Il primo volo transatlantico alimentato esclusivamente da carburanti ecologici: ha tutti i crismi di una rivoluzione il “jet sostenibile” decollato questa mattina da Londra Heathrow e diretto a New York.

L’aereo, di proprietà della compagnia britannica Virgin Atlantic Airways, è sostentato al 100% da carburante per aviazione sostenibile (SAF). Un combustibile ricavato dai rifiuti che, se sdoganato, permetterebbe alle compagnie aeree di ridurre le emissioni fino al 70%.

Quello odierno è il primo volo commerciale a lungo raggio con il 100% di SAF. A bordo c’era Richard Branson, il miliardario fondatore della compagnia aerea, che gestisce anche la Virgin Galactic. Con lui, tra gli altri, anche il ceo della compagnia aerea Shai Weiss e il ministro dei trasporti britannico Mark Harper.

A bordo del volo transatlantico “sostenibile” partito da Londra non c’erano passeggeri paganti

Nessun passeggero pagante, né alcun tipo di merce, erano a bordo del volo ribattezzato Flight100. D’altronde si trattava soltanto di un test, in attesa che diventi una consuetudine.

Già, perché molte compagnie europee, con Virgin come capofila, hanno manifestato l’intenzione di utilizzare il 10% di SAF entro il 2030. Tra queste anche le note British Airways e Air France. L’ambizioso obiettivo per ridurre le emissioni è quello di raggiungere quota 65% entro il 2050.

Gli scogli principali sono i piccoli volumi e soprattutto il costo elevato del SAF. La sostanza, infatti, vale dalle tre alle cinque volte di più del normale carburante per aerei.

Questo combustibile è già utilizzato nei motori a reazione come parte di una miscela con il cherosene tradizionale. Sono stati necessari alcuni test a terra, condotti con successo da Virgin insieme ai partner Rolls-Royce, Boeing, BP e altri. Poi è arrivata l’autorizzazione a volare utilizzando solo il SAF.

Lo scetticismo degli ambientalisti: “Una distrazione di greenwashing”

Un’idea pretenziosa, dunque, alla quale però non tutti sembrano entusiasti. A cominciare dall’associazione ambientalista Stay Grounded, che ha definito il volo “una distrazione di greenwashing“. Si tratterebbe, dunque, di “ecologismo di facciata”: ecco perché, secondo la rappresentante della rete Magdalena Heuwieser.

I sostituti del carburante non sono neanche lontanamente ipotizzabili nei tempi necessari per evitare il collasso climatico. Ciò che è urgentemente necessario è ridurre la combustione di combustibili fossili per aerei, il che significa ridurre i voli ovunque sia possibile.