Sono 500mila le persone presenti alla manifestazione del 25 novembre contro la violenza di genere, le donne sono le protagoniste della giornata di oggi ma nel corteo sono presenti anche tantissimi uomini che dicono ‘no’ ai soprusi e alle violenze. Le piazze romane allora si tingono di rosso e di viola, i colori della lotta alla violenza contro le donne e della parità di genere.
Le voci della manifestazione del 25 novembre a Roma
Sono tante le voci e le storie di chi era presente da Circo Massimo a San Giovanni nel pomeriggio di oggi. Un’attivista ed insegnante con un indosso un capotto rosso ha detto di essere in piazza per Giulia e di confidare nello Stato. La manifestante parla anche dell’importanza di educare partendo dalla famiglia ancor prima che dalla scuola.
Donne protagoniste ma in piazza ci sono anche tanti uomini, uno dei presenti spiega che è importante essere al fianco delle proprie compagne di vita in occasioni così importanti: “E’ doveroso supportarle e proteggerle” rimarca ai microfoni di Tag24.
Manifestanti da tutta Italia e di ogni età
“Quando esco voglio essere libera e non coraggiosa” recita il cartello di una ragazza presente a Circo Massimo. Lei viene da Pisa, accompagnata anche da altre attivista: “Bisogna che la rivoluzione avvenga dall’alto” dice.
Poco più avanti c’è un altra manifestante che si dice contenta della presenza di tanti uomini in piazza, molto meno fiduciosa invece sull’operato del governo: “Da loro non ci aspettiamo assolutamente nulla”. C’è chi torna in piazza poi dopo vent’anni, un’anziana signora racconta a Tag24: “Non dobbiamo mai smettere di esserci” dice “non basta l’educazione sentimentale in classe“.
La lotta al patriarcato
A ritmo di musica elettronica che arriva dal furgone alla testa del corteo la manifestazione procede. Gli attivisti rispondono di sfuggita – ma pur sempre con il sorriso- alle domande del nostro inviato: “Tante donne e tanti uomini…sennò che omini semo!” scherza un ragazzo mentre il corteo procede. “E’ giusto che anche gli uomini diano la loro opinione su quello che succede” aggiunge un’altra manifestante.
“Essere in piazza non dimostra solo solidarietà ma anche prendere responsabilità” racconta un ragazzo presente a Piazza San Giovanni. Una donna affianco ribadisce poi che la strada è ancora lunga e la lotta è contro un nemico chiamato ‘patriarcato‘.