Il settore agroalimentare torna protagonista a Roma, per l’esattezza a Villa Miani, per l’edizione 2023 del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato da Coldiretti e dallo studio The European House – Ambrosetti. Nei due giorni dell’evento – 23 e 24 novembre – saranno molti gli incontri e i temi di discussione affrontati da esperti e cariche istituzionali.

Forum Coldiretti 2023, per Lollobrigida L’Europa sta capendo l’importanza di “rimettere al centro l’agricoltura”

Agricoltura e allevamento come settori propulsivi per l’economia italiana. E poi la battaglia per la sostenibilità ambientale, che non può prescindere dal ruolo centrale proprio del settore agroalimentare e di coloro che se ne occupano.

Questi e molti altri i temi che saranno affrontati al 23mo Forum della Coldiretti, dove non manca il supporto del governo che, come già avvenuto lo scorso ottobre, in occasione del Villaggio Coldiretti allestito al Circo Massimo, non fa mancare la propria vicinanza ad agricoltori e allevatori.

Presente, infatti, all’inaugurazione Francesco Lollobrigida, ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Dopo aver risposto alle inevitabili domande sul caso riguardante il treno che ha fatto fermare per non arrivare in ritardo a un impegno istituzionale, Lollobrigida può passare ai temi del suo dicastero.

In primo luogo, la tutela della qualità dei prodotti alimentari che rende grande il ‘made in Italy’ in tutto il mondo, da cui dipende anche il benessere economico del Paese, come ribadito dal ministro ai cronisti presenti, tra cui l’inviato di Tag24 Michele Lilla.

“Le guerre e le pandemie portano a una contrazione dei consumi per cui bisogna elevare ancora di più la promozione dei nostri prodotti. In questo modo il nostro settore primario potrà continuare a garantire qualità ai nostri cittadini e agli altri abitanti del pianeta, assicurando anche una crescita della nostra economia”.

Lollobrigida saluta, poi, con favore il nuovo atteggiamento dell’Unione Europea verso il settore agricolo, fondamentale anche sul tema ambientale. Una ‘sveglia’, secondo il ministro, provocata dalla guerra in Ucraina, che ha fatto emergere la fragilità del sistema di approvvigionamento di materie prime europeo, a cominciare dal grano, per la sua dipendenza dalla Russia.

“È positivo che l’Europa sia giunta a questa nuova consapevolezza. L’Italia ha portato un documento, appoggiato da 20 nazioni europee, che rimette al centro l’agricoltura, nella garanzia di una sostenibilità ambientale che passi dagli agricoltori. L’agricoltura non è nemica dell’ambiente ma, anzi, è il suo primo manutentore”.

Tajani e la ricerca su piante resistenti per sostenere l’Africa: “Non si tratta di ogm”

Al Forum è intervenuto anche il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, che ha sottolineato lo sforzo del suo partito, Forza Italia, per investire nella sperimentazione scientifica su sementi coltivabili anche in condizioni climatiche estreme, come quelle dei Paesi africani. Una soluzione utile, per il numero uno di Forza Italia, anche sul fronte della lotta al cambiamento climatico e all’inquinamento.

“Forza Italia ha deciso di avviare ricerca sulle tecnologie di evoluzione assistita di quelle piante resistenti alla siccità, e che possono essere coltivate anche in Africa. Queste piante permetteranno anche la riduzione dell’uso dei fertilizzanti. Non si può arrivare alla loro abolizione se prima non c’è un’alternativa, perché non possiamo distruggere l’agricoltura. Tuttavia, dobbiamo combattere contro il cambiamento climatico e questa è la soluzione cui stiamo lavorando”.

Tajani sbotta quando l’inviato di TAG24 Michele Lilla gli fa notare che si tratterebbe di coltivazioni geneticamente modificate, quindi ogm.

Le tecnologie di evoluzione assistita non sono ogm. Infatti ho ottenuto, dalla commissaria della salute responsabile, di separare, a livello comunitario, gli studi e le ricerche su queste tecnologie da quelli relativi agli ogm. Sono cose completamente differenti, piante che sono più forti e più resistenti”.

Forum Coldiretti 2023, il presidente Prandini: “agroalimentare traino per l’Italia”

Si ferma a parlare con i cronisti anche il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, che ha le idee chiarissime sul ruolo del suo settore in Italia. Riprendendo i concetti espressi dal ministro Lollobrigida, Prandini sottolinea, infatti, come l’agricoltura rappresenti un elemento fondamentale per la crescita economica del Paese.

“Abbiamo registrato un’esportazione superiore ai 100 miliardi quindi ancora una volta l’agroalimentare è il traino economico dell’Italia“.

Una ‘corrispondenza d’amorosi sensi‘ – per citare il Foscolo – tra il presidente Coldiretti e il governo Meloni, che porta i giornalisti a chiedergli circa un suo ruolo politico più attivo e, in particolare, su una possibile candidatura alle prossime Elezioni Europee.

Prandini non si candiderà alle prossime Europee come non si è candidato nelle elezioni passate. Se verrò rieletto il 20 dicembre, alla nostra assemblea nazionale, continuerò a fare il presidente nazionale della Coldiretti, che non fa politica ma si confronta con la politica, portando avanti consapevolezza che agricoltura e agroalimentare possono rappresentare un elemento di crescita per il Paese”.

Ma un ruolo politico Coldiretti lo esercita eccome, soprattutto sulle questioni in cui il legislatore è chiamato a intervenire nel settore agricolo come, ad esempio, quella della cosiddetta ‘carne coltivata’ in laboratorio. Il Parlamento ha votato il divieto per la produzione e la vendita, su una forte pressione proprio dell’organizzazione guidata da Prandini, che torna a spiegare i motivi della sua protesta.

“Riteniamo che, prima di essere autorizzati, i prodotti fatti in laboratorio debbano essere equiparati ai farmaci. Perché le cellule staminali, oggi, vengono utilizzate solo in medicina, quindi le persone non possono essere utilizzate come cavie per scoprire, tra qualche anno, quali possono essere le ripercussioni sulla salute umana”.

Prandini si dice “assolutamente favorevole” a una ricerca in merito, “purché sia pubblica e indipendente“, ma avverte su un altro rischio connesso alla carne sintetica: la cancellazione di una tradizione tipica italiana e del fatturato che questa comporta.

“Dobbiamo stare attenti a cancellare con un colpo di spugna ciò che ci caratterizza, che ha una storia millenaria, in termini di biodiversità e di valorizzazione delle nostre d.o.p. Tutto questo oggi ha un valore di 600 miliardi e circa 4 milioni di posti di lavoro. Se l’Italia non li avesse, sarebbe un Paese povero e con gravi pericoli sul piano occupazionale, che sicuramente non sarebbero suppliti dai prodotti fatti in laboratorio”.

Infine, sollecitato dai cronisti, Prandini torna sulla rissa sfiorata con i deputati di +Europa Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova, proprio il giorno del voto sulla carne coltivata, cui è seguita la denuncia dei due ai suoi danni.

Per quanto mi riguarda, la questione era chiusa un minuto dopo i fatti avvenuti di fronte a Palazzo Chigi. Gli avvocati lavorano, ma mi auguro di superare questa situazione, perché le sfide che dobbiamo affrontare sono diverse e non sono sicuramente queste, e tutti insieme dovremmo lavorare per un futuro e un mondo migliori”.