Su richiesta del pm Cristian Barilli e confermato dal gip Guido Salvini rimane in carcere il giovane di 23 anni arrestato la notte del 22 novembre a Milano. Il ragazzo è stato fermato con l’accusa di aver abusato di una 19enne in centro.

La ragazza proveniente dalla provincia di Bergamo avrebbe attirato l’attenzione di un’impiegata di un McDonalds in centro a Milano con il signal for help, il gesto di chiudere il pollice nel pugno per indicare una situazione di pericolo.

Milano, rimane in carcere il 23enne accusato di abusi su una 19enne

La manager dell’esercizio avrebbe allertato le forze dell’odine che hanno arrestato un ragazzo di 23 anni, ora detenuto nel carcere a San Vittore. Il giovane avrebbe, però, confutato quanto detto dalla 19enne: “Preciso che io le ho solo detto di venire da me, non l’ho toccata, ci siamo baciati ma lei era consenziente e non l’ho minacciata né  usato altra violenza anche perché eravamo in mezzo alla strada e c’era tanta gente“.

Il giudice non concorda con la versione fornita dall’avvocata del ragazzo, Francesca Rupalti. Secondo il gip, infatti, “Tale versione non appare allo stato idonea a far venir meno la prospettazione dell’accusa, ma dovrà essere verificata rapidamente nelle ulteriori fasi di indagine. L’episodio presenta indubbiamente alcuni profili di incertezza tenendo presente che da un lato l’allarme dato dalla ragazza. Il gesto è avvenuto nell’immediatezza e in costanza dei fatti e quindi non in un momento non sospetto e che il suo racconto è assai dettagliato“.

La decisione è di convalidare l’arresto alla luce di quanto stabilito dalle indagini in corso e dalla testimonianza fornita dalla ragazza. Pare che i due abbiamo camminato fino a piazza della Scala. Poi, sedutisi su una panchina, lui avrebbe fatto delle affermazioni che hanno messo in allarme la giovane.

Una volta seduti il ragazzo – ha dichiarato la vittima – mi abbracciava, ma io mi discostavo. Mi riferiva che lui aveva due volti, uno cattivo e uno buono e visto che mi stavo alzando, lo stesso mi diceva di restare altrimenti mi avrebbe fatto a pezzi.” E aggiunge che poi l’avrebbe costretta con la forza ad alzarsi e incamminarsi verso l’abitazione del 23enne.

Con la scusa di dover utilizzare il bagno, la giovane è entrata in uno degli esercizi della nota catena e usato il segnale. Le forze dell’ordine hanno intercettato la coppia intorno alle 3:30 di questa notte nei pressi corso di porta Ticinese all’altezza delle colonne di San Lorenzo.