Daniela Santanchè, attuale ministro del Turismo nel governo presieduto da Giorgia Meloni, era presente al primo Forum del Turismo, tenuto al Grand Hotel Dino di Baveno. Nel corso di un intervento, la ministra ha ricordato la tragedia della funivia del Mottarone, ribadendo l’impegno del ministero per lo stanziamento dei fondi necessari al suo completamento.

“Approfitto della presenza del governatore e del sindico per dire che finalmente siamo pronti con un progetto di fattibilità per rimettere in piedi la funivia del Mottarone, che è stata una grande ferita di questo territorio. Il nostro ricordo va a chi oggi non c’è. Oggi firmiamo un protocollo di intesa, il MiTur ha messo le risorse necessarie assieme alla Regione perché ritorni nel suo splendore, dobbiamo farla ripartire al più presto.”

Governatore Cirio: “Entro l’estate del 2025 sarà completata”

Nella platea era presente anche il governatore della Regione Piemonte, che ha condiviso il discorso tenuto dalla ministra e ha aggiunto un dettaglio in più. Non solo un impegno a ripartire con il progetto ma ha dato una tempistica di fine lavori: “entro l’estate del 2025 sarà completata“.

Il documento stipulato stanzia risorse per un ammontare complessivo pari a 15 milioni di euro, cifra stimata come necessaria per gli interventi di ripristino alla funivia. Alla firma è seguito un breve commento di Santanchè, che ha evidenziato come dalle parole si passi ai fatti: “il primo fatto concreto di Forum, dalle parole ai fatti”.

Tragedia del Mottarone: i fatti risalgono al maggio 2021

Il 23 maggio 2021, alle ore 12.30, è precipitata la funivia del Stresa-Alpino-Mottarone. Più precisamente, la cabina numero 3 si stacca e precipita da oltre 20 metri di altezza. Il bilancio finale è di 14 morti e un solo sopravvissuto.

Le inchieste sono iniziate subito e ben presto vengono alla luce alcuni dettagli che permettono di parlare di una tragedia già annunciata. Gli avvocati al lavoro sostengono la tesi per cui i danni fossero visibili già tempo prima dell’incidente:

“I danni alla fune traente erano visibili già un anno prima che la cabina precipitasse nel vuoto”.

A dimostrazione di questo, già nel 2015 vi fu un esposto che metteva in guardia sui pericoli relativi ai freni, oltre che all’incuria generale.