Lorenzo Licitra è reduce dall’ultima edizione di Tale e Quale Show, in cui si è piazzato al secondo posto alle spalle del collega Luca Gaudiano. Nel frattempo è riuscito anche a pubblicare un singolo e così lo scorso venerdì 27 ottobre ha fatto uscire il nuovo brano dal titolo “Libero” (ADA Music Italy).

La canzone, scritta e composta da Giacomo Eva e prodotto da grnd e Giacomo Eva, è caratterizzata da sonorità travolgenti che si schiudono in un ritornello da cantare a gran voce, come se fosse un vero e proprio grido di liberazione. Nel testo, il cantante racconta l’esatto momento in cui ci si slega da quegli episodi tossici che ci incastrano in dinamiche che, giorno dopo giorno, ci fanno sempre più male. L’esplosione, nel brano, corrisponde al momento in cui si trova finalmente il coraggio di liberarsi e tornare a vivere secondo le proprie regole.

Potrebbe interessarti anche: Luca Gaudiano, vincitore di Tale e Quale Show a TAG24: “Albano il cantante più complicato da imitare. Il caso Morgan? Chi non condivide le sue opinioni è un corrotto”

Lorenzo Licitra: intervista esclusiva

Tag24 ha contattato telefonicamente Lorenzo Licitra per parlare dell’esperienza a Tale e Quale Show e di tanto altro.

Sei arrivato finalmente secondo: com’è andata questa esperienza a Tale e Quale Show?

Sono molto contento del risultato finale in toto chiaramente, vedo i lati positivi. Una esperienza molto faticosa perché a livello fisico bisogna essere pazienti e prestanti. Per mettersi nei panni di un altro artista e quindi imitarlo c’è tanto lavoro anche al di là del livello fisico quindi dalle ore di trucco, ma bisogna capire ogni movenza, ogni dettaglio. Molto faticoso, ma molto divertente. Sono stati mesi tosti, ma ne è valsa la pena.

Qual è stato l’artista più complicato da imitare?

Il più difficile a livello di trucco è stato Michael Jackson perché aveva un altro tipo di fisionomia, di viso rispetto a me, quindi ci sono volute 7 ore e mezza di trucco. A livello vocale il più difficile è stato Adam Levine dei Maroon 5 nella quarta puntata.

Chi avresti voluto interpretare e non hai avuto la possibilità?

Sono contento di tutti perché erano i nomi più papabili per le mie capacità. Però avrei voluto interpretare Stevie Wonder che è un artista che adoro e ha una grande vocalità, ma per un discorso di blackface non avrei potuto farlo. Con Michael Jackson abbiamo usato altri escamotage, interpretandolo nell’ultima fase della sua vita.

Come nasce il brano Libero?

L’idea di tornare in questo periodo pieno di impegni è stato una impresa perché la mole di lavoro era davvero tanta, ma la musica era già pronta. Libero è il pezzo che apre la pista a quella che sarà una nuova produzione che arriverà a brevissimo. Si tratta di un messaggio, un grido di liberazione contro quello che è tossico e che va allontanato.

Uscirà quindi un disco nel 2024?

Oggi vanno tanto di moda i singoli. Sarò più presente sul mercato con tanti singoli a distanza di poco. Capiremo se pubblicare o meno anche un EP.

Uno di questi brani è arrivato alla corte di Amadeus per Sanremo?

Sanremo è un sogno da sempre, quindi penso che provarci non distrugga niente. Un semino che si butta lì.

Ritenterai invece Una voce per San Marino?

Credo di no, perché ho altri progetti tra cui quello di incontrare il pubblico nei teatri, nei club, ovunque. Mai dire mai.

Hai avuto modo di seguire X Factor quest’anno?

Da qualche anno non lo sto più seguendo. Anche sui social faccio un po’ fatica, perché gli artisti in gara vanno ascoltati con calma e non ho avuto la possibilità. So che ancora è in onda, quindi sono ancora in tempo.

Hai seguito invece tutta la diatriba tra Morgan e Fedez?

Quello sì, qualsiasi giornale ha parlato di quello che è successo. Non conosco Morgan di persona, quindi non conosco i veri motivi che l’hanno spinto a reagire così. Si tratta di un personaggio un po’ scomodo che spesso esce dal coro, quindi c’era da aspettarselo. Credo che queste cose, a prescindere da questo fatto, non facciano bene al programma che forse è l’unico davvero centrato sulla musica, sui talenti, quindi è quello che deve essere il tema principale. Non il contesto, non i giudici che spesso diventano troppo protagonisti e quindi si oscura il lavoro dei ragazzi. La cosa che più intristisce è che questi episodi deviano l’attenzione e non fanno bene al programma.

Cosa consigli al futuro vincitore di X Factor?

Gli consiglierei di sfornare tanta più musica possibile, di non fermarsi mai e di sfruttare tutto quello che il programma ti mette nelle mani. Così è stato anche per me. Se non avessi fatto X Factor tante persone con cui lavoro oggi prima non le avrei mai potute incontrare. Con questo percorso hai comunque l’opportunità di lavorare con la musica anche se il mercato discografico è difficile.