A partire dalla prossima settimana e fino alla vigilia di Natale, ben 35 milioni di italiani, tra lavoratori dipendenti e pensionati, saranno protagonisti della distribuzione della tredicesima mensilità, un evento atteso che porterà nei loro portafogli complessivamente 40,7 miliardi di euro: tuttavia, dietro questa festa natalizia si nascondono considerazioni economiche importanti, evidenziate da un’analisi dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre (Venezia), evidenziando i benefici per il Fisco.
Cgia: i benefici della tredicesima per il fisco
La gratifica natalizia, oggetto di gioia per molti, rappresenterà anche un’occasione di incasso per il fisco, che attraverso la ritenuta dell’Irpef riscuoterà 13,2 miliardi di euro. Al netto dei contributi previdenziali, il costo complessivo per imprese e Inps ammonta a 53,9 miliardi di euro, secondo quanto calcolato dalla CGIA.
Rispetto all’anno precedente, il volume economico complessivo delle tredicesime ha registrato un incremento di 7 miliardi di euro. Questo aumento è principalmente attribuibile all’aumento del numero di dipendenti nel paese, saliti di quasi 400mila unità rispetto al 2022, e al rinnovo di alcuni importanti contratti di lavoro. Nel primo semestre del 2023, il monte salari è cresciuto del 5%, contribuendo a un aumento complessivo delle tredicesime.
Il taglio del cuneo fiscale per le retribuzioni inferiori a 35mila euro, introdotto dal governo Draghi e confermato anche per l’anno successivo, ha un impatto limitato sulla tredicesima, con una diminuzione di 2 punti percentuali a condizione che l’importo non superi i 2.692 euro, elevato a 3 punti percentuali se la mensilità aggiuntiva è inferiore a 1.923 euro. Tra i 35 milioni di percettori, 16,1 milioni sono pensionati e 18,9 milioni sono lavoratori dipendenti.
Cosa compreranno gli italiani?
Sul fronte delle spese natalizie, l’associazione degli artigiani esprime cautela: “È molto difficile prevedere cosa acquisteranno gli italiani con la tredicesima“. Nonostante l’incremento delle tredicesime, si stima che la spesa destinata ai regali rimarrà pressoché invariata rispetto al 2022, attestandosi tra i 7 e i 7,5 miliardi di euro. Questa tendenza è influenzata dall’anticipazione degli acquisti durante il “Black Friday” e dalla riduzione del budget destinato alle spese accessorie da parte delle famiglie negli ultimi anni.
A livello geografico, Milano si conferma come la provincia con il maggior numero di beneficiari della tredicesima, seguita da Roma, Torino e Napoli. Le realtà meno interessate, demograficamente più piccole, sono Vibo Valentia, Enna e Isernia. Va infine ricordato che tra i 35 milioni di percettori, tra lavoratori dipendenti e pensionati, circa 7,5-8 milioni beneficiano anche della quattordicesima, erogata nel mese di luglio.