Rivoluzionare il mercato dell’energia rinnovabile: questo è l’obiettivo che si propone Powerledger, una start-up tecnologica australiana che intende utilizzare la blockchain per dare risposte in grado di rendere più efficiente il sistema energetico globale.

Un obiettivo estremamente ambizioso che sta consentendo all’azienda di richiamare su di sé gli sguardi interessati di molti investitori, alla ricerca di buone soluzioni di trading. La soluzione indicata dall’azienda di Perth sembra in effetti potersi rivelare un’ottima opzione in tal senso.

Powerledger: di cosa si tratta

Powerledger è un progetto incentrato su blockchain teso a dare risposte ai problemi energetici che stanno comportando un livello di stress sempre più elevato per il pianeta e i bilanci familiari.

In pratica, la rete si propone di fungere da intermediario come se fosse un gestore energetico. Gli utenti che accettano di far parte del sistema provvedono all’immissione dell’energia in eccesso nella rete, mettendola quindi a disposizione di chi ne necessiti.

La gestione delle operazioni è registrata sul libro mastro della blockchain e spetta al contratto intelligente varato per l’occasione calcolare i saldi tra le controparti e far rispettare i termini della transazione.

Il progetto Powerledger (POWR) dell’East Village Precinct, posizionato nelle vicinanze di Fremantle, nell’Australia occidentale, è una testimonianza reale di quanto previsto a livello teorico. In questo caso, infatti, Powerledger fornisce una batteria da 670kWh che dovrà servire 36 abitazioni oltre ai complessi residenziali situati nelle vicinanze e alle imprese locali.

L’energia in eccesso dei residenti sarà a sua volta rivenduta alla rete, mediante l’uso di una tecnologia chiamata Powerledger xGrid, conferendo agli stessi la possibilità di guadagnare dalle proprie riserve energetiche.

In pratica, proprio questa tecnologia consente la creazione di un vero e proprio mercato energetico fondato sulla blockchain. La catena, infatti, registra le varie transazioni e regola i processi di compravendita sulla base dei contratti intelligenti varati all’uopo.

Le caratteristiche tecniche di Powerledger

A creare Powerledger sono stati Jemma Green, David Martin e John Bulich. Dopo aver iniziato il suo percorso sulla Ethereum Virtual Machine, nel 2021 è trasmigrato sulla rete di Solana. L’azienda ha giustificato la mossa indicando motivi di scalabilità ed efficienza.

Nel sistema concepito i token sono due: POWR, che è quello di servizio, e Sparkz, il quale viene invece utilizzato nelle transazioni tra gli utenti. Mentre il meccanismo di consenso adottato è il Proof-of-Stake.

Per finanziare il piano di sviluppo di Powerledger è stata messa in campo una Initial Coin Offering (ICO), nel 2017, grazie alla quale sono stati incamerati oltre 25 milioni di dollari. Segno evidente dell’interesse che il progetto ha suscitato, proprio per gli intenti che si prefigge.

Le prospettive per il futuro

Come abbiamo visto, Powerledger si propone una vera e propria rivoluzione nel settore delle energie rinnovabili. L’utilizzo della blockchain in funzione di intermediario prefigura un sistema più efficiente e, soprattutto, più incentrato sulle esigenze degli utenti che su quelle delle aziende.

Proprio per questo sono in molti a ipotizzare una sua esplosione nell’immediato futuro, soprattutto alla luce dei grandi problemi evidenziati dall’attuale modello energetico nel corso degli ultimi anni.

Occorre anche sottolineare che se l’azienda ha già lanciato progetti in Australia, Cile, Giappone, Thailandia, India e Austria, in altri Paesi potrebbe scontrarsi con le legislazioni esistenti. Resistenze che, però, potrebbero lasciare il passo al nuovo modello energetico prefigurato da Powerledger.