Sinn Féin, che in gaelico irlandese significa “noi stessi“, è un partito politico indipendentista irlandese fondato il 27 novembre 1905 da Arthur Griffith. Questo partito di sinistra si ispira a ideali socialisti democratici e repubblicani. Nato come un movimento per l’indipendenza irlandese, ha subìto varie trasformazioni e scissioni nel corso della sua storia. Il partito ha avuto un ruolo significativo nella politica irlandese, sostenendo fortemente la causa indipendentista e repubblicana, e si è distinto per il suo approccio socialista.

Cos’è Sinn Féin: dalle origini a oggi

Come anticipato, con una forte inclinazione verso la sinistra, il partito fondato da Griffith nel 1905 aderisce ai principi del socialismo democratico e del repubblicanesimo. La sua presenza si estende sia nella Repubblica d’Irlanda che nell’Irlanda del Nord, dove ha guadagnato un sostegno significativo, in particolare tra la comunità cattolica, nonostante non sia formalmente un partito cattolico nordirlandese.

La versione moderna di Sinn Féin emerge da una scissione avvenuta nel 1970. La fazione maggioritaria, comunista e guidata da Tomás Mac Giolla, ha dato vita al Partito dei Lavoratori, mentre la fazione minoritaria, guidata da Ruairí Ó Brádaigh, divenne l’attuale Sinn Féin, noto anche come Provisional Sinn Féin.

I principi chiave di Sinn Féin

Il Sinn Féin ha iniziato la sua ascesa politica principalmente attraverso la propaganda, sostenendo l’indipendenza irlandese e promuovendo l’idea di due monarchie separate in Inghilterra e in Irlanda. Anche se non ufficialmente, il partito ha avuto un ruolo nell’Insurrezione di Pasqua del 1916 e ha ottenuto un significativo successo elettorale nel 1918, guadagnando 73 dei 105 seggi assegnati agli irlandesi a Londra.

A partire dal 1884, il movimento nazionalista irlandese ha visto l’emergere di diverse iniziative culturali e politiche, tra cui la Lega gaelica, l’Associazione atletica gaelica e l’Irish Literary Theatre, che hanno contribuito a rafforzare l’identità irlandese. Nel corso degli anni, il Sinn Féin ha attraversato diverse fasi, compresa la firma del patto di Londra che ha portato alla creazione dello Stato Libero d’Irlanda, ma con significative limitazioni territoriali e di sovranità. Questa mossa ha causato una divisione nel partito e ha segnato l’inizio della guerra civile irlandese.

In seguito, il partito ha perso la sua maggioranza nelle elezioni del 1932 a causa della crisi economica. Da queste vicende emersero nuovi partiti politici, tra cui il Fianna Fáil di De Valera e il Fine Gael di William Thomas Cosgrave.

Il ruolo del Sinn Féin nell’Irlanda del Nord

Nell’attuale panorama politico, Sinn Féin continua a essere un attore importante, specialmente nell’Irlanda del Nord, dove sostiene fortemente la necessità dell’unificazione dell’isola. Il partito ha partecipato attivamente alla stesura del Belfast Agreement, noto anche come Good Friday Agreement, nel 1998, contribuendo alla pace e alla stabilizzazione politica della regione.

Sinn Féin è presente anche a livello europeo, con rappresentanti al Parlamento Europeo. Il partito è associato al gruppo della Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica (GUE/NGL), portando le sue tematiche e la sua visione politica nel contesto europeo.

Il successo alle ultime elezioni in Irlanda del Nord

Il Sinn Féin è diventato il partito principale dei governi locali dell’Irlanda del Nord dopo aver ottenuto risultati sorprendenti nelle elezioni amministrative dello scorso 18 maggio, superando il Partito Democratico Unionista (DUP). Inoltre, è diventato il primo partito nazionalista a detenere il maggior numero di seggi nei consigli locali, un risultato significativo che ha inflitto un duro colpo all’unionismo. Ha realizzato progressi notevoli anche in contee tradizionalmente unioniste e ha quasi raddoppiato il proprio voto in alcune aree di Belfast.

Con 144 seggi su 462, Sinn Féin ha superato il DUP, che ha mantenuto 122 seggi, mentre l’Alleanza e altri partiti hanno visto una variazione nei loro seggi. L’affluenza alle urne è stata del 54,7%, con Sinn Féin che ha ottenuto il 30,9% dei voti. I risultati hanno consolidato il successo del partito nelle elezioni dell’anno precedente e hanno sottolineato il declino demografico e politico dell’unionismo.

Il successo di Sinn Féin è stato attribuito al risentimento nazionalista per il boicottaggio del DUP sulla condivisione del potere, che ha impedito a Michelle O’Neill, vice leader di Sinn Féin, di diventare primo ministro nonostante la vittoria elettorale. O’Neill ha condotto una campagna elettorale influente, attirando il sostegno degli elettori.

Le questioni economiche e di gestione dei servizi locali hanno avuto un ruolo secondario rispetto alla tradizionale divisione tra nazionalisti e unionisti. Il DUP, insistendo sulla propria posizione contro gli accordi commerciali post-Brexit, ha mantenuto il suo sostegno elettorale.

Sinn Féin sta mirando adesso a guadagnare il controllo sia in Irlanda del Nord sia nella Repubblica d’Irlanda, con l’obiettivo a lungo termine di unificare l’Irlanda. Con la crescita del partito in entrambe le giurisdizioni, questo obiettivo sembra sempre più realizzabile. La vittoria del partito è vista infatti come un passo significativo verso l’ottenimento del potere sia a Dublino che a Belfast, con Mary Lou McDonald e Michelle O’Neill come possibili future leader.