Parte lo sblocco dei crediti d’imposta sui bonus edilizi e sul superbonus dopo il via libera della delibera attuativa della legge 20/2023 varata in Basilicata, regione che fa da apripista sulla circolazione delle agevolazioni fiscali. La Giunta regionale ha dato via libera al Disciplinare della legge. La delibera e il Disciplinare prevedono garanzie non solo per chi vende i crediti, ma anche per chi li acquista.
Passaggio principale della norma è la possibilità per le società partecipate regionali, non comprese nel perimetro della Pubblica amministrazione, di acquistare i crediti d’imposta maturati dalle aziende nell’ambito del superbonus. Una boccata d’ossigeno per le imprese che hanno accumulato i bonus fiscali nel periodo del 110% per gli interventi di ristrutturazione edilizia e i lavori di efficientamento energetico degli immobili.
Superbonus, parte lo sblocco dei crediti Basilicata: ecco cosa prevede la legge sui bonus edilizi
Parte dalla regione Basilicata lo sblocco dei crediti legati ai bonus edilizi e al superbonus, con il via libera dato dalla Giunta regionale al Disciplinare della legge 20 del 2023, il provvedimento votato a luglio che consente alle imprese di poter vendere i propri bonus alle società partecipate della Regione. Tali società non devono rientrare nel perimetro di esclusione degli enti della Pubblica amministrazione fissato dal decreto 11 del 17 febbraio 2023, il provvedimento del governo che ha bloccato, di fatto, la circolazione dei bonus edilizi impedendo la cessione del credito d’imposta e l’applicazione dello sconto in fattura.
Cosa prevede la legge 20 del 2023 della Regione Basilicata
Sulla base dei crediti rimasti incagliati, arriva dunque il modello della Regione Basilicata con la legge a firma di Tommaso Coviello di Fratelli d’Italia. La Regione, in base a quanto prevede il provvedimento, dovrà creare una Commissione che valuterà la “bontà” dei crediti offerti dalle imprese, questione quest’ultima assai dibattuta nei mesi scorsi in merito ai passaggi di circolazione dei bonus edilizi. E’ prevista l’istituzione anche di una piattaforma informatica per incrociare domanda e offerta.
Il plafond di bonus edilizi e superbonus che saranno oggetto di compravendita tra i crediti d’imposta incagliati ammonta a 40 milioni di euro. Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, parla di “segnale senza precedenti per la sostenibilità ambientale e il supporto alle imprese”. La norma della Regione Basilicata è stata replicata in Piemonte, nel Lazio e in Puglia e resa in fase di applicazione in tutte le altre regioni.
Superbonus sblocco crediti Basilicata, a chi si potrà vendere?
Nel merito della norma che, innanzitutto, rivede il perimetro dei possibili acquirenti dei bonus e dei superbonus edilizi, gli enti pubblici economici e le società partecipate della Regione Basilicata – che non facciano parte dell’elenco della Pubblica amministrazione – dotate di capacità di compensazione dei crediti d’imposta stessi mediante modello F24 per una cifra non inferiore a 10 milioni di euro, potranno procedere con l’acquisto dei crediti e degli sconti.
Tali enti dovranno dichiarare la propria adesione all’assunzione di un ruolo attivo nella vendita dei bonus e dei superbonus edilizi. In base ai requisiti sopra menzionati, l’acquisto viene allargato a tre soggetti, ovvero all’Acquedotto lucano, al Consorzio di bonifica e alla Società energetica lucana.
Bonus edilizi, gli obblighi nella vendita del credito d’imposta
La cessione dei crediti d’imposta verso queste tre società della Regione potrà essere effettuata dalle aziende che abbiano sede nella Basilicata. La maturazione del credito da parte di queste aziende deve avvenire per interventi realizzati su immobili aventi sede solo nella regione lucana. Inoltre, nella vendita le imprese dovranno tutelare gli enti che effettuano gli acquisti. Come si legge nella legge regionale, infatti, le imprese dovranno assicurare che la propria proposta sia pienamente compatibile con il quadro normativo e contabile mediante la sottoscrizione di un contratto di cessione.
A tal proposito, si dovranno fornire le obbligazioni assunte verso gli acquirenti relativamente alle conseguenze patrimoniali negative dell’operazione di compravendita al fine di tenere fuori da possibili rischi gli enti stessi. I crediti d’imposta dovranno essere, pertanto, esistenti, validi, regolari e consistenti al fine di poter circolare. Ecco qual è il link della piattaforma della Regione Basilicata e come vendere i crediti rimasti incagliati.