Serve una svolta a questa stagione e serve adesso. La sconfitta con l’ultima in classifica, la Salernitana, ha mandato in tilt la Lazio. L’ambiente è scontento e la classifica parla chiaro, ma domani i biancocelesti dovranno affrontare una partita troppo importante e non c’è tempo di piangersi addosso. In Champions League la Lazio finora ha dato il meglio di sé e allo stadio Olimpico, contro il Celtic, dovrà vincere per mettere una seria ipoteca sul passaggio del girone. Un passo che potrebbe dare entusiasmo anche in campionato, anche se quel che manca in questo momento è soprattutto il gioco. Per parlare del momento della sua squadra e presentare Lazio-Celtic, Sarri è intervenuto in conferenza stampa. Di seguito le sue parole.
Lazio-Celtic, Sarri in conferenza stampa
Quella che sta vivendo la Lazio non è più una crisi, ma è una stagione disastrosa. In campionato la squadra di Sarri, dopo la sconfitta rimediata contro la Salernitana, è scivolata sul lato destro della classifica. Non succedeva da una vita e mai era accaduto neanche al mister di iniziare così male. Ma dalle sabbie mobili, come si esce? Lotito e Fabiani hanno fatto muro intorno al tecnico, ma serve una svolta. La squadra dimostra di essere ancora dalla sua parte, eppure non riesce a ritrovare le trame di gioco che l’avevano resa vincente la sorsa stagione. Si deve individuare il problema e risolverlo nel minor tempo possibile, per salvare il salvabile, altrimenti qualche testa potrebbe iniziare a saltare. Non c’è tempo di piangere per quello che è stato, domani i biancocelesti torneranno in campo in Champions League. Alla vigilia di Lazio-Celtic, Sarri ha presentato la partita in conferenza stampa.
“Non voglio avere segnali ora, li voglio avere domani da parte della squadra. Abbiamo perso una partita con superficialità e per mancanza di determinazione. E’ stata brutta e ora la squadra deve rispondere sul campo, non a parole. Da parte della società c’è stato l’interveto del direttore, in maniera tosta. Sono contento per questo, penso ce ne fosse bisogno e mi è piaciuto. Bisogna resettare, non esiste più nuova o vecchia guardia. Non ho remore nei confronti di nessuno, è inutile parlare di tattica, soprattutto quando una squadra entra in campo meno aggressiva degli avversari. Quando sei allo stesso livello ha senso, altrimenti non c’è tattica che tenga”.
Sulla Champions League
Fischio d’inizio alle ore 18.45, allo stadio Olimpico domani la Lazio avrà la possibilità di rialzare la testa e ripartire in questa stagione. Finora in Champions League, i biancocelesti hanno mostrato un altro volto e quasi sempre hanno convinto. Il passaggio del turno è alla portata della squadra di Sarri: la Lazio sarebbe già qualificata se battesse il Celtic e il Feyenoord perdesse con l’Atletico Madrid. Raggiungere l’obiettivo potrebbe dare nuova linfa a questa squadra che al momento appare invece depressa. Di certo serviranno una grinta e un approccio diverso rispetto a quanto visto sabato scorso.
“Il Celtic è una buona squadra, che ha buoni ritmi e discrete qualità tecniche. Non è una squadra semplice da affrontare e non ci dobbiamo illudere per i risultati negativi in trasferta. Sono state partite condizionate anche dall’inferiorità numerica. È una buona squadra e sarà sicuramente complicata. Sto preparando la partita e quello che avevo da dire l’ho detto ieri. Ora è il momento di ricompattarsi senza insistere oltre su cosa non ha funzionato a Salerno. La speranza è che l’atmosfera particolare che ci sarà in Champions possa darci qualcosa in più”.
Il momento della Lazio
Sarri si è riunito al resto della squadra. Insieme al direttore sportivo, Angelo Fabiani, si sono chiusi nello spogliatoio e si sono confrontati. Il momento è complicatissimo e il mister si è detto pronto a fare un passo indietro qualora dovesse capire che la rosa non è più dalla sua parte. Eppure i senatori dello spogliatoio gli hanno dimostrato ancora fiducia, sono dalla sua parte e ora lo devono dimostrare in campo.
“Siamo prevedibili? Questi sono luoghi comuni che non hanno ragione di esistere. Il Barcellona ha dominato in Europa giocando 10 anni allo stesso modo. Sono discorsi da bar che sinceramente non mi interessano. Il ritiro si è fatto su buoni livelli, ma qualcosa è cambiato dopo. L’atmosfera all’interno della squadra era di ottimo livello. La mentalità? Dipende da 2000 fattori e non solo dalle parole die giocatori che cambiano, come cambiano gli allenatori. È difficile individuare i reali motivi. Se i problemi restano pur cambiando gli interpreti, evidentemente sono ambientali”.
La fase offensiva e le assenze
A preoccupare è soprattutto la fase offensiva. La Lazio non tira in porta, produce poco e difficilmente si rende pericolosa. Questo è l’aspetto peggiore in assoluto. Immobile segna praticamente solo su rigore e Felipe Anderson e Zaccagni non saltano più l’uomo. Il numero 20 tra l’altro è uscito ancora una volta malconcio dalla sfida dell’Arechi. Stampelle necessarie e tanta difficoltà a camminare, ma per fortuna nessuna lesione riscontrata dagli esami strumentali effettuati dal calciatore nella giornata di eri. Domani però non sarà della partita e tra l’altro il mister dovrà far fronte anche ad altre pesanti assenze.
“Zaccagni è fuori e anche Romagnoli. Casale è in miglioramento ma non è ancora pronto per giocare una partita. Rovella sta meglio, ma oggi facciamo un ultimo allenamento e tiriamo le somme”.