Un capitano che ha lasciato un segno indelebile nel cuore dei tifosi partenopei. Uomo simbolo della rinascita e della scalata che hanno riportato il Napoli in Serie A, partendo dalla serie C. Francesco Montervino, con l’ambiente azzurro, ha instaurato un legame indelebile che nulla e nessuno potranno scalfire. Centrocampista centrale per vocazione, ma anche esterno o addirittura terzino all’occorrenza, con la maglia del Napoli ha giocato dal 2003 al 2009, allontanandosi solo per qualche mese nel 2004 per approdare a Catania. Per commentare l’esordio di Mazzarri in Atalanta-Napoli, Montervino è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Atalanta-Napoli, Montervino a Tag24
L’Atalanta per ripartire, il Napoli per rinascere. Domani torna il campionato e almeno fino al derby d’Italia, in programma domenica sera, gli occhi saranno puntati tutti al Gewiss Stadium di Bergamo. La squadra Campione d’Italia è pronta a tornare in campo con un nuovo allenatore in panchina. La sosta è servita a Mazzarri per iniziare a lavorare con la sua squadra. Ma quanto tempo ci vorrà prima che i partenopei possano tornare quelli dello scorso anno è una domanda a cui è difficile dare una risposta. Normalità, fiducia e autostima, questo è ciò che dovranno ritrovare Osimhen e compagni dopo la breve e disastrosa parentesi Garcia. L’esordio del nuovo Napoli però sarà tutt’altro che semplice. Per partire bene dovranno battere la squadra di Gasperini, come al solito formazione ostica e in grande forma. Per commentare l’esordio di Mazzarri in Atalanta-Napoli, Montervino è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Esordio per Mazzarri, in una partita molto difficile come sarà quella di Bergamo contro l’Atalanta. Che cosa ti aspetti?
“Da parte di Walter Mazzarri mi aspetto che emerga subito la sua qualità principale che è il carattere. Purtroppo viene da 4 o 5 giorni di lavoro con la squadra, non di più, visti gli impegni con le Nazionali. Non ha avuto tempo per lavorare con la rosa al completo e non gli si può chiedere nessuna svolta dal punto di vista tattico. Quello che si può pretendere dal Napoli, però, è un approccio mentale ben diverso da quanto visto finora. Questo me lo aspetto e sono certo che non scenderanno in campo con il piglio sbagliato”.
Anche perché per quelle che sono le qualità del Napoli, forse Mazzarri dovrà lavorare più sulla testa che sulla tattica. Sei d’accordo?
“In parte sì, non c’è dubbio, perché è vero che la testa è l’aspetto principale. Penso però che dovranno essere ritoccati anche certi aspetti tattici che nell’ultimo periodo, con grande onestà, si erano persi. Un po’ di lavoro da fare c’è, ma è fuori discussione che ci vorrà poco per risistemare le cose e far tornare questa squadra a quella di sempre”.
Mazzarri è l’uomo giusto?
“Dal punto di vista prettamente mentale e caratteriale è una garanzia e penso di sì, è l’uomo giusto. Non è facile però al momento dare un giudizio sul resto. Il Napoli viene da anni di 4-3-3 e sappiamo bene che mister Mazzarri ha sempre avuto un credo calcistico e un sistema di gioco diverso. Può però rappresentare una rivalsa e una vera e propria rinascita per questo ultimo scorcio di anno solare”.
Come si ferma l’Atalanta e quali sono i pericoli principali?
“L’Atalanta è una squadra che ormai si conosce. È come quando si incontrano le squadre di Zeman e tutti sappiamo perfettamente cosa propongono e cosa fanno. Per Gasperini è la stessa cosa, sai come ti attacca e come gioca. C’è un sistema codificato che può essere studiato. Come si blocca però mi auguro lo sappia bene Mazzarri, io faccio altro! Di certo il Napoli dovrà accettare di giocare uomo contro uomo e cercare di vincere quanti più duelli individuali possibili. Questo è l’unico modo per poter vincere”.
Quanto può essere importante in questo momento il recupero di Osimhen?
“Giocatore straordinario, devastante. Nonostante Raspadori stia facendo benissimo, sia con il Napoli che con la Nazionale, è fuori discussione che Osimhen è Osimhen”.
Atalanta, poi Inter e Juventus in campionato, con la sfida del Bernabeu contro il Real Madrid di Champions nel mezzo. Queste quattro sfide ci diranno che stagione sarà per il Napoli?
“Sicuramente sì, ma ti dico anche che il Napoli in questa stagione, nelle partite di cartello non ha mai fatto bene. Questo è il momento in cui si potrà riscattare”.