Israele-Hamas, la trattativa per gli ostaggi – la diretta
Prosegue la trattativa per la liberazione degli ostaggi tra il governo di Israele e Hamas, dopo che i miliziani non hanno ratificato l’accordo siglato ieri, facendo slittare la tregua.
Slitta la tregua annunciata tra Israele e Hamas. Le prime notizie circolate parlavano di una mancata ratifica da parte dei miliziani dell’accordo siglato con il governo israeliano. Ora fonti israeliane gettano acqua sul fuoco, spiegando che lo slittamento a domani per l’inizio della tregua e del rilascio degli ostaggi è dovuto a “questioni amministrative che sono in fase di risoluzione”.
Israele: ucciso il comandante della forza navale di Hamas
Assassinato il comandante delle forze armate di Hamas, Amar Abu Jalalah. A renderlo noto il quotidiano israeliano ‘Haaretz’.
Il comandante sarebbe stato ucciso a Khan Younis, insieme a un altro membro delle forze navali.
Secondo quanto dichiarato dall’IDF, Jalalah
era un membro operativo di alto livello delle forze navali di Hamas ed è stato coinvolto nella direzione di diversi attacchi terroristici via mare che sono stati sventati.
L’attacco aereo è stato organizzato sulla base delle informazioni di intelligence arrivate dall’agenzia di sicurezza Shin Bet, dalla direzione dell’intelligence militare e dalla Marina.
Raid israeliano in una scuola a Jabalia: 27 morti e 93 feriti
Strage di civili in una serie di raid aerei israeliani nel centro e nel nord di Gaza.
Secondo i corrispondenti dell’agenzia palestinese WAFA, 27 persone sarebbero state uccise e almeno altre 93 sarebbero rimaste ferite nel bombardamento della scuola ‘Abu Hussein’ gestita dall’UNRWA a Jabalia, a nord della Striscia di Gaza. La scuola ha fornito rifugio a centinaia di persone sfollate.
Intanto altri otto civili sono stati uccisi a causa degli aerei da guerra israeliani che hanno bombardato le abitazioni nei campi profughi di Al-Bureij e Nusseirat, nel centro della Striscia di Gaza.
Un altro attacco aereo israeliano ha colpito una casa nella zona di Ma’an, nel sud di Gaza, provocando il ferimento di diversi civili.
Gli ultimi aggiornamenti parlano di oltre 14.300 palestinesi uccisi, la maggior parte dei quali civili, compresi bambini, e 35mila feriti dal 7 ottobre.
Il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi: “Abbiamo sempre lasciata aperta la nostra parte del valico di Rafah”
Il presidente dell’Egitto Al-Sisi ha rilasciato un’intervista alla tv di stato egiziana al-Qahera, respingendo le accuse di voler chiudere di proposito la parte egiziana del valico di Rafah:
Non chiuderemo il valico di Rafah agli aiuti umanitari che entrano nella Striscia di Gaza e il terminal dalla nostra parte è aperto ininterrottamente. Prima del 7 ottobre – ha proseguito al-Sisi – ogni giorno entravano a Gaza 500 camion per soddisfare i bisogni della Striscia che comprende 2,3 milioni di persone. Oggi, con questa grande crisi, chi può pensare che dovremmo chiuderlo?
Il ministro degli Esteri del Qatar: “Gli ostaggi liberati sono 13”
Il ministro degli Esteri del Qatar, Majed Al-Ansari, ha dichiarato che Hamas libererà 13 ostaggi. Israele al momento non ha fornito informazioni sulla loro identità, ma dovrebbero essere donne e bambini appartenenti ad un’unica famiglia.
Israele, avvertiti i familiari degli ostaggi che verranno liberati
Secondo fonti locali, il premier Benjamin Netanyahu e le autorità israeliane hanno parlato con alcune famiglie degli ostaggi rapiti il 7 ottobre da Hamas.
Secondo queste voci, le famiglie sono state avvertite che i propri familiari verranno liberati. Netanyahu ha chiesto alla stampa israeliana di non diffondere voci che possano generare false speranze prima che gli ostaggi tornino davvero in Israele.
Hamas: “Faremo partire la tregua domani alle 7”
Importante novità riguardo la guerra fra Palestina ed Israele.
Hamas ha confermato che a partire dalle 7 di domani 24 novembre (le 6 del mattino in Italia) inizierà la tregua di 4 giorni che poterà alla liberazione di alcuni ostaggi: “Durerà quattro giorni a partire da venerdì mattina e comprende un arresto completo delle attività militari“.
Netanyahu: “Speriamo di liberare ostaggi ma è complicato”
Incontrando il nuovo ministro degli Esteri britannico, David Cameron, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ammesso che la liberazione degli ostaggi in mano ad Hamas non sarà un compito semplice:
“Speriamo di far uscire questa prima tranche e poi ci impegniamo a far uscire tutti fuori“.
Hamas non ha ancora rilasciato una lista di quegli ostaggi che potrebbero essere liberati, così come non si sa quali palestinesi arrestati in passato Israele avrebbe intenzione di rilasciare.
Fonti Israele: accordo slittato per richieste aggiuntive di Hamas
Secondo alcune fonti israeliane, riportate dalla BBC, l’accordo per la liberazione degli ostaggi israeliani – inizialmente prevista per la mattinata di oggi – sarebbe slittato a causa di nuove richieste formulate di Hamas.
In particolare, sostiene il Wall Street Journal, Israele avrebbe voluto la consegna degli ostaggi alla Croce Rossa, mentre Hamas ha richiesto che vengano consegnati all’Egitto. Inoltre, il governo israeliano avrebbe voluto che la Croce Rossa potesse visitare gli ostaggi prigionieri, ma Hamas si sarebbe opposta.
Infine, secondo alcuni funzionari egiziani, i miliziani non avrebbero ancora fornito la lista dei nomi relativi al primo gruppo di ostaggi da liberare.
Personale della Croce Rossa colpito nel nord di Gaza
Un portavoce del Comitato Internazionale della Croce Rossa denuncia al Guardian che il personale dell’associazione è stato attaccato mentre forniva sostegno umanitario nel nord di Gaza.
“Gli operatori sanitari – spiega – hanno una protezione speciale ai sensi del diritto internazionale e stiamo premendo per una protezione immediata per tutti i civili“.
Il portavoce sottolinea, poi, come gli ospedali di Gaza siano ormai “cimiteri e campi di guerra“.
Hamas contro l’arresto del direttore dell’ospedale Al-Shifa: “Un atto spregevole”
Dopo la condanna dell’arresto del direttore dell’ospedale Al-Shifa, Hamas ha deciso di sospendere le operazioni di evacuazione dei feriti dalla struttura.
La ragione è l’arresto delle squadre mediche, avvenuto nonostante la loro uscita dalla struttura facesse parte del piano di messa in sicurezza dei feriti e fosse stata concordata con l’esercito israeliano.
Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, ha, quindi, interrotto il coordinamento con l’OMS, chiedendo un intervento dell’Onu per agire sulla questione.
Hamas contro l’arresto del direttore dell’ospedale Al-Shifa: “Un atto spregevole”
Hamas condanna duramente l’arresto di Abu Salmya, direttore dell’ospedale Al-Shifa di Gaza.
“Riteniamo che sia un atto spregevole – si legge in una nota riportata da Al Jazeera – proveniente solo da un’entità priva di ogni senso di umanità e di morale, oltre ad essere un crimine e una flagrante violazione delle convenzioni internazionali che garantiscono in ogni caso il divieto di attacchi contro il personale medico“.
Nella nota, i miliziani chiedono l’intervento delle organizzazioni internazionali per ottenere il rilascio di Salmya.
Rabbini d’Italia contro Papa Francesco: “Aggressore e aggredito sullo stesso piano”
L’assemblea dei Rabbini d’Italia (ARI) attacca Papa Francesco e il Vaticano, accusandoli di mettere sullo stesso piano israeliani e palestinesi.
“Ieri – spiega la nota dell’ARI – l’incontro del Papa con i parenti degli ostaggi rapiti da Hamas, da tempo richiesto e sempre rinviato, è stato finalmente possibile perché è stato seguito da un incontro con parenti di palestinesi prigionieri in Israele, così come riportato dal Papa, mettendo sullo stesso piano innocenti strappati alle famiglie con persone detenute spesso per atti gravissimi di terrorismo. E subito dopo il Papa ha pubblicamente accusato entrambe le parti di terrorismo“.
Un atteggiamento di “gelida equidistanza” che non piace ai Rabbini d’Italia, che denunciano anche l’assenza di condanne ufficiali contro l’attacco di Hamas da parte di Bergoglio.
Sanchez: “Israele tuteli i civili di Gaza”
Pedro Sanchez è in visita a Gerusalemme, dove ha incontrato il presidente Isaac Herzog. Il capo del governo spagnolo ha detto di condividere il dolore israeliano per le vittime dell’attacco di Hamas, ma ha detto che la risposta israeliana deve rispettare il diritto internazionale e tutelare la sopravvivenza dei civili a Gaza. “Chiediamo – ha detto Sanchez – che tutti i civili siano protetti e che gli aiuti umanitari entrino immediatamente a Gaza. C’è il rischio che le persone muoiano nell’immediato“. Infine, il presidetne spagnolo ha ribadito che la soluzione migliore per la fine del conflitto è quella dei due stati, con un ruolo all’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) nel controllo del territorio di Gaza, una volta finite le osilità.
Tajani sulla tregua: “Primo passo positivo”
Dal Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione organizzato a Roma a Villa Miami da Coldiretti e The European House – Ambrosetti arriva il commento del ministro degli Esteri Antonio Tajani sulla tregua siglata tra Israele e Hamas. Il vicepremier ritiene il cessate il fuoco “un primo passo positivo“, sottolineando l’importanza del ricongiungimento tra gli ostaggi e le loro famiglie. Tajani ritiene indispensabile approfittare della tregua per lavorare “con grande determinazione” per il futuro di Israele e Palestina.
Hamas: “Netanyahu costretto ad accettare la tregua”
Cameron in Israele visita il kibbutz colpito dall’attacco di Hamas del 7 ottobre
Halevi (IDF): “Tregua non mette fine alla guerra”
Iran: “Cessate il fuoco è grande vittoria palestinese”
Arrestato il direttore dell’ospedale Al-Shifa a Gaza
Israele: “Colpiti 300 obiettivi di Hamas in 24 ore”
Proseguono, intanto, i combattimenti, con l’esercito di Israele che riferiscono di aver colpito 300 obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. Si tratterebbe di tunnel e quartieri generali dei miliziani, oltre a siti utilizzati per il lancio di razzi.