Mondiali 2030, Mancini e non solo: il presidente della FIGC Gabriele Gravina torna a parlare di presente e futuro del calcio italiano. Ospite del programma ‘Soul’, in onda sulle frequenze di TV2000, il numero uno del calcio italiano è tornato su argomenti decisamente caldi, vicini al tema Nazionale.

Faranno sicuramente discutere le riflessioni che Gabriele Gravina ha esternato questo pomeriggio. Tanti i temi trattati in occasione dell’intervista ai microfoni di TV2000. Su tutti, i riflettori vengono puntati sulla decisione della Federazione Italiana Giuoco Calcio di non accettare la candidatura congiunta con Arabia Saudita e Egitto per i Mondiali del 2030. Una presa di posizione figlia del caso che ha coinvolto Giulio Regeni, giovane ricercatore italiano ucciso nel gennaio del 2016 quando era in Egitto. Sul rifiuto a collaborare con i due paesi per il Mondiale 2030, Gravina è parso perentorio:

Abbiamo rifiutato una proposta di organizzazione insieme all’Arabia Saudita del campionato del mondo 2030. Convinti, pur coscienti della grande possibilità di successo di quell’abbinamento insieme all’Egitto: Egitto, Arabia Saudita e Italia. Lo abbiamo fatto per ragioni di problemi internazionali, legate al caso Regeni, e per la non condivisione di alcuni valori. Non si può far finta di nulla sempre.

Gabriele Gravina a TV2000

Mondiali 2030, le parole del Presidente della FIGC Gabriele Gravina

L’Italia ha rifiutato l’ipotesi di ospitare i Mondiali 2030 con Egitto e Arabia Saudita. Una candidatura annunciata vincente, ma che avrebbe fatto fatto avanzare un pericoloso caso diplomatico sfociato oltre gli interessi calcistici. La FIGC ha preferito seguire la strada per gli Europei del 2032, che il nostro Paese accoglierà insieme alla Turchia. Oltre all’Egitto, anche l’ipotesi di supporto con l’Arabia Saudita non entusiasmava i vertici della Federazione. Il caso Roberto Mancini ha lasciato un solco tra le parti, come confermato dallo stesso Gravina:

Non sul piano sportivo, ma sul piano umano la sua scelta è stata una delusione. Mi sono sentito tradito in un sentimento puro, nei confronti di Roberto, che ho sempre considerato un amico. Al di là degli interessi della sua scelta tecnica, per me è stata una ferita che faccio fatica a rimuovere.

Gabriele Gravina a TV2000

La posizione della Federazione sul calcioscommesse

Un passo alla volta. Per adesso, l’Italia festeggia la qualificazione ai prossimi Europei, che si disputeranno in Germania il prossimo giugno. Il pareggio di lunedì con l’Ucraina ha consentito agli azzurri di Luciano Spalletti di strappare il pass per la prossima competizione continentale. Un raggio di sole, dopo le nubi che avevano accerchiato il sistema calcio con l’esplosione dell’ultimo filone del calcioscommesse. Il presidente della FIGC Gabriele Gravina non si è sottratto a riflessioni su un argomento tanto discusso quanto delicato:

Il mondo del calcio è ritenuto colpevole, non so di che cosa, dato che per la legge italiana le scommesse sono lecite. Tuttavia noi puniamo, la giustizia italiana no. Si esce attraverso un processo di formazione e soprattutto serve il dialogo tra chi spinge non a fare pubblicità al gioco, ma a fare proposte commerciali, che invitano a scommettere. Io parlerei di una piaga sociale vera e propria che ha colpito anche il mondo del calcio.

Gabriele Gravina a TV2000