Lusi, il Senato dice sì all’arresto. L’ex tesoriere della Margherita, accusato di aver sottratto 25 milioni al partito, è già rinchiuso a Rebibbia.
Il Senato ha acconsentito alla richiesta d’arresto per Luigi Lusi,avanzata dalla procura di Roma. I voti favorevoli sono stati 155, quelli contrari 13, una sola astensione. Il Pdl ha scelto di non votare, ad eccezione di Marcello Dell’Utri, Diana De Feo, Sergio De Gregorio e Guido Possa, che hanno votato no.
Lusi ha lasciato l’aula senza salutare nessuno. Prima della votazione aveva dichiarato: “Non fatemi diventare un capro espiatorio. Ritengo di dovermi assumere per intero le mie responsabilità morali e politiche, di fronte a quest’assemblea e al Paese. Ma per quanto riguarda le responsabilità penali, come un normale cittadino voglio potermi difendere e chiedo di accedere alle garanzie del giusto processo senza inutili e devastanti forzature che possano appagare la crescente ondata dell’antipolitica, soddisfare chi evoca i forconi, trovare un colpevole per tutte le stagioni, per quella che è una vicenda complessa”.
Dopo il sì al suo arresto, il senatore è entrato nel carcere di Rebibbia per costituirsi. Già oggi potrebbe svolgersi l’interrogatorio di garanzia. Lusi ha annunciato che potrebbe aggiungere molti particolari a quanto già dichiarato ai pm nelle scorse settimane.