Derek Chauvin, l’ex agente della polizia di Minneapolis responsabile della morte di George Floyd nel 2020, è stato vittima di un accoltellamento nella prigione di Tucson, in Arizona, dove era detenuto. L’aggressione è avvenuta nella mensa, da parte di un altro carcerato e le condizioni di Chauvin sono state dichiarate gravi.
Derek Chauvin vittima di accoltellamento in carcere, fermato l’aggressore
Un’aggressione in piena regola, quella di cui è rimasto vittima Chauvin. Un episodio che era facilmente prevedibile, vista l’enorme risonanza avuta dal brutale omicidio di George Floyd nel 2020, commesso proprio dall’ex poliziotto di Minneapolis, oggi 47enne.
Il personale del carcere di Tucson ha assicurato di aver immediatamente neutralizzato l’assalitore di Chauvin, ma non prima che questi riuscisse a colpire l’ex agente con un coltello, lasciandolo in condizioni che vengono giudicate “gravi“.
L’omicidio di George Floyd e la nascita di Black Lives Matter
Chauvin era stato condannato a 22 anni e mezzo di carcere dal tribunale del Minnesota, che aveva respinto la sua richiesta di appello. Era stato trasferito in Arizona ad agosto del 2022, dopo un periodo di permanenza in un carcere del Minnesota, dove era stato tenuto in isolamento proprio per evitare contatti troppo ravvicinati con altri prigionieri, che avrebbero potuto mettere a rischio la sua incolumità.
L’omicidio da lui compiuto ai danni di George Floyd aveva, infatti, sollevato un’ondata di indignazione in tutti gli Stati Uniti, esplosa nella nascita del movimento ‘Black Lives Matter’.
I fatti risalgono al 25 maggio del 2020, quando Floyd venne fermato da quattro agenti di polizia con l’accusa di aver provato a utilizzare una banconota da 20 dollari falsificata.
Fu Chauvin a occuparsi personalmente dell’arresto, bloccando Floyd a terra spingendo il ginocchio sul collo dell’arrestato, già ammanettato, per oltre 9 minuti, finendo col soffocarlo.
Le immagini delle suppliche di Floyd – che chiedeva invano di poter respirare – fecero il giro del mondo e portarono all’arresto di Cahuvin e di due dei tre colleghi che erano con lui:
- Thomas Lane, che patteggiò per una pena di 3 anni di reclusione
- Alexander Kueng, condannato a 3 anni e mezzo
Dopo l’arresto, Chauvin fu subito bersaglio di duri attacchi e minacce, che spinsero le autorità statunitensi a garantirgli un regime di sorveglianza particolarmente rigido. Fino alla giornata di oggi, dove una falla in queste misure ha portato all’aggressione.