Attimi di paura durante la manifestazione del 25 novembre contro la violenza sulle donne, una parte del corteo ha acceso dei fumogeni e appeso uno striscione di fronte alla sede di ‘Pro Vita e Famiglia’. L’azione delle attiviste di ‘Non una di meno’ è stata denunciata dal portavoce Jacopo Coghe sui social.

Assalto sede pro Vita al corteo del 25 novembre

Voi pro vita, noi pro vibra” questo recita lo striscione appeso fuori dalla sede di ‘Pro Vita e famiglia’ in via Manzoni a Roma dalle attiviste di ‘Non una di meno’ durante il corteo di oggi. Alcune delle manifestanti hanno anche acceso fumogeni ed intonato cori contro la sede dell’organizzazione. Necessario l’intervento delle forze dell’ordine dopo il lancio di alcune bottiglie contro l’edificio rompendo anche dei vetri.

Al megafono un’attivista di ‘Non una di meno’ ha spiegato che l’azione è dovuta al fatto che ‘Pro Vita e Famiglia’ non vuole l’educazione affettiva a scuola ed “incarna il patriarcato più becero”.

Coghe: “Odio cieco e furiosa violenza”

La condanna al gesto delle attiviste di ‘Non una di meno’ arriva dal portavoce di ‘Pro Vita e Famiglia’ Jacopo Coghe che sui social scrive che contro la sua organizzazione c’è stato un assalto violento e diversi vetri sono stati rotti. Il ministro Matteo Salvini ha espresso la sua solidarietà ai Pro Vita:

“Se assaltano la sede della Cgil c’è (giustamente) indignazione nazionale. Se estremisti rossi assaltano la sede di una Onlus che aiuta e difende le famiglie, silenzio? La solidarietà mia, di tutta la Lega e di tutto il popolo italiano”