All’inizio del corrente anno il colosso Eni ha annunciato l’emissione di un’obbligazione con scadenza 2028. Scopriamo quali sono le caratteristiche e perché conviene investire.
Tra le varie obbligazioni societarie ci sono le obbligazioni Eni, che sono ambite dagli investitori che desiderano detenere nel proprio portafoglio investimenti tali titoli obbligazionari.
Dopo dieci anni di attesa il colosso torna ad emettere obbligazioni dedicate a soddisfare le esigenze di risparmio del mercato retail. Il lotto minimo per acquistare il titolo obbligazionario è pari a 2mila euro, con possibili aumenti di 1000 euro o più. La durata del bond ENI è pari a 5 anni.
Scopriamo in questa guida quali sono le caratteristiche e se conviene investire sul bond ENI: facciamo chiarezza.
Obbligazioni Eni 2028: di cosa si tratta?
Le obbligazioni emesse dalla multinazionale Eni sono titoli obbligazionari societari, che consentono al colosso di raccogliere liquidità sul mercato retail. Dall’altro lato, gli investitori hanno la possibilità di investire i propri risparmi e di vedersi rimborsato il capitale investito, più la quota di interessi maturata.
Dopo dieci anni, Eni ha deciso di finanziarsi mediante debito piuttosto che attraverso l’equity. Il bond ENI ha una durata pari a 5 anni (la scadenza è fissata nel mese di febbraio 2028) ed è indirizzato al mercato retail. Il lotto minimo per acquistare tali obbligazioni societarie è pari a 2mila euro e sono previsti incrementi di 1.000 euro o più.
Il tasso di interesse offerto ai detentori delle obbligazioni Eni è pari a 4,3 punti percentuali all’anno. È prevista la possibilità di incassare un ulteriore 0,5 percento di cedola per i cassettisti, che deterranno l’obbligazione fino alla scadenza, ovvero fino al mese di febbraio 2028. Il titolo emesso dall’Eni è oggetto di negoziazione sul Mercato delle Obbligazioni di Borsa Italiana (MOT).
Obbligazioni Eni 2028: un confronto con il Btp a 5 anni
Ci sono titoli obbligazionari emessi dal Tesoro che hanno rendimenti compresi tra il 3 ed il 3,5%. Si tratta di rendimenti inferiori rispetto al 4,3% previsto per il titolo obbligazionario Eni.
La tassazione è differente: per il Btp 5 anni il prelievo fiscale è pari al 12,5%, mentre per il Bond Eni la tassazione è pari al 26%. In ogni caso, il rendimento netto porterebbe a preferire il bond Eni piuttosto che detenere nel portafoglio il Btp 5 anni.
Obbligazioni Eni 2028: di quale tipologia di bond si tratta?
Le obbligazioni Eni sono Sustainability-Linked, ovvero di titoli obbligazionari che non prevedono alcun vincolo di destinazione dei proventi per il finanziamento di specifici progetti in ambito ambientale e sociale. Rispetto ad altre tipologie di obbligazioni, questi bonds sono strumenti più versatili.
Obbligazioni Eni: il collocamento
Il collocamento delle obbligazioni Eni è avvenuto ad opera di un consorzio diretto da due importanti players del settore bancario: stiamo parlando di Intesa Sanpaolo, che ha emesso le sue due obbligazioni bancarie e di Unicredit Bank. Nell’iter di collocamento dei bonds Eni c’è anche BPM, BNP Paribas, Banca Akros e Crédit Agricole.
Conviene acquistare le obbligazioni Eni?
Vista la solidità finanziaria e patrimoniale del colosso energetico, le obbligazioni Eni rappresentano un’ottima opportunità di guadagno per gli obbligazionisti, che desiderano investire i propri risparmi.
Credo convenga diversificare e Eni ,per il tasso e la solidita del titolo è una oportunità,Isin…………………..?
Saluti