La guerra in Ucraina continua e il paese, su stessa ammissione del presidente Volodymyr Zelensky, ha bisogno di aiuti da parte del resto del mondo per proseguire nella sua difesa contro la Russia. Gli Stati Uniti hanno più volte ribadito il supporto alla causa, testimoniato in svariate occasioni da parte del presidente Joe Biden.
In generale, tutta l’ala democratica è convinta della necessità di un sostegno pubblico e si sta lavorando concretamente al prossimo pacchetto da 106 miliardi di dollari. Questo comprenderebbe aiuti per Ucraina, Israele e Taiwan, tutti accorpati in un unico provvedimento.
Guerra in Ucraina: gli USA sono divisi sugli aiuti al paese
Se da un lato, perciò, si ritrovano le dichiarazioni di Biden, dall’altro la politica statunitense deve fare i conti con una Camera a guida repubblicana. Questo elemento non garantisce il passaggio del pacchetto di aiuti nel breve termine, mentre all’Ucraina i nuovi finanziamenti servirebbero subito. A maggior ragione ora che l’inverno è alle porte. Tutte le perplessità del caso sono state espresse dal senatore Dem Chris Murphy:
“Non so se l’Ucraina potrà sopravvivere fino a febbraio 2024. La mia sensazione è che inizieranno a scarseggiare le munizioni nelle prossime settimane”.
A stemperare la tensione ci ha pensato l’attuale presidente della Camera degli Stati Uniti, Mike Johnson, vice di Donald Trump quando era alla Casa Bianca. Il repubblicano ha dichiarato di aver intenzione di indire una votazione sull’Ucraina ma non ci sono al momento elementi per far capire quando.
Soprattutto, nessun aspetto che permette di comprendere come egli intenda far passare il pacchetto di aiuti. La politica statunitense, inoltre, comincia a polarizzarsi sempre più dal momento che le elezioni si avvicinano (novembre 2024), e questo rende ancora più ardua la soluzione di determinati aspetti.
Confermano gli aiuti i paesi europei
L’alleato europeo dell’Ucraina, per mezzo delle parole della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, ha spesso ribadito il supporto a Zelensky e al suo popolo. Conferme arrivano anche dalla recente visita a sorpresa a Kiev del ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius. Arrivato nella capitale ucraina in treno, ha incontrato il suo omologo e Zelensky, in un vertice in cui è stato ribadito il sostegno tedesco.