Con l’irrigidirsi delle temperature, le grandi metropoli e megalopoli, tra le quali soprattutto New York, si interrogano su come ‘nascondere’ ipocritamente il degrado urbano ed evitare il diffondersi di tendopoli in cui i senzatetto cercano un caldo rifugio. Il problema è sentito in particolar modo nelle città in cui il turismo di lusso e le vie dello shopping convivono con un allarme povertà che diventa sempre più grave. La soluzione adottate da numerose amministrazioni è quella di optare per forme di architettura ostile, aggirando così il problema sociale e interessandosi solo del decoro urbano.
Freddo in arrivo, a New York architetture ostili anti-tendopoli
“La Voce di New York” e alcuni movimenti locali per la difesa dei diritti dei gruppi sociali svantaggiati si sono mobilitati in questo senso, facendo luce sul fatto che tali interventi urbanistici e architettonici non risolvono il problema, ma diventano parte del problema stesso. Tra questi interventi troviamo le grate ondulate della metropolitana, le cui sbarre sporgenti rendono impossibile stendersi sul marciapiede, e i dissuasori in ferro ai piedi delle vetrine. Le panchine, quando non del tutto rimosse, sono inclinate e segmentate, del tutto inadeguate per sdraiarcisi sopra.
Sono numerose le associazioni che intendono sensibilizzare sul problema sociale delle persone senza fissa dimora, che interessa non solo i ceti tradizionalmente ai margini della società, ma anche studenti universitari e famiglie monoreddito. Come sottolinea la no-profit apolitica National Alliance to End Homelessness, a causa della crisi e dei tagli di bilancio il problema assume ogni giorno di più proporzioni che non si possono ignorare o nascondere sotto il tappeto optando per l’architettura ostile anziché per riforme strutturali.
Nella Grande Mela 89mila persone senza fissa dimora
Un numero di senzatetto come quello registrato a settembre del 2023 non si vedeva dalla Grande Depressione degli anni Trenta. Stando ai dati raccolti da Coalition for the Homeless, quasi 89mila persone, tra i quali oltre 30mila minori, non dispongono di dimora. Nello stesso mese di settembre, i ‘ricoveri’ pubblici resi disponibili dalla Municipalità sono stati in grado di offrire rifugio a circa 22mila adulti, meno di un quarto del numero necessario.