Banco di prova per la Rottamazione quater con il prossimo pagamento da effettuare entro il 30 novembre 2023 (posticipato al 5 dicembre 2023 per i giorni di ritardo di tolleranza) e sul cosa fare se non si riesca a pagare la rata. Infatti, la prossima scadenza della definizione agevolata delle cartelle del 2023 coincide con un periodo di varie scadenze fiscali – tra le quali anche la seconda rata di acconto delle partite Iva – e a ridosso dell’Imu.

Nel caso in cui non si riesca a pagare il tutto occorre fare una scelta, possibile quest’anno mediante il servizio della piattaforma dell’Agenzia delle entrate – Riscossione (Ader) mediante il servizio ContiTu. Proprio con questa opzione si possono escludere alcuni debiti fiscali che decadrebbero dalla definizione agevolata del 2023 per ricorrere a un sistema ordinario di rate (con sanzioni e interessi).

Rottamazione quater, come fare se non si riesce a pagare la rata del 5 dicembre 2023?

Meno di due settimane alla scadenza della seconda rata della Rottamazione quater delle cartelle per la definizione agevolata 2023. Entro il prossimo 30 novembre 2023, con proroga al 5 dicembre per i giorni di tolleranza, i debitori fiscali dovranno pagare la seconda rata, di importo pari al 10 per cento dell’intero debito fiscali, dopo aver pagato la prima rata 30 giorni prima. Si tratta delle due rate con maggiore difficoltà di pagamento sia perché contengono un importo più elevato delle rimanenti 16 rate (il 20% del debito totale), sia perché la seconda capita a poca distanza e in un periodo denso di scadenze fiscali.

Non c’è da stupirsi se, in questo percorso di pagamento dei debiti fiscali pregressi, ci fosse una percentuale di contribuenti che dovesse abbandonare il piano di rateazione della definizione agevolata 2023. In caso di mancato pagamento, infatti, il debitore uscirebbe fuori alle agevolazioni previste dalla Rottamazione quater, con l’azzeramento di interessi, sanzioni e aggi, per rientrare nella definizione ordinaria di pagamento, con il ricalcolo di quanto dovuto a titolo di spese accessorie. Un aggravamento dei costi, quindi, che peserebbe sul debitore fiscale.

Rottamazione rata 5 dicembre, perché pagando questa il proseguo è in discesa?

Proprio per questo motivo, la rata del 5 dicembre 2023 della Rottamazione quater rappresenta un banco di prova per chi riuscirà a mantenere la definizione agevolata delle cartelle. Superando questa scadenza, infatti, il pagamento è in discesa perché le 16 rate rimanenti contengono l’80% totale del debito (e non il 10% dell’importo per ciascuna della prim due rate).

Inoltre, il creditore avrebbe affrontato un periodo denso di scadenze che prevede, al 30 novembre 2023, il pagamento del secondo acconto per le partite Iva e i lavoratori autonomi (per chi non possa rimandare il pagamento al 16 gennaio 2024), e a ridosso del pagamento dell’Imu di metà dicembre.

Come escludere alcuni debiti con il servizio ContiTu dell’Agenzia delle entrate?

Per i contribuenti che non dovessero riuscire a pagare tutti i debiti inclusi nella definizione agevolata 2023 della Rottamazione quater c’è la possibilità di ricorrere al servizio ContiTu, la possibilità dell’Agenzia delle entrate – Riscossione. Il servizio consente di modificare i propri piani di rateizzazione della definizione agevolata 2023 scegliendo di proseguire con le agevolazioni della Rottamazione quater per alcuni crediti ed escludere tutti gli altri.

In questo modo, soprattutto per chi abbia molte cartelle, si prosegue con il pagamento delle rate solo per un numero determinato di debiti e di riprendere la definizione ordinaria per i debiti esclusi. Per questi ultimi – come per i debiti dai quali si decada per mancato o ritardato pagamento anche solo di una rata – si riprenderà a pagare in modalità ordinaria, con la previsione di poter definire un piano rate ma senza i vantaggi della definizione agevolata, ovvero pagando anche interessi e sanzioni.