I Giudici del tribunale di Sorveglianza hanno accolto l’istanza presentata dell’ex Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, dopo la condanna a un anno e dieci mesi in merito a uno dei filoni dell’inchiesta “Mondo di mezzo”. Il primo cittadino era stato condannato per l’accusa di traffico di influenze illecite e ora sconterà la sua pena impegnandosi in lavori socialmente utili e insegnerà l’italiano ai bambini stranieri all’interno della So.Spe, la comunità di Solidarietà e Speranza in zona Bravetta. Alemanno è pronto ad impegnarsi e Suor Paola, fondatrice della comunità, è intervenuta in esclusiva a Tag24 per commentare la notizia.
Suor Paola su Alemanno a Tag24
Gianni Alemanno sconterà la sua pena insegnando l’italiano ai bambini stranieri all’interno della So.Spe, la comunità di Solidarietà e Speranza in zona Bravetta, a Roma, fondata da Suor Paola. Si tratta di una struttura, nata nel 1998, che ormai da anni ospita ragazze madri, adolescenti, famiglie disagiate e vittime di violenze, con l’obiettivo di favorire il loro reinserimento all’interno della società. L’ex Sindaco capitolino, era stato già condannato in via definitiva a un anno e dieci mesi, nell’ambito di uno dei processi nati dalla maxi indagine “Mondo di mezzo”, per rispondere all’accusa di traffico di influenze illecite.
Alla lettura della sentenza, tramite i suoi avvocati, il primo cittadino aveva presentato un’istanza per poter scontare la pena in un regime alternativo al carcere e agli arresti domiciliari, al tribunale di sorveglianza. Richiesta che oggi i Giudici hanno comunicato di aver accolto, disponendo l’affidamento in prova ai servizi sociali per tutta la durata della pena. Già dai prossimi giorni dunque, Alemanno inizierà la sua attività presso l’associazione di Suor Paola, che in esclusiva a Tag24 ha commentato la sentenza.
“Alemanno è già venuto da noi parecchie volte e questo non potrà che facilitarci. È già entrato in contatto con le mamme e con le ragazze ed è sempre stato presente in questa comunità. C’era quando era Sindaco di Roma e c’è stato dopo. Si è preparato per svolgere al meglio quello che sarà il suo compito. È già capitato che insegnasse loro l’italiano e che aiutasse i bambini con i compiti, al loro ritorno da scuola. Lo faceva come volontario e ora lo farà sotto un altro aspetto. Penso che questa cosa faccia bene a lui e anche a tutte quelle persone con cui entrerà in contatto”.
Siete quindi una realtà che lui conosce bene e per cui si era già messo a disposizione?
“Devo dire la verità, con noi ha sempre avuto un rapporto amichevole. Era presente quando era Sindaco e lo è stato quando il suo mandato è terminato. Si è sempre interessato a noi, ora sconterà qui la sua pena. Io mi sono messa da subito a disposizione per questo. Ci è sempre venuto a trovare, per capire se avessimo bisogno di qualcosa e per parlare con le ragazze, con i bambini e con le famiglie che c’erano. Questa è una bella differenza con le persone che ci sono adesso a governare il Comune di Roma. Per me già quella era una cosa positiva, mentre in questi anni, non solo con Gualtieri ma già da un po’ di tempo, è diventato difficile avere un incontro a tu per tu con il Sindaco”.
Magari potrà essere l’occasione per trasmettergli anche un po’ di lazialità?
“Essendo stato Sindaco di Roma lui è sportivo e basta, non si espone per quel che riguarda Lazio e Roma. Adesso stando più a contatto con me spero di coinvolgerlo di più e di trascinarlo dalla parte biancoceleste! Lui però è uno tutto d’un pezzo. Scherzi a parte, sono contenta che da una storia negativa possa nascere qualcosa di buono. Spero che andrà bene e che possa emergere tutto ciò che di buono ha fatto. Purtroppo siamo abituati a vedere nelle persone solo le cose che non vanno bene, emergono sempre di più le cose brutte rispetto a quelle belle. In questo modo invece possiamo far vedere che c’è anche tanto di positivo”.