La polmonite è contagiosa? Parliamo di un’infiammazione e un’infezione che coinvolge uno o entrambi i polmoni. Solitamente, questa condizione è trasmessa attraverso l’inalazione di piccole goccioline di Flügge, micro-gocce di saliva emesse durante la conversazione, o attraverso l’aspirazione di batteri presenti nelle vie respiratorie superiori, come il naso e la gola.

La polmonite è contagiosa?

Alcune varianti di polmonite possono essere contagiose, ovvero possono essere trasmesse da una persona all’altra. La forma infettiva della polmonite, causata da batteri o virus, può essere contagiosa quando questi organismi nocivi vengono inalati e si diffondono nei polmoni. Tuttavia, è importante notare che non tutti coloro che vengono esposti a tali agenti sviluppano la malattia. Micoplasma e micobatterio sono tra gli agenti più contagiosi.

Il contagio avviene principalmente inspirando goccioline di saliva e altri fluidi respiratori emessi dal malato, oppure in modo indiretto quando le mani entrano in contatto con oggetti contaminati (come fazzoletti, maniglie, tavoli) e successivamente toccano le mucose (come bocca, naso, occhi).

Nei casi di polmonite batterica, si considera che il paziente sia contagioso fino a 24 ore dopo la prima assunzione di antibiotico, e questa condizione persiste fintanto che non vi è più febbre. Per quanto riguarda la polmonite virale, comunemente si ritiene che il paziente non sia più contagioso quando si sente meglio e non presenta più febbre.

Altre forme di polmonite, come quelle causate da funghi, non sono contagiose poiché l’agente responsabile si trova nel suolo e non si trasmette da persona a persona.

Sintomi, diagnosi e trattamento della polmonite

I sintomi della polmonite spesso vengono sottovalutati perché possono somigliare a sintomi influenzali comuni:

  • Tosse, che può essere secca o produttiva a seconda della quantità di muco presente nei bronchi.
  • Dispnea, ossia difficoltà respiratoria.
  • Raucedine.
  • Dolore toracico, spesso causato da infiammazioni della pleura, che può dare sensazioni di costrizione e talvolta essere confuso con problemi cardiaci o esofagei.

La diagnosi di solito si basa su sospetti clinici e indagini radiologiche come la radiografia del torace, che può evidenziare cambiamenti tipici della polmonite, mostrando quanto il polmone sia colpito dall’infezione batterica, virale o fungina in corso. In alcuni casi, possono essere necessari ulteriori approfondimenti come la TC.

Per identificare la causa specifica della polmonite, vengono esaminati campioni biochimici come il sangue, l’espettorato (il muco prodotto durante la tosse) e il BAL (l’acronimo per il lavaggio bronco-alveolare, un liquido ottenuto tramite lavaggio diretto delle vie aeree superiori e inferiori).

Il trattamento si basa su farmaci mirati a contrastare il particolare microrganismo identificato:

  • Antibiotici per le infezioni batteriche.
  • Antivirali per le infezioni virali.
  • Antifungini o antiparassitari a seconda del caso. In alcuni casi più gravi, possono essere necessarie misure di supporto come la ventilazione meccanica per affrontare casi di grave compromissione polmonare che possono portare a insufficienza respiratoria.