Ha fatto parte di una Nazionale stratosferica e nella pallavolo italiana ha scritto una pagina di storia importante. Con la ‘Generazione dei Fenomeni’, come erano stati rinominati gli azzurri, ha vinto tutto, spostando l’asticella sempre più in alto. Sotto la guida di Velasco si è tolto le sue soddisfazioni più importanti e con la Nazionale ha vinto due Mondiali, tre Europei, oltre a un “dolorosissimo” argento olimpico ad Atlanta 1996. Poi la seconda parte della sua vita, quella da commentatore sportivo, ma anche scrittore giornalista, autore e ideatore di vari programmi. Per commentare la nomina di Velasco a coach della Nazionale femminile, Zorzi, che lo conosce molto bene vista la sua esperienza in maglia azzurra, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Velasco CT della Nazionale femminile, Zorzi commenta a Tag24
La nuova era di Julio Velasco è iniziata. Un’icona della pallavolo italiana, un allenatore che ha reso grande la Nazionale maschile e che adesso punta a fare lo stesso con la femminile. Un paio di giorni fa la presentazione ufficiale, seguita però anche da qualche polemica. Per accettare l’incarico e prendere il posto di Mazzanti, Julio, ha deciso di dimettersi dalla Uyba, che non ha però preso bene la sua scelta. Si apre così, ancora una volta, la discussione sul doppio incarico in Italia. Velasco però non vuole pensarci e da questo momento in poi ha scelto di concentrarsi solo su questa nuova sfida. L’obiettivo è portare in alto le ragazze, partendo da Parigi 2024. Per commentare la nomina di Velasco a CT della Nazionale femminile, Zorzi, ex atleta che ha rappresentato l’Italia per 10 anni, vincendo tantissimo sotto la guida di Julio, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Nuova sfida per Velasco, cosa può dare all’Italia?
“In questi giorni ho letto in giro tante dichiarazioni e non posso che accodarmi al pensiero degli altri. Sono molto felice che Velasco abbia accettato il ruolo in Nazionale e sono sicuro che riuscirà a dare un contributo importante. Queste ragazze hanno grande talento e sono molto speranzoso e fiducioso che lui possa fare molto bene con l’Italia perché hanno buone potenzialità. Potrebbero recitare un ruolo importante a Parigi, nella speranza che la prossima VNL sia sufficiente per qualificarci”.
In conferenza stampa Velasco ha parlato della gestione della pressione, per eventi così importanti. Come si fa a non farsi prendere dall’emozione nei grandi eventi?
“Non esiste una risposta, la pressione si gestisce solo provandoci e serve esperienza. Il mondo è cambiato e le ragazze sono molto giovani. Le variabili sono tante, ma Velasco nella sua vita si è confrontato con tante realtà diverse, questo non ne garantisce la riuscita, ma certamente con l’età e con il suo status, avendo già avuto altre esperienze di questo genere, potrà essere d’aiuto. Se ci riuscirà o no, al momento, non lo possiamo sapere ma ovviamente lo spero per noi e per l’Italia. Julio ha avuto un grande percorso nel passato e ha saputo affrontare alla grande anche momenti di forte pressione”.
Qual è il suo pregio che più apprezzi e la cosa che ti ha insegnato?
“Velasco è una persona di grande intelligenza, uno che riesce velocemente a farsi un’idea dell’ambiente intorno a lui. Ha grande istinto, che di per sé non è sempre un valore aggiunto. In alcune situazioni però si è fatto guidare e ha avuto ragione. È una persona molto coraggiosa, nel senso che non cambia atteggiamento e non si fa condizionare dal contesto e in base ai poteri intorno a lui. Queste sono le sue qualità: intelligente, istintivo e coraggioso”.
Per quel che riguarda il maschile invece, cosa ti aspetti dal prossimo futuro?
“Stanno facendo un percorso straordinario. I primi due anni sono stati meravigliosi, con tanti giocatori che crescevano, bravi, giovani ed entusiasti. C’è un allenatore che sta interpretando perfettamente le loro modalità, anche quelle contemporanee. La sfida, anche per loro, adesso è quella di consolidarsi. Dovranno dare maggiore stabilità e non è mai facile un passaggio quello di iniziare a vincere e poi consolidare quello status di vincenti. Lo stanno già facendo e questo si vede anche dalle facce di alcuni atleti che sono sorridenti ma consapevoli. Questa è una sfida importante in vista delle prossime Olimpiadi”.
La pallavolo ha acquisito negli anni tanta importanza, anche se i riflettori si accendono e si spengono a intermittenza, in base agli eventi. Cosa ne pensi?
“Il fatto di non essere costantemente esposti, 365 giorni all’anno come sono i calciatori, a mio avviso è positivo. Si alternano momenti di grande attenzione e momenti di tranquillità. La pallavolo ha raggiunto un livello di popolarità importante. È tra gli sport conosciuti, magari non il più noto, ma può ancora godere di momenti sotto traccia che a mio avviso fanno bene nella vita di ogni atleta. Il problema è invece legato agli sport fuori dai riflettori che quindi non hanno le risorse economiche necessarie. Anche la pallavolo potrebbe aspirare a di più, ma siamo in una buona condizione”.
C’è stata grande polemica sulla questione doppio incarico, che ha riguardato anche Velasco in questi giorni. Che idea ti sei fatto?
“Non lo so con precisione, sono sempre sorpreso e guardo con tanto interesse ad allenatori come ad esempio Guidetti, che hanno il doppio incarico e riescono a rimanere super concentrati per tutto l’anno e non mollare mai. Qui emerge il fatto che hanno veramente una motivazione senza fine nel fare questo mestiere. Credo che in un mondo come il nostro, fatto di dubbi e retropensieri, evitare il conflitto di interessi può essere utile. Penso che sarebbe accettabile allenare un club e in contemporanea una Nazionale straniera. Discorso diverso per l’Italia, in quel caso sarebbe davvero rischioso”.