Una vacanza piacevole si è trasformata in una tragedia per la famiglia di una bambina, Stefanía Villamizar González, uccisa da un’ameba mangia cervello a soli 10 anni. A colpirla è stata un’infezione fatale mentre giocava tranquillamente in piscina con i suoi genitori a Santa Marta, in Colombia.
Bambina uccisa da un’ameba mangia cervello, cos’è?
L’ameba mangia cervello, detta anche scientificamente Naegleria fowleri, è un organismo microscopico che può scatenare un’infezione letale al sistema nervoso centrale. La fonte principale per contrarre l’infezione è l’acqua contaminata, e pare che proprio le piscine siano diventate il centro di queste polluzioni.
Nonostante sia scioccante apprendere della tragedia, è importante tenere presente che casi di infezione da ameba mangia cervello come questi sono in Italia ed Europa occidentale veramente rarissimi. La comunità scientifica locale, infatti, ha evidenziato che tutte le condizioni che possono favorire la diffusione di questo genere di ameba sono più frequenti in regioni tropicali, proprio come è accaduto in Colombia.
Bambina morta per ameba mangia cervello, sintomi prima della tragedia
Due giorni dopo essere arrivati nella capitale della Magdalena, la piccola Stefanía ha cominciato a mostrare i segni preoccupanti di malessere alla sua famiglia. In un primo momento, si sono manifestati sintomi comuni: come dolore a un orecchio, il vomito e la febbre. All’inizio si pensava, infatti, che la bambina avesse un’otite. I segnali, tuttavia, hanno preso una brutta piega nel corso di pochi giorni.
Stefanía è rimasta presto costretta a letto e si è mostrata incapace di svolgere movimenti primari, attività di prima necessità, compresi i bisogni corporali.
Il malore ha mostrato gradualmente i suoi effetti tragici, arrivando al culmine con convulsioni che si sono rivelate devastanti e che hanno portato la bambina alla morte cerebrale.
Un caso analogo è quello dell’uomo infettato, che aveva sciacquato il naso con l’acqua del rubinetto.