Il presidente Volodymyr Zelensky traccia un bilancio della situazione in Ucraina dopo il blackout legato al maltempo. Interruzioni di corrente si sono registrate in “più di 2.000 città e villaggi in 16 regioni dell’Ucraina“, bloccando “anche il traffico stradale”.
A riportarlo è lo stesso capo dello Stato di Kiev, che ha pubblicato su X alcune immagini che mostrano le conseguenze della tempesta Armageddon.
Sono grato a tutti i soccorritori, agli operatori dei servizi pubblici, alla Polizia nazionale, alle autorità locali e agli ingegneri che lavorano 24 ore su 24 per aiutare le persone.
Zelensky commenta il blackout, in 2 milioni al buio in Russia e nell’Ucraina occupata
Anche il ministero dell’Energia di Mosca fa la conta dei danni e stima un numero di 1,9 milioni di persone rimaste senza elettricità tra il sud della Russia, la Crimea e le regioni ucraine occupate.
Secondo l’agenzia Tass, che cita i servizi di emergenza, il bilancio, ancora provvisorio, è di due morti e 10 feriti.
Nel frattempo le truppe russe continuano a sfruttare il freddo e il maltempo a fini strategici. L’esercito ha bombardato durante la notte una delle centrali termoelettriche della Dtek, nella regione di prima linea del fronte in Ucraina. Non si registrano vittime, ma la struttura è rimasta gravemente danneggiata.
A rivelare l’accaduto è la stessa società, citata da Ukrinform. L’azienda fa sapere di essere al lavoro per un imminente ripristino dell’erogazione elettrica e “per mantenere il funzionamento affidabile del sistema energetico ucraino”.
Purtroppo, infatti, il bombardamento ha portato via l’elettricità ai residenti di uno degli insediamenti vicini all’impianto. Si tratta del quinto attacco ad una delle centrali termoelettriche in prima linea della Dtek nell’ultimo mese.
Stoltenberg: “Continueremo a sostenere Kiev, concorderemo le riforme per l’ingresso nella Nato”
Alla vigilia della ministeriale Esteri della Nato, la riunione dei ministri degli Esteri dell’Organizzazione in programma il 28 e 29 novembre presso il quartier generale di Bruxelles, il segretario generale Jens Stoltenberg si prepara ad accogliere l’Ucraina.
Gli alleati concordano sul fatto che l’Ucraina diventerà un membro della Nato. Durante il nostro incontro, concorderemo le raccomandazioni per le riforme prioritarie dell’Ucraina. Continueremo a sostenere Kiev nel suo percorso verso l’adesione alla Nato. Dmytro Kuleba si unirà a noi per la prima riunione del Consiglio Nato-Ucraina a livello di ministri degli Esteri.
L’alto ufficiale diplomatico sottolinea l’importanza di riaffermare il “sostegno a lungo termine della Nato”.
L’anno scorso l’Ucraina ha vinto le battaglie per Kiev, Kharkiv e Kherson. Quest’anno continua a infliggere pesanti perdite alla Russia. L’Ucraina ha riconquistato il 50% del territorio occupato dalla Russia. Ha prevalso come nazione sovrana e indipendente. È una grande vittoria per l’Ucraina. Nel frattempo, la Russia è più debole politicamente, economicamente e militarmente. L’Ucraina continua a combattere con coraggio. Noi continuiamo a sostenerla.
Stoltenberg ha concluso il suo intervento snocciolando gli aiuti militari degli alleati al Paese invaso. Questo mese, Germania e Paesi Bassi hanno promesso “10 miliardi di euro per l’Ucraina”, mentre la Romania ha annunciato l’apertura di “un centro di addestramento F-16 per i piloti ucraini”.
Da diverse nazioni, tra cui Stati Uniti e Finlandia, stanno arrivando più difese aeree e munizioni per proteggere le città ucraine dagli attacchi russi. Infine, venti alleati hanno formato “una coalizione di difesa aerea per l’Ucraina”.