Con la fine del superbonus, in tema di energie rinnovabili e fotovoltaico arrivano i nuovi bonus che andranno a favore soprattutto dei condomini e delle imprese. La Commissione europea ha sbloccato risorse per 5,7 miliardi di euro che andranno a favore sia della costituzione delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer) che per l’autoproduzione dell’energia elettrica.
Le risorse sono a valere sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e dovranno essere spese entro la fine del 2025. Altre agevolazioni potranno essere godute fino alla fine del 2027, con finanziamento attuato mediante il prelievo in bolletta.
Fine superbonus, arrivano i bonus per energia rinnovabile e fotovoltaico a condomini e imprese
Finisce il superbonus, ma i condomini e le imprese potranno approfittare delle agevolazioni e dei bonus che riguardano lo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili e l’autoproduzione di energia elettrica.
I bonus serviranno dunque per costruire gli impianti di produzione dell’energia elettrica nelle modalità rinnovabili, dal fotovoltaico all’eolico, dall’idroelettrico alle biomasse, nonché per espandere gli impianti che costruiti. I progetti dovranno avere un impatto limitato, con capacità entro il singolo Megawatt, a vantaggio di gruppi di cittadini, condomini, enti religiosi, imprese di piccola e media dimensione, associazioni e cooperative.
Procedura a sportello per la presentazione della domanda
Tutti questi soggetti dovranno prendere confidenza con gli strumenti di finanza agevolata in poco tempo. Infatti, i fondi andranno a chi prima ne farà richiesta mediante la procedura “a sportello”.
Gli incentivi potranno essere utilizzati sia per ottenere una tariffa agevolata sull’energia rinnovabile che viene prodotta e condivisa, che per ottenere i contributi a fondo perduto, della percentuale del 40 per cento, sugli investimenti necessari per costruire gli impianti.
Superbonus bonus fotovoltaico, incentivi sulla tariffa di autoconsumo energia elettrica
L’incentivo della tariffa agevolata può essere goduta per un periodo di venti anni e si compone di una parte fissa e una variabile sulla quantità di energia elettrica consumata dagli auto-consumatori. A tal proposito, la tariffa incentivante dipende dalla potenza dell’impianto e dalla tariffa incentivante.
Tariffa incentivante e potenza in megawattora: ecco quanto spetta di incentivo
Per impianti di potenza inferiore a 200 Kilowatt il bonus è composto da 80 euro per megawattora più un incentivo fino a 40 euro per megawattora; su impianti da 200 a 600 Kilowatt, l’incentivo fisso è di 70 euro per megawattora più un incentivo variabile fino a 40 euro per megawattora; infine, per impianti di potenza maggiore di 600 Kilowatt, la tariffa è di 60 euro per megawattora più l’incentivo di 40 euro per megawattora. In linea generale, al diminuire della potenza degli impianti e al ridursi del prezzo dell’energia, aumenta l’incentivo.
Dei 5,7 miliardi di euro di risorse affidate all’Italia, il bonus sul consumo autoprodotto di energia elettrica, 3,5 miliardi di euro finanzieranno questa misura.
Contributi a fondo perduto impianti fotovoltaici, ecco quali sono le condizioni
Per condomini, imprese e altri soggetti ammissibili ai finanziamenti, è prevista la possibilità di richiedere contributi a fondo perduto, nella misura del 40 per cento dei costi ammissibili. I 2,2 miliardi di euro di questa misura sono finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Piccoli comuni, in arrivo gli incentivi fino al 40%
La presentazione dei progetti per la costruzione degli impianti può essere fatta entro la fine di giugno 2026. L’ammissibilità dei progetti è prevista solo per richieste provenienti da immobili situati in comuni con meno di 5.000 abitanti. Le due misure possono essere richieste anche in maniera combinata, ma non si potrà andare oltre la misura del 40 per cento dell’investimento e rispettando il principio del divieto del doppio finanziamento, secondo quanto prevede l’articolo 9 del Regolamento europeo numero 241 del 2021.