli inquirenti avranno più informazioni a loro disposizione.
Saranno poi dei giudici, all’interno di un tribunale, a chiarire il ruolo degli indagati nella strage di Brandizzo. Starà sempre a loro stabilire chi sono gli eventuali colpevoli di tale tragedia.