Arriva il nuovo Decreto Energia approvato dal governo: si tratta di un provvedimento volto a promuovere le fonti rinnovabili e a fornire sostegno alle imprese a forte consumo di energia, ma al suo interno manca la proroga al mercato tutelato.
Decreto energia senza proroga del mercato tutelato
La presentazione del decreto al Consiglio dei Ministri è stata più volte spostata, a causa di diverse complessità da affrontare. Quella più intricata rimaneva legata alla fine del mercato tutelato dell’energia: essa è stata fissata al 10 gennaio per il gas e all’1 aprile per l’elettricità. Tale cambiamento toccherà circa 9,5 milioni di famiglie e partite IVA. Da quel punto, a stabilire il prezzo dell’energia sarà il mercato libero.
Nonostante questo, il governo avrebbe pensato ad una transizione graduale per tutti gli utenti interessati da questo cambiamento, fortemente voluto dall’Unione Europea. Questo piano, tuttavia, è rimasto fuori dal decreto legge.
L’opposizione contraria, Michele Fina (Pd): “Un disastro della destra”
L’opposizione ha sollevato la sua voce in contrasto alla decisione, specie riguardo la mancata proroga del mercato tutelato. Tra le tante critiche, emerge quella di Michele Fina, senatore e Tesoriere nazionale del Partito Democratico, che fa parte della commissione Ambiente e Energia presso Palazzo Madama:
“La destra avrà vissuto evidentemente in un mondo ‘al contrario’, senza rendersi conto delle conseguenze delle guerre e della pandemia. Solo questo può far comprendere come non prorogare il regime di mercato tutelato per l’energia. “
Nella sua dichiarazione, Fina ha espresso il dissenso del PD riguardo alla decisione di non prorogare il regime di mercato tutelato per l’energia, evidenziando l’importanza di aiutare i cittadini italiani in un periodo tanto critico:
“Come Partito Democratico, ci rivolgiamo al governo chiedendo una proroga a tutela dei 10 milioni di utenti del mercato tutelato. In questo periodo è imperativo garantire stabilità e sicurezza per le famiglie italiane. Come dice bene Annalisa Corrado, altri Paesi come Francia e Spagna tutelano giustamente i loro cittadini calmierando i prezzi con successo, da noi un ennesimo disastro della destra”.
Altri punti del Decreto Energia
Il ministro per l’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin afferma che il provvedimento libererà 27,4 miliardi di euro, con lo scopo di rendere l’Italia un polo delle energie rinnovabili nel Mediterraneo. In particolare, tra i progetti interessati, c’è la realizzazione di un polo industriale per l’eolico offshore all’interno di due porti del Sud, grazie ad un investimento di 420 milioni di euro su tre anni.
Il testo contiene anche una norma volta a rendere più veloce la realizzazione di due nuovi rigassificatori, quello di Gioia Tauro e quello di Porto Empedocle, entrambi definiti “di pubblica utilità, indifferibili e urgenti”.
Inoltre, il decreto dà la possibilità a Regioni e Comuni di presentare autocandidature per ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari, prima permesso solo alle aree considerate idonee dalla Sogin, la Società Gestione Impianti Nucleari dello Stato Italiano.
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