Ancora sotto shock la conduttrice di Ore 14, Monica Leofreddi, investita da un van ieri nel tardo pomeriggio nei pressi della Stazione Termini a Roma. Il racconto della paura sui social: “Ero appena rientrata a Roma, stavo per prendere il taxi“.
Roma, Monica Leofreddi investita da un van a Termini mentre aspettava il taxi, il racconto sui social
L’opinionista era da poco uscita dalla Stazione Termini ed era in attesa di un taxi per tornare a casa, quando un van è andato in retromarcia l’ha completamente travolta. Attimi di panico in cui la Leofreddi si sarebbe gettata in mezzo alla strada pur di non finire schiacciata.
Sul volto i segni delle tumefazioni riportate e le foto postate su Instagram: “Il taxi stava per arrivare, scendo dal marciapiede e lo attendo dietro ad un Van parcheggiato in seconda fila. Ero di spalle con lo sguardo fisso verso la strada .Non mi accorgo che Il Van aziona la retromarcia. Mi travolge e mi scaraventa a faccia avanti sull’asfalto, sento qualcuno che gli urla ‘fermati! C’è una dietro!’“.
Subito solidarietà e indignazione da parte di colleghi e amici.
Ma la vicenda non finisce qui. Pare infatti, che il conducente del van non abbia prestato soccorso, ma abbia iniziato a insultare la conduttrice: “Rotolo verso il centro della strada per evitare che il van mi schiacci. Scende l’autista che invece di soccorrermi, comincia ad urlare accusandomi di fingere, urla che non mi aveva investita ma che mi ero buttata! Un altro imbecille urla ‘È vero! Non ti ha toccata’. Mi sono lentamente rialzata, ero umiliata, ferita non solo fisicamente ma soprattutto psicologicamente“.
Sotto shock, Monica Leofreddi ha raccontato di non aver avuto nemmeno la forza di reagire, né di prendere la targa, scoppiando solamente in un pianto a dirotto. Accanto a lei un testimone che si è detto pronto a testimoniare e il tassista, poi sopraggiunto.
L’uomo le avrebbe dato del ghiaccio per i lividi, mentre la donna ha chiamato il marito: “Gli ho confidato la mia frustrazione, la mia resa. Io sempre così forte, a tratti aggressiva mi ritrovavo a piangere in un taxi senza aver saputo proteggere il mio diritto di denunciare l’incidente, la mia dignità. I miei figli mi hanno vista tornare a casa senza il mio solito sorriso, hanno visto il mio volto con il trucco colato, gli occhi lucidi. Non voglio nascondere la mia fragilità. Il loro abbraccio. Sto bene solo qualche escoriazione“.