Le carceri italiane continuano a regalare, purtroppo, notizie sconfortanti riguardo la salute e la sicurezza dei poliziotti penitenziari e dei carcerati. Nel carcere di Sanremo di Villa Valle, nella serata di ieri 22 novembre, due uomini di origini marocchine hanno aggredito e torturato un loro compagno di cella, procurandogli ferite gravissime.

Diversi agenti sono prontamente intervenuti per salvare il detenuto sequestrato ed uno degli agenti ha rimediato una frattura a due costole, con una prognosi di 21 giorni. Vincenzo Tristaino, segretario regionale SAPPE per la Liguria, lancia l’allarme: “La situazione dentro il carcere è insostenibile“.

Cos’è accaduto ieri 22 novembre nel carcere di Sanremo di Villa Valle

La vittima della brutale aggressione è Alberto Scagni, condannato a 24 anni di reclusione per l’omicidio della sorella, Alice, avvenuto nel maggio 2022. Ora l’uomo è ricoverato in ospedale in condizioni gravissime, mentre i due aggressori sono stati arrestati per tentato omicidio e sequestro di persona.

I fatti sono avvenuti nel carcere di Sanremo di Villa Valle, più precisamente nella sezione “detenuti protetti”, dove sono reclusi i detenuti i cui reati risultano particolarmente odiosi agli occhi degli altri compagni di cella (come l’omicidio o la violenza sessuale).

Al momento non si conoscono le motivazioni dell’aggressione perpetrata da parte dei due detenuti marocchini (in carcere per violenza sessuale aggravata), ma il segretario regionale del SAPPE per la Liguria Vincenzo Tristanio ha raccontato di una situazione potenzialmente mortale, ringraziando gli agenti per il coraggio mostrato:

Gli artefici del sequestro di persona e delle lesioni gravi, i due nordafricani (in stato alterato per alcool fatto in modo artigianale in cella macerando la frutta), hanno anche spaccato tutta la cella. Il detenuto torturato, picchiato a sangue con una violenza inaudita, è ricoverato in ospedale con ferite, anche da taglio e contusioni in tutto il corpo. Solo un gruppo di agenti, coordinati dal vicecomandante presente sul posto, hanno fatto irruzione con caschi protettivi e scudi per fare strada ad altri poliziotti al fine di salvare l’ostaggio e portarlo in ospedale.

Ferito risulta anche un agente penitenziario, con due costole rotte e 21 giorni di prognosi. Lui ed i suoi colleghi, ricevuta l’autorizzazione dal magistrato di turno per l’uso della forza, hanno fatto irruzione nella cella con caschi e scudi protettivi, cercando di salvare Scagni.

Poco più di un mese fa il 42enne era stato picchiato da un suo compagno di cella nel carcere di Genova, trascorrendo poi una settimana in ospedale. Il motivo era che l’altro detenuto aveva trovato un ritaglio di giornale che riportava la condanna per l’omicidio della sorella.

Al di là della motivazione dell’aggressione, il segretario generale del SAPPE Donato Capece ha sottolineato come la situazione per la polizia penitenziaria sia molto complicata, considerando l’affollamento e le poche risorse delle carceri italiane:

Segnaleremo nelle prossime ore al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria di Roma le significative disfunzioni e inconvenienti che riflettono sulla sicurezza e sulla operatività della Casa Circondariale di Valle Armea. Sanremo e del personale di Polizia Penitenziaria che vi lavora con professionalità, abnegazione e umanità. L’episodio denunciato dai nostri segretari conferma, a parere del SAPPE, come la gestione e l’organizzazione della Casa Circondariale di Sanremo sono decisamente deficitarie per cui occorre che le Autorità ministeriali intervengano con la massima sollecitudine, con una ispezione interna e con l’avvicendamento del Direttore e del Comandante del Reparto di Polizia Penitenziaria, che non sono in grado di fare fronte alle costanti e quotidiane criticità.