Black Friday di protesta per tanti lavoratori Amazon in tutta Europa. Reuters parla di manifestazioni contro i sistemi di organizzazione del lavoro e i salari del colosso stelle-e-strisce dell’e-commerce e proprio in uno dei giorni più caldi sul versante shopping online. “Make Amazon Pay” (letteralmente: “Fai pagare Amazon“) è lo slogan scelto per una campagna coordinata dal sindacato Uni Global.

Scioperi in tutta Europa contro Amazon nel giorno del Black Friday

Secondo quanto riferiscono gli organizzatori, in questo venerdì che è più venerdì di tanti altri dal punto di vista commerciale sono in agitazione più di trenta Paesi. Proprio nel bel mezzo dell’offerta proposta dalla creatura di Jeff Bezos (non nuova a proteste sindacali ma nemmeno a drastiche decisioni) dal 17 al 27 novembre.

In Germania (250 dipendenti a braccia incrociate a Lipsia, 500 a Rheinberg; rispettivamente il 20% e il 40% della forza lavoro) e in Inghilterra (200 in sciopero a Coventry) si registrano le proteste più importanti.

I tedeschi, in particolare, hanno proclamato una protesta di 24 ore dalla mezzanotte scorsa, mentre un portavoce dell’azienda dichiarava che i lavoratori ricevono “salari equi da 14 euro l’ora“. Gli inglesi chiedono adeguamenti salariali a 15 sterline (17 euro). La promessa è invece quella di arrivare da 12,30 sterline (14,17 euro) a 13 (14,97) dall’aprile prossimo.

In Francia bloccati anche gli armadietti, in Italia è scontro sui numeri

In Francia, sono stati fermati anche gli armadietti pubblici per il ritiro pacchi in luoghi come stazioni, parcheggi di supermercati e angoli delle strade. Le strutture sono state bloccate da manifesti e nastri adesivi. Gli spagnoli entreranno invece in agitazione per il “Cyber Monday“.

Dati tipicamente contrastanti quelli che arrivano dall’Italia, a una settimana dallo sciopero dei corrieri. Se la Cgil riferisce infatti di un’adesione del 60% nel centro piacentino di Castel San Giovanni, l’azienda fa sapere che l’86% dei dipendenti è regolarmente al lavoro.

Quello di Amazon è il servizio preferito nel Vecchio Continente con 146 milioni di utenti attivi, davanti ai 64 milioni di Shein e ai 51 milioni di Temu che continuano la propria ascesa.