In una intervista rilasciata all’Equipe, il capitano della Serbia Viktor Troicki parla dell’imminente Coppa Davis e di un Djokovic ancora affamato di vittorie
“Con lui in squadra tutto è possibile. Le nostre aspettative sono molto alte”: le parole del capitano della Serbia Viktor Troicki prima dell’inizio della Coppa Davis e Djokovic
Per quello che ci possiamo aspettare, conoscendo il personaggio sportivo, Novak Djokovic ci tiene a chiudere la stagione in bellezza, alla grande. Come sa fare lui insomma: con una vittoria. L’ennesima di una stagione in cui purtroppo – per il mondo del tennis italiano – ne ha fatto le spese anche Jannik SInner, impegnato anche lui con la Coppa Davis pronta ad iniziare oggi, giovedì 23 novembre. In Spagna – dove si terrà la competizione – la Serbia, grazie alla presenza del tennista numero uno al mondo è una delle favorite. In una intervista rilasciata all’Equipe, il capitano serbo Viktor Troicki si è soffermato proprio su quanto si ancora affamato di vittorie il tennista numero uno al mondo.
“Ha ancora voglia di vincere. È arrivato a Malaga il giorno dopo il titolo del Masters…”
Non pago dell’importante vittoria contro il tennista italiano nell’ultima sfida torinese delle ATP Finales, Troicki ricorda inoltre come Djokovic abbia dichiarato fin dall’inizio del 2023 che quest’anno la Coppa Davis è uno dei tornei che vuole assolutamente vincere, raccontando anche di come lo abbia trovato positivamente impegnato in quest’ ”ultima missione” sportiva.
“Vuole finire molto bene l’anno con la squadra serba. Con lui in squadra tutto è possibile. Le nostre aspettative sono molto alte. Novak è cresciuto amando questo spirito di squadra”
Una squadra che conosce bene anche perchè è cresciuto al suo interno, essendo stato schierato in tutte le sue nazionali under. Aspetto interessante che viene fuori di Djokovic da questa intervista, è quella di un tennista espersto, veterano, a disposizione della squadra, pronto ad elargire consigli e seguirla sia durante la preparazione, che i match stessi.
“Ama questo momento in cui insegna agli altri. (…) Con questa nuova generazione è aperto nei loro confronti, li segue nei tornei, si allena con loro. Ma non lo conoscono solo come numero uno al mondo. Lo vedono come un Dio”
Lasciandosi scappare un sorriso dopo l’ultima affermazione.
“Non è proprio un buon giocatore di doppio, è semplicemente un grande tennista”: le parole di Viktor Troicki sul tennista serbo numero uno al mondo
Scendendo nei dettagli riguardanti gli schieramenti tra singolo e doppio che dovrà attuare la Serbia in Coppa Davis, alla domanda dell’Equipe se il punto debole del tennista serbo numero uno al mondo sia proprio il doppio, il capitano risponde così:
“Non è proprio un buon giocatore di doppio, è semplicemente un grande tennista. Sa come giocare il doppio, ma non in modo tipico. E associato ad un altro singolare, quando gioca a tennis “normale” in doppio, è molto pericoloso. Ho giocato con lui, nel modo “semplice”, e abbiamo battuto le coppie migliori.”
Difficile poi non chiedere a Viktor Troicki come sia lavorare con Djokovic, rinomato per il suo perfezionismo. E Troicki ammatte la fortuna di avere la possibilità di giocare ed allenarsi con un perfezionista come lui, poichè “se non sei al 100% su quello che sta succedendo, se non gli dici una piccola cosa in un momento specifico, può impazzire e sai come può comportarsi in quei momenti!. Nole insomma non è uno che si compiace dei propri risultati e della posizione che acquisito – da qualche anno – nel ranking mondiale: è un giocatore che vuole continuare a migliorarsi e sprona gli altri a farlo.
“Migliora costantemente il suo gioco”
Dichiara infatti Troicki, che oltre a constatare, nonostante l’età, la crescita costante del suo giocatare, parla anche della sua evoluzione, di un atleta che già da bambino mostrava una professionalità unica e che si capiva sarebbe diventato il più forte di tutto. L’intervista si chiude poi con un occhio al futuro, oltre la Coppa Davis e il capitano della Serbia ammette che alla luce dell’attuale situazione Djokovic può rimanere a questi livelli per almeno altri due anni.