Oktagon 2023: la settimana scorsa, battendo il temibile Bogdan Stoica, Mattia Faraoni si è confermato Campione Mondiale ISKA di kickboxing: ecco la nostra intervista
Nella 26ima edizione di Oktagon, si è svolto l’incontro tra Faraoni e Stoica valido per la cintura mondiale ISKA: ecco le parole del campione italiano dopo la vittoria
Lo scorso sabato 18 novembre, al Pala Gianni Asti di Torino, per la 26ima edizione di Oktagon, è andato in scena l’incontro tra Faraoni e Stoica, match valido per la cintura mondiale ISKA. Mattia Faraoni, detentore del Mondiale ISKA di kickboxing nella categoria di peso fino a 95kg, al termine di un incontro intenso e teso ha battuto per abbandono Bogdan Stoica. Alla luce di questo prestigioso trionfo, abbiamo intervistato il detentore del titolo mondiale.
Impossibile non partire dalle ultime scene del combattimento, la tua grande esultanza: puoi raccontarci i pensieri e le emozioni di quel momento? Alle luce soprattutto dell’importanza che aveva questo match
Ancora non riesco a riprendermi. L’esultanza esprime tutti i sacrifici fatti per tre mesi per questo match. Un esultanza che esprime le aspettative e la consapevolezza di aver battuto un nome storico della Kickboxing, uno dei più forti del pianeta. E di averlo battuto in maniera oggettivamente spettacolare. Quindi in quell’esultanza c’è gioia, quasi stupore, in senso positivo, e consapevolezza.
Dove pensi di aver vinto il match? Quella pausa per valutare l’infortunio di Stoica pensi abbia condizionato il tuo avversario?
Sicuramente c’è stato un momento di distrazione, che io ho colto. Poi siamo caduti contemporaneamente e sono ritornato subito all’attacco. Dovevo fare pressione perché Stoica stava la stava aumentando nei miei confronti. Per cercare di chiudere le distanze, su consiglio dell’angolo, ho portato una serie forte di colpi con le braccia, in modo tale da scoraggiarlo. Così, ho portato quei due calci. Sono stati due colpi che hanno chiuso il match.
Come ti sei preparato a questo incontro, dal punto di vista fisico e psicologico
Mi sono allenato bene, forse come mai in vita mia. Perché quando fai match così importanti e difficili, anche il dettaglio, la sfumatura diventa sostanza, fa la differenza. Abbiamo fatto venire persone da fuori, dalla Lituania per allenarci. Abbiamo fatto una preparazione durissima anche con i pesi, con la ghisa, per arrivare più corazzati, per contrastare e arginare la potenza di Stoica. Avevo bisogno di avere un maggior scudo muscolare.
Mattia Faraoni: “In Italia dovrebbero esserci un po più eventi come Oktagon”
Dopo un evento come quello di sabato, qual é il livello dei combat sport italiani a livello internazionale?
A livello organizzativo Oktagon è un evento talmente grande e prestigioso che è al pari, se non di più, di eventi stranieri ed internazionali. In Oktagon c’è una storia che parte dal 1996: se pensiamo che il K-1 nasce nel 1993 e Oktagon ha fatto la sua prima apparizione nel 1996, siamo lì. Il problema è che in Italia dovrebbero esserci un po più eventi come Oktagon. Però non ci possiamo lamentare perché la situazione sta cambiando. Negli ultimi anni infatti lo sport da combattimento sta migliorando tanto in Italia. Siamo contenti ma ci sono ancora tanti passi da fare. Però qualcosa in senso positivo si sta smuovendo.
Oltre i fighters che già conosci (penso a Yuri) hai visto qualche combattimento che ti ha particolarmente colpito?
Essendo il mio match l’ultimo della Card non ho potuto assistere alla serata in presa diretta, ma mi sono andato a recuperare qualche match in seguito. Ho visto quello di Yuri (Farcas), ho visto l’altro sempre valido il titolo del mondo e gli highlights. Mi è sembrato un evento con un livello veramente eccezionale, ma in fondo era quasi scontato visto sul ring c’erano i migliori atleti nazionali e internazionali. E’ stato veramente un grande evento.
Sono contento per Yuri, perché ormai è un amico, compagno di allenamento. E ormai sono quattro anni che viene a Roma e ci alleniamo insieme. Sono molto entusiasta della sua vittoria… Anzi. Che ha stravinto per KO!
Domanda conclusiva di rito: dopo questa vittoria ci sarà una pausa o pensi già al prossimo incontro?
Dopo questo incontro ci sarà una pausa: devo effettuare un lavoro di scarico, poichè mi sono allenato per tre mesi seguendo una preparazione a livello tendineo-legamentoso di stress. Quindi è normale che debba effettuare un programma di mantenimento classico, che riduce i volumi muscolari. Così la macchina si riposa… ma siamo già in trattativa. Questo match ci ha lanciato a livello internazionale, quindi stanno arrivando numerose proposte e con il mio manager Di Blasi le stiamo valutando. Si parla di date che avrebbero una calendarizzazione perfetta, in linea con i tempi necessari per farmi scaricare il giusto, ma non troppo, e ricominciare subito. Posso dire che per gli eventi che si stanno organizzando farò un lavoro di mantenimento da questo mese fino a gennaio. Poi si ricomincerà la preparazione.