Juventus-Inter è quella partita che si prepara da se, perchè “è una partita storica che racchiude moltissime cose” afferma Alberto Fontana. L’ex portiere nerazzuro ha parlato in esclusiva a Tag24, spigando come non veda l’ora di godersi il Derby d’Italia, che molto potrà dire in merito alle prime due della classe: “Chi vince potrà avere più certezze sul lungo periodo”
Juventus-Inter, sfida ad alta quota. Fontana: “Chi vince avrà più certezze. Allegri non apprezzato per quello che in realtà vale”
Juventus ed Inter sono divise da due punti, anche se per Fontana questo verrà messo in secondo piano. In caso di vittoria ospite, la squadra di Inzaghi farebbe una sorta di mini fuga (specie se il Milan non dovesse fare risultato in casa contro la Fiorentina), mentre se dovesse avere la meglio Allegri ritroverebbe la testa della classifica. Gli ingredienti per un grande spettacolo ci sono tutti.
D: Come arrivano Juventus ed Inter al Derby d’Italia?
R: “Sicuramente può dire molto per le due prime della classe, dove ritengo che la Juventus forse abbia qualche vantaggio in più per la vittoria finale, specie nel girone di ritorno dove l’assenza di coppe europee può fare la differenza in merito alle energie. Una partita come questa poi aumenta le certezze”.
D: Un match dove potrebbe uscire la vera candidata per lo scudetto?
R: “Assolutamente no. Il campionato si è livellato verso l’alto. Napoli e Milan sono lì, anche la Roma rientrerà e Atalanta e Fiorentina sono due squadre scomode. Non ci sarà un campionato dove qualche squadra a chiuderà a marzo la stagione, perché tanti sono gli ostacoli”.
D: Chi arriva meglio al Derby d’Italia?
R: “Alla Juve mancano alcuni elementi, da quel punto di vista si può dire che l’Inter ha un piccolo vantaggio”.
D: La rosa lunga nerazzurra paga?
R: “Parla da sé. La squadra vuole esser competitiva ovunque con l’ambizione di vincere. Lo si capisce dalla rosa lunga che ha creato”.
Una partita a scacchi
Sarà battaglia. Juventus ed Inter metteranno in campo le armi migliori, anche se spesso e volentieri partite di questo genere si risolvono tramite giocata individuale secondo Fontana.
D: In che zona di campo si deciderà?
R: “Queste partite le risolvono i singoli, oppure un errore dell’avversario. Dopo, di conseguenza, la partita prende una strada. Rimango convinto che la potrà risolvere la giocata individuale”.
D: Ragionando in questo modo forse la Juventus avrebbe qualche chance in più visto che Allegri si affida spesso alla giocata individuale
R: “Be, l’Inter dal centrocampo in su fa male sul serio. Tiri da fuori, calci da fermo, opportunismo in area. Sicuramente la Juve è una squadra brava in certi momenti a farti sfogare per poi farti male, e a volte sento dire che questo è un difetto, ma secondo me è un pregio”
D: Ma la Juventus può permettersi di far sfogare l’Inter data la sua qualità?
R: “Allegri ha fatto tanti tipi di calcio, non solo quello che stiamo vedendo ora. Ha fatto il pressing alto nei momenti in cui poteva farlo, e altre cose. Da questo punto di vista ho una mia idea, credo che Allegri non sia apprezzato realmente per quello che vale, io invece da ex calciatore apprezzo il suo essere camaleontico”
Questione di idee
Anche perchè alla fine nel calcio conta il risultato finale. Concentrarsi su un unico tipo di calcio potrebbe essere deleterio. Un discorso che secondo Fontana potrebbe essere riconducibile al concetto di dover sempre partire dal basso.
D: Troppa importanza all’estetismo?
R: “Quando hai giocatori propensi a fare un determinato tipo di calcio, l’allenatore bravo è quello che fa il modulo che realizza al meglio le caratteristiche dei giocatori presenti. Non sono un modaiolo, credo che il calcio abbia avuto periodi con grandi esaltazioni di gioco, come il discorso della costruzione dal basso. Prima sembrava non se ne potesse fare a meno, adesso si trovano le contromisure, a dimostrazione che il calcio va avanti”.
D: Ma se parliamo di valorizzazione individuale, Chiesa e Vlahovic sono due giocatori diversi rispetto a quando giocano alla Juve
R: “Ho sentito più volte sentire Allegri dire che Chiesa è una punta e basta; quindi, questo concetto non credo sia campato per aria. Vlahovic è un grande realizzatore, ma a livello di gioco di squadra non ha fatto tutto quello che può fare perché spalle alla porta deve crescere ancora. E poi non scordiamoci che il calcio italiano è difficile a livello tattico”.
D: Per quanto riguarda l’Inter dovrà dominare la Juventus con il dinamismo in mezzo al campo?
R: “Faccio una premessa, Sono il primo che ha pensato che senza Lukaku e Dzeko potesse avere grandi problemi, data la caratura dei due. Invece l’Inter è stata brava, e in mezzo al campo a dei giocatori che sanno buttarsi dentro e fare male. In quella zona di campo è la squadra più determinante che c’è in Italia”.
D: Juventus Inter è anche la sfida tra Szczesny e Sommer. Chi ti piace di più?
R: “A livello di personalità entrambi. Sommer sta facendo bene, prima Onana non mi è mai piaciuto. Rendeva il facile per difficile, non l’ho visto così fenomenale come lo vedevano gli altri, ma perché non sono amante di chi esprime il ruolo in quel modo. Per quanto riguarda lo svizzero l’Inter è la sua grande occasione e può essere una sua consacrazione. Penso però che Szczesny come pedigree e abitudine sia leggermente meglio, più esperienza. Per l’abitudine di giocare in una big che punta sempre in alto.