Lo staking è una reale opportunità per chi intende trarre profitto dal possesso di criptovaluta, in quanto consente di ritagliarsi una rendita fissa, come se si trattasse di un conto deposito in banca. Presenta però alcune difficoltà di carattere tecnico le quali possono rivelarsi fastidiose per coloro che non hanno grandi competenze in tal senso.
Lido DAO si presenta come la possibile risposta a questo problema. Si tratta infatti di una soluzione di staking liquido per Ethereum e altre blockchain che hanno adottato il Proof-of-Stake. Andiamo dunque a vedere da vicino il progetto e le sue caratteristiche.
Lido DAO: di cosa si tratta
Lido DAO è un protocollo lanciato nel corso del 2020 da Vasiliy Shapovalov, che si propone di facilitare al massimo lo staking di criptovalute. Chi intende farlo, grazie alla sua adozione non deve acquisire le competenze tecniche necessarie per il mantenimento di una infrastruttura necessaria. Inoltre bypassa la vera e propria soglia di accesso elevata da Ethereum, ovvero il minimo di 32 ETH da mettere in deposito per poter assumere la funzione di nodo.
E, ancora, consente a chi desidera fare staking di non dover bloccare i propri token per il periodo previsto. La maggior parte dei protocolli di staking obbliga a farlo all’interno di uno smart contract per poter riscuotere il premio previsto. È quindi impossibile accedere ai fondi depositati nel corso del periodo di staking, senza la perdita della ricompensa concordata. Al contrario, con Lido gli interessati sono in grado di accedere alle risorse e utilizzarle ove si prospettino altre opportunità, ad esempio sotto forma di yield farming o prestiti peer-to-peer.
Nel sistema approntato, il token LDO cumula funzioni di servizio e governo. Chi lo detiene è infatti abilitato a partecipare in proporzione alla quantità posseduta alle decisioni assunte di volta in volta per la gestione della blockchain.
Progettato come ERC-20, la sua tokenomics prevede un’offerta massima pari ad un miliardo di esemplari. Si tratta quindi di un coin deflazionista.
La democrazia interna di Lido DAO
Se da un punto di vista tecnico Lido DAO si propone di dare una soluzione razionale ai problemi connessi allo staking, da quello ideologico si presenta come una risposta alle esigenze di democrazia finanziaria che sono alla base del mondo crypto.
Per farlo è stato deciso di affidare i vari processi di governo ad una Decentralized Autonomous Organization (DAO). Questo genere di organizzazione è ritenuta molto più aderente alle istanze di decentralizzazione espresse nel white paper di Satoshi Nakamoto.
Al suo interno vengono selezionati e rimossi i nodi, gli oracoli da utilizzare per avere informazioni provenienti dal mondo esterno alla blockchain e la struttura delle commissioni che devono essere corrisposte.
Le prospettive per il futuro
Lo staking rappresenta un aspetto molto importante in ottica di finanza decentralizzata. Grazie ad esso molte persone possono ritagliarsi una rendita passiva che può rivelarsi in effetti interessante.
Al tempo stesso, presenta alcuni problemi di larga portata. Comporta infatti un background tecnico che molti non hanno, necessario per il mantenimento dell’infrastruttura dedicata. Inoltre obbliga a bloccare risorse le quali non possono essere impiegate nel caso in cui si presentino occasioni sotto forma di prestiti P2P o yield farming.
Con Lido DAO è possibile bypassare queste problematiche. Proprio per questo il progetto ha incontrato un gradimento diffuso da parte di coloro che vogliono approfittare dei vantaggi prospettati dallo staking, senza però doverne subire i difetti.
Lo dimostra il 32° posto detenuto nella classifica di settore, nonostante il suo lancio sia avvenuto poco prima che iniziasse il crypto winter. Con la crescita di popolarità dello staking, Lido DAO potrebbe rappresentare la risposta ideale per molti staker. Proprio per questo molti analisti concordano nel prevedere una sua crescita nell’immediato futuro.