Tregua Israele-Hamas, è il giorno del rilascio degli ostaggi – La diretta
Alle 7 di questa mattina a Gaza (le 6 in Italia) è scattata la tregua tra l’esercito di Israele e i miliziani di Hamas. Il cessate il fuoco è stato deciso per procedere allo scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi e dovrebbe durare quattro giorni, salvo proroghe.
Quattro giorni di silenzio, senza cannoni, aerei militari o razzi. Ma anche quattro giorni in cui tensioni e sospetti reciproci rischiano di alimentarsi, per poi esplodere di nuovo nei combattimenti sanguinosi che hanno caratterizzato gli ultimi due mesi della Striscia di Gaza. Questo lo scenario che fa da sfondo al cessate il fuoco che consentirà il rilascio di 50 ostaggi israeliani e la scarcerazione di 150 detenuti palestinesi.
Detenuta palestinese rilasciata: “La notizia dell’accordo è stata una sorpresa”
Una detenuta palestinese che è stata appena rilasciata si chiama Marah Bakeer. Come rivelato dalla Bbc, è arrivata da poco a casa di sua madre a Beit Hanina, Gerusalemme.
Arrestata nel 2015, quando aveva 16 anni, era stata condannata a otto anni e mezzo di carcere per aver aggredito, armata di un coltello, un agente della polizia di frontiera.
Tenuta in isolamento, non aveva nessuna idea di ciò che stesse accadendo fuori o a Gaza.
La notizia dell’accordo è stata una sorpresa. Arriva dopo la morte di molte persone e ci rende infelici e a disagio
ha dichiarato ai giornalisti.
Haaretz: “Israele ha la lista degli ostaggi che saranno liberati domani”
Israele ha ricevuto la lista di tutti gli ostaggi che domani 25 novembre 2023, dopo 50 giorni di prigionia, lasceranno la Striscia di Gaza.
Lo scrive il quotidiano israeliano ‘Haaretz’. Dopo la verifica sulla lista- che deve rispettare tutti i criteri stabiliti- un corrispondente elenco di ostaggi palestinesi sarà inviato ad Hamas.
Secondo il governo israeliano il rilascio potrebbe avvenire prima delle 16, dato che a quell’ora l’IDF inizierà le misure di sorveglianza aerea nella zona nord della Striscia.
Biden: “Non ci fermeremo fino a quando tutti gli ostaggi torneranno a casa”
Il presidente degli stati Uniti, Joe Biden, ha commentato il rilascio dei primi 13 ostaggi da parte di Hamas, affermando che si tratta di un “lungo viaggio di guarigione” per chi ha ritrovato oggi la libertà.
Confermando quanto espresso anche in passato, ha definito “ora più importante che mai” la soluzione “due popoli due Stati”.
Nel suo discorso ha anche ringraziato il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi “per aver reso tutto questo possibile”.
La crescita di tutti i bambini-musulmani, ebrei, cristiani, israeliani e palestinesi- può essere garantita sola dalla pace, ha tenuto a sottolineare.
Biden ha parlato anche delle operazioni portate avanti fino a questo monento:
Fin dall’inizio abbiamo messo in atto meccanismi per evitare che Hamas potesse rifornirsi e allo stesso tempo permettere l’arrivo di aiuti umanitari alla popolazione di Gaza
ha spiegato.
Rispondendo alle domande dei giornalisti, il presidente USA ha inoltre confermato che
Non ci fermeremo fino a quando tutti gli ostaggi torneranno a casa. Non sappiamo quando torneranno liberi gli ostaggi americani e non conosciamo le loro condizioni.
Onu: a Gaza 137 camion di aiuti umanitari
La tregua nella Striscia di Gaza ha permesso all’Onu di aumentare gli aiuti umanitari: infatti sono stati già scaricati 137 camion, secondo quanto dichiarato dall’agenzia Onu responsabile del coordinamento umanitario (OCHA).
Una consegna che è anche “il più grande convoglio umanitario” dall’inizio del conflitto tra Israele e Hamas.
Inoltre 129mila litri di carburante hanno attraversato il confine; 21 pazienti in serie condizioni di salute sono stati evacuati dal nord.
Centinaia di migliaia di persone sono state assistite con cibo, acqua, forniture mediche e altri beni di prima necessità
ha aggiunto l’OCHA.
Sia le Nazioni Unite, che le ONG internazionali e diverse città straniere per settimane hanno chiesto una pausa o un cessate il fuoco. In particolare per poter fornire aiuti alla popolazione di Gaza, ormai stremata, che sopravvive in condizioni terribili.
Ecco i nomi dei 13 ostaggi israeliani liberati da Hamas
The Times of Israel ha pubblicato la lista dei 13 ostaggi israeliani rilasciati oggi da Hamas. Sono:
- Channa Katzir, 77 anni;
- Margalit Mozes, 77 anni;
- Yafa Ader, 85 anni;
- Hannah Perry, 79 anni;
- Adina Moshe, 72 anni;
- Daniele Aloni, 44 anni ed Emilia Aloni, 9;
- Ruthi Monder, 78 anni;
- Keren Monder, 54 anni, e Ohad Monder, 9 anni;
- Aviv Asher, 2 anni;
- Raz Asher, 5 anni, e Doron Katz-Asher, 34 anni.
Tra di loro non c’è la bimba di 4 anni Abigail Edan, israelo-israeliana, rimasta orfana. Oggi è il giorno del suo compleanno.
Invece compare quello di Channa Katzir che, secondo la Jihad islamica palestinese (PIJ) era deceduta durante la prigionia.
In una dichiarazione di qualche giorno fa, un portavoce militare delle Brigate al-Quds aveva comunicato che la donna era stata uccisa in un attacco aereo israeliano.
Quattro di questi ostaggi hanno anche cittadinanza tedesca.
Sono infinitamente sollevata che oggi tra gli ostaggi liberati da Gaza ci siano quattro tedeschi. Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno spostato le montagne nelle ultime settimane. I miei ringraziamenti personali vanno alla mia controparte del Qatar, così come all’Egitto e alla Croce Rossa
ha scritto la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock.
The 13 Israeli hostages released earlier today by Hamas have been identified as:
— The Times of Israel (@TimesofIsrael) November 24, 2023
Hannah Katzir
Margalit Mozes
Yafa Ader
Hannah Perry
Adina Moshe
Danielle Aloni and Emilia Aloni
Ruthi Mondar, Keren Mondar and Ohad Mondar pic.twitter.com/hC5tXBiTGA
Netanyahu: “Impegnati per il ritorno di tutti i nostri rapiti”
L’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ha rilasciato una nota in cui afferma:
Il governo israeliano accoglie con favore il ritorno dei nostri cittadini. Il governo israeliano è impegnato per il rilascio di tutti gli ostaggi e delle persone scomparse. I nostri cittadini sono stati sottoposti a una prima visita medica e le loro famiglie sono state informate dai funzionari nominati che sono tornati. Abbiamo completato il ritorno del primo gruppo dei nostri ostaggi: bambini, le loro madri e altre donne. Ognuno di loro è un mondo intero, afferma il premier israeliano.
L’esercito israeliano annuncia: “Gli ostaggi liberati sono entrati in Israele”
L’Idf, l’esercito israeliano, ha pubblicato una nota in cui annuncia una buona notizia per quelle famiglie in ansia per lo scambio fra ostaggi:
Le forze speciali dell’Idf e i servizi di sicurezza dell’Isa sono attualmente con gli ostaggi rilasciati. Gli ostaggi liberati sono stati sottoposti ad un primo accertamento medico all’interno del territorio israeliano. Continueranno ad essere accompagnati dai soldati dell’Idf mentre si dirigono verso gli ospedali israeliani, dove si riuniranno alle loro famiglie.
Il Qatar conferma la liberazione di 39 detenuti palestinesi
Fonti qatarine hanno affermato che 39 detenuti palestinesi, nessuno dei quali condannato per omicidio, sono stati rilasciati dalle carceri dove erano rinchiusi. Saranno portati al più presto al valico di Rafah.
Il quotidiano israeliano Haaretz: “12 ostaggi thailandesi liberati”
I 12 ostaggi di nazionalità thailandese nelle mani di Hamas sono stati liberati dovrebbero aver raggiunto l’ospedale Assaf Harofeh per controlli medici.
Lo scrive il quotidiano israeliano Haaretz, ma non ci sono conferme da parte di Israele.
Israele sul rilascio degli ostaggi: “Momento di speranza”
Eylon Levy, portavoce del governo israeliano, ha commentato a nome dell’esecutivo il rilascio degli ostaggi detenuti nelle prigioni di Hamas, definendolo un momento di “speranza“, sebbene accompagnato dall’ansia di sapere le condizioni di salute dei connazionali.
“Non sappiamo nulla della loro condizione fisica – ha spiegato – non sappiamo nulla della loro condizione emotiva, della loro condizione psicologica. E non sanno nulla di quello che è successo alle loro famiglie“.
Infine, ha ribadito come l’obiettivo del governo sia di riportare a casa tutti gli ostaggi rapiti. “Faremo pressione su Hamas – ha concluso – affinché nessuno venga lasciato indietro“.
Liberati i 13 ostaggi israeliani rapiti da Hamas
I 13 ostaggi israeliani sono stati regolarmente rilasciati. Lo riporta la CNN che spiega come, tra di essi, non vi siano cittadini americani.
I 13 sono stati prima affidati alla Croce Rossa che li ha condotti al valico di Rafah, per poi attraversarlo e arrivare in Egitto, dove si trovano attualmente.
Quasi contemporaneamente, alcuni elicotteri militari israeliani hanno trasportato i prigionieri palestinesi verso il valico di Kerem Shalom.
13 Israeli hostages held by Hamas in Gaza have been released, Israeli prime minister’s office says. Follow live updates. https://t.co/JRRK33uS6A
— CNN (@CNN) November 24, 2023
David Cameron ad Abu Mazen: “Ulteriori 30 milioni di sterline di aiuti a Gaza”
Il nuovo ministro degli Esteri britannico David Cameron ha confermato al presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP), Abu Mazen, che il Regno Unito raddoppierà gli aiuti umanitari per la Striscia di Gaza, con un incremento di 34,5 milioni di sterline a sostegno dei civili colpiti dalla guerra.
L’incontro di oggi segue quello di ieri con il premier israeliano Benjamin Netanyahu e certifica l’impegno diplomatico della Gran Bretagna per giungere a una soluzione politica della crisi.
Sanchez: “Decisione unilaterale sullo stato palestinese se l’UE non lo farà”
Pedro Sanchez, primo ministro spagnolo, è in visita in Egitto e ha dichiarato che la Spagna è pronta a riconoscere unilateralmente lo Stato palestinese, se l’Unione Europea non lo farà.
Sanchez ha poi sottolineato come il cessate il fuoco siglato tra Israele e Hamas “non è sufficiente“ e che ne serve uno permanente.
Thailandia conferma la liberazione da parte di Hamas di 12 connazionali
Ai 13 ostaggi israeliani che saranno liberati oggi si aggiungono 12 ostaggi thailandesi.
La conferma arriva direttamente dal primo ministro della Thailandia, che ha spiegato come i suoi 12 connazionali siano stati liberati dalle prigioni di Hamas a Gaza.
12 dei 13 ostaggi israeliani rilasciati sono nel kibbutz Nir Oz
Fonti da Gaza rivelano che 12 dei 13 ostaggi israeliani che saranno rilasciati nella giornata di oggi si trovano nel kibbutz Nir Oz. Si tratta di uno dei kibbutz più colpiti dall’attacco dei miliziani di Hamas dello scorso 7 ottobre.
Gheberyesus (OMS) su Twitter: “Bene la tregua ma serve cessate il fuoco duraturo”
Il direttore dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, commenta su Twitter la tregua scattata oggi tra Israele e Hamas. Un parere positivo, che va “nella giusta direzione” ma, avverte, “serve molto di più“. Ghebreyesus torna, infatti, a invocare un cessate il fuoco prolungato per il bene dei civili coinvolti.
We welcome the start of the humanitarian pause in #Gaza and the movement of humanitarian aid, including for health.
— Tedros Adhanom Ghebreyesus (@DrTedros) November 24, 2023
It’s a step in the right direction, but much more is needed.
We continue to call for sustained ceasefire to end further civilian suffering.
Hezbollah rispetterà la tregua se Israele non attaccherà il sud del Libano
Anche Hezbollah, il movimento sciita libanese, ha dichiarato che rispetterà la tregua scattata oggi tra Hamas e Israele. Ma a una condizione, e cioè che l’esercito israeliano non attacchi il sud del Libano.
Il ministro della Difesa Crosetto arrivato in Israele
L’account Twitter del Ministero della Difesa italiano annuncia che il ministro Guido Crosetto è arrivato in Israele, dove terrà una serie di “incontri istituzionali” per facilitare il percorso diplomatico nel contesto della guerra in corso nella Striscia di Gaza.
#24novembre
— Ministero Difesa (@MinisteroDifesa) November 24, 2023
Il Ministro @GuidoCrosetto è in #Israele per una serie di incontri istituzionali all’insegna della via del dialogo. pic.twitter.com/LSTmKr9UPf
I detenuti palestinesi oggetto scambio sono stati prelevati da carcere
I 39 detenuti palestinesi che saranno oggetto di scambio nella trattativa con le autorità israeliane hanno lasciato le loro carceri per dirigersi verso quello di Ofer. Del gruppo fanno parte detenuti giovani (il 40% ha meno di 18 anni), tutti ancora senza processo e scelti dalle autorità israeliane da una lista di persone accusate di vari reati. Prima di ricongiungersi con le loro famiglie, firmeranno un documento in cui promettono di non commettere più atti di terrorismo.
Sirene di allarme risuonano a Eliat, nel sud di Israele
Nonostante la tregua in corso, Eliat, nel sud di Israele, ha sentito risuonare le sirene di allarme, segnale di un pericolo di attacco. Secondo i media, la causa sarebbe stata un drone ostile, probabilmente degli Houthi yemeniti, alleati dell’Iran, che da tempo inviano missili e droni contro Eliat.
Gli ostaggi liberi passeranno per il valico di Rafah, poi in elicottero verso Israele
Alle 16 ora locale 13 ostaggi verranno affidati dalle autorità di Gaza al Comitato internazionale della Croce Rossa ed arriveranno in Egitto tramite il valico di Rafah. Una volta arrivati in territorio egiziano, scatteranno controlli medici e dell’identità; una volta terminati, le 13 persone liberate saranno portate in Israele in elicottero.
Israele avvia procedure rilascio detenuti palestinesi
Il quotidiano israeliano Haaretz afferma, citando una fonte palestinese, che le autorità israeliane abbiano iniziato a rilasciare i primi detenuti palestinesi, seguendo l’accordo di tregua stipulato con Hamas.
Ad essere liberati sarebbero 24 donne e 15 adolescenti maschi, tutti provenienti dalla Cisgiordania o da Gerusalemme Est. Come ha affermato Qadura Fares, commissario palestinese per i prigionieri:
Dopo che la Croce Rossa avrà ricevuto i prigionieri, quelli di Gerusalemme andranno a Gerusalemme e quelli della Cisgiordania si riuniranno nel consiglio municipale di Betunia dove le loro famiglie li aspetteranno.
Cooperante palestinese dalla Striscia di Gaza: “Sono tutti felici, strade piene di gente”
Una testimonianza del nuovo clima che si respira nella Striscia di Gaza arriva dal cooperante palestinese Sami Abu Omar che, all’Adnkronos, racconta come è stata accolta la tregua nella sua città Khan Younis.
Un racconto fatto di “strade piene di gente” in cui “sono tutti felici“, con la speranza che la tregua porti un po’ più di serenità e, finalmente, gli aiuti umanitari di cui la popolazione ha bisogno perché, ricorda, “non abbiamo più niente, nei negozi non c’è più nulla“.
Sunak: “Non ci fermeremo finché tutti gli ostaggi non saranno restituiti in sicurezza”
Il premier britannico Rishi Sunak saluta favorevolmente su Twitter la tregua umanitaria.
Dopo il ringraziamento all’Egitto e al Qatar per il ruolo diplomatico svolto per arrivare a questa importante soluzione, Sunak ha promesso che gli sforzi della comunità internazionale proseguiranno al fine di garantire il ritorno a casa di tutti gli ostaggi.
This humanitarian pause is critical to end the terrible ordeal of hostages held by Hamas and get life-saving aid into Gaza.
— Rishi Sunak (@RishiSunak) November 24, 2023
I want to thank Qatar, Egypt and others for the intensive diplomacy that has got us here. We will not stop until all hostages are safely returned. https://t.co/57ir5Tzfhf
Iran: “Tregua primo passo verso la vittoria palestinese”
L’Iran considera la tregua scattata oggi il “primo passo per la vittoria palestinese” nel conflitto. Lo ha dichiarato Nasser Kanani, portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, elogiando la resistenza del popolo palestinese.
Le parole di Kanani fanno il paio con quelle del ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian, che sottolinea come, nonostante le sofferenze della popolazione nella Striscia di Gaza, le vittorie palestinesi siano maggiori e condurranno alla vittoria sul campo, cui farà seguito anche quella politica.
Centinaia di persone al valico di Rafah
Centinaia di persone si starebbero radunando ai due lati del valico di Rafah che collega l’Egitto con la Striscia di Gaza. Lo riportano fonti presenti sul posto. Si tratterebbe di stranieri ed egiziani rimasti bloccati nella Striscia di Gaza durante questi 49 giorni di guerra e palestinesi che intendono tornare nell’enclave palestinese.
Israele avverte gli sfollati palestinesi: “Tregua temporanea, non tornate nel nord di Gaza”
Il portavoce dell’esercito israeliano Avichay Adraee ha riferito che i militari stanno avvertendo gli sfollati palestinesi nel sud della Striscia di Gaza di non provare a spostarsi verso il nord del territorio in quanto quella “resta un’area di conflitto“. “La guerra non è ancora terminata – specifica Adraee – la pausa umanitaria è temporanea“.
Primi camion umanitari a Gaza
Dopo 49 giorni di guerra, i primi camion carichi di aiuti umanitari hanno fatto il loro ingresso nella Striscia di Gaza, appena scattata la tregua. Il passaggio è avvenuto al valico di Rafah, che collega la Striscia con l’Egitto.
Razzo partito da Gaza dopo l’inizio della tregua intercettato da Israele
La batteria ‘Iron Dome’ – lo scudo antimissilistico di Israele – ha intercettato un razzo partito dalla Striscia di Gaza qualche minuto dopo l’inizio della tregua. Quanto accaduto non dovrebbe compromettere il cessate il fuoco. Dovrebbe essersi trattato, infatti, di una provocazione dal momento che non si segnalano danni né feriti.
Israele fa saltare un tunnel sotto l’ospedale Al-Shifa
Poco prima che la tregua entrasse ufficialmente in vigore, l’esercito israeliano ha fatto saltare un tunnel collocato sotto l’ospedale Al-Shifa a Gaza, ritenuto centro nevralgico delle attività terroristiche di Hamas. L’attacco arriva dopo l’arresto di ieri del direttore della struttura sanitaria da parte dei militari israeliani.
Egitto supervisionerà lo scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi
Secondo quanto riportato da Agence France Press (AFP), l’Egitto svolgerà una funzione di controllo sullo scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi che dovrebbe avvenire nel pomeriggio di oggi. Una delegazione della sicurezza egiziana sarà, infatti, presente a Gerusalemme e Ramallah per verificare che i prigionieri rilasciati corrispondano a quelli indicati nella lista. Allo stesso modo, alla frontiera di Rafah, agenti egiziani, con personale della Croce Rossa, accoglieranno gli ostaggi israeliani.
Entrato in vigore il cessate il fuoco
La tregua è ufficialmente scattata. Alle 7 di questa mattina (le 6 italiane) si è smesso di sparare nella Striscia di Gaza e nei territori di Israele vicini al confine. È previsto per il pomeriggio il primo scambio tra 13 ostaggi israeliani e circa 30 detenuti palestinesi. Si dovrebbe trattare principalmente di donne e bambini. La tregua dovrebbe riguardare anche il confine nord di Israele con il Libano.