Chi ha vinto di più tra Borg e McEnroe? I due hanno lasciato un’impronta indelebile nel panorama del tennis degli anni settanta e ottanta. La loro rivalità era affascinante anche perché caratterialmente erano agli antipodi.
Borg, celebre per la sua compostezza e controllo emotivo sul campo, è stato l’opposto di McEnroe, sin dai primi giorni di gioco caratterizzato da ribellione e frequenti esplosioni d’ira, soprattutto contro arbitri e spettatori. Nel corso delle loro carriere, si sono scontrati 14 volte in soli 4 anni (dal 1978 al 1981) con 7 vittorie a testa. Questa disparità di personalità ha portato la stampa a definire la loro rivalità “Fire and Ice”, cioè fuoco e ghiaccio.
Chi ha vinto di più tra Borg e McEnroe?
Per quanto riguarda il palmares, tra Borg e McEnroe non c’è storia. La situazione è decisamente sbilanciata in favore dell’americano. Tuttavia, l’epico match del 1980 a Wimbledon vide trionfare lo svedese.
Il palmares di Borg:
- Titoli vinti nel singolare: 66
- Titoli vinti nel doppio: 4
- Oro in Coppa Davis: 1
Il palmares di McEnroe:
- Titoli vinti nel singolare: 77
- Titoli vinti nel doppio: 79
- Oro in Coppa Davis: 6
Le biografie
Borg
Bjorn Borg, nato nel 1956 in Svezia, giocava da fondo campo senza commettere errori. Sfiniva i suoi avversari e quando si avventuravano in rete venivano colpiti da passanti impeccabili sulle linee. Era il numero uno al mondo, aveva già vinto cinque volte il Roland Garros e quattro Wimbledon consecutivi. Era impensabile per un giocatore abituato ai ritmi regolari del tennis su terra battuta adattarsi all’erba, dove i rimbalzi sono imprevedibili e bassi, richiedendo abilità a rete e colpi da sotto o di piatto. Tuttavia, Borg si era adattato e nel tempo aveva sviluppato colpi d’approccio appropriati e un discreto gioco a rete. Nei trionfi precedenti sull’erba londinese aveva sconfitto Ilie Nastase, Jimmy Connors (due volte) e il potente Roscoe Tanner. Era una leggenda del tennis, considerato uno dei migliori di sempre, dotato di un talento fisico e atletico unico. Si racconta che un giorno, per gioco, vinse una gara di corsa sul miglio contro l’olimpionico tedesco dei 400 metri ostacoli, Harald Scmidt.
McEnroe
John Patrick McEnroe Jr., caratterizzato dai suoi riccioli rosso fuoco, basette spiccate e lentiggini, nacque nel 1959 nella base aerea statunitense di Wiesbaden, in Germania Ovest, dove il padre prestava servizio militare. All’età di un anno si trasferì nel Queens di New York. McEnroe, mancino dotato di un eccezionale controllo di palla, possedeva un servizio potente, paragonabile a quello di un abile fabbro, accompagnato da una coordinazione e dei riflessi agili come quelli di un felino. Fu Tony Palafox a introdurlo nel mondo del tennis, insegnandogli a colpire la palla sempre in ascesa (“…colpisco ancora come mi ha insegnato lui,” afferma Mac). Assimilò l’impugnatura sia per il dritto che per il rovescio, seguendo le orme di un altro grande mancino, Rod Laver. Il suo servizio, nato casualmente per alleviare fastidiosi dolori alla schiena, sconvolgeva gli intenditori del tennis: una partenza in posizione laterale (!) e una rapidissima accelerazione sul piede destro per scagliarsi a rete, dietro a colpi che viaggiavano a circa 200 km/h. Nel 1977, McEnroe, all’età di soli diciotto anni, compì un’impresa memorabile nel mondo dello sport, raggiungendo le semifinali dei Championship partendo dalle qualificazioni. Solo Jimmy Connors riuscì a fermarlo, non senza fatica, in quattro set combattuti.