È l’emblema della grinta, di quel calcio romantico che non esiste più. Testardo, tignoso, competitivo, o più semplicemente mister Serse Cosmi. Un nome che basta già da solo a raccontare il personaggio. Tecnico controverso, con il Peruggia di Gaucci sposa l’idea di rivoluzionare il calcio. L’obiettivo era quello di puntare su talenti sconosciuti, valorizzandoli al massimo per poi rivenderli a peso d’oro. Due anni sulla panchina del Grifone, prima di iniziare a girovagare un anno dopo l’altro. Per commentare la qualificazione della Nazionale a Euro 2024 e l’inserimento dell’Italia nella quarta fascia, Cosmi è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Euro 2024, l’Italia in quarta fascia, Cosmi a Tag24
Il brivido vissuto nei minuti di recupero nella sfida con l’Ucraina per il possibile calcio di rigore non concesso che ha fatto sobbalzare tutti i tifosi azzurri. La gioia per il pass strappato per Euro 2024 e per i fantasmi scacciati, forse, definitivamente. La preoccupazione per quello che la Nazionale di Spalletti troverà in Germania. Per lavorare, da questo momento in poi, il tempo non manca e il nuovo CT gode di piena fiducia. Se è riuscito a raggiungere questi risultati, anche dal punto di vista del gioco, in così poco tempo, figuriamoci cosa potrà fare nei mesi che mancano al torneo. Però pensando ai sorteggi, non può che esserci apprensione. Per commentare il percorso dell’Italia, che sarà in quarta fascia, Serse Cosmi è intervenuto in esclusiva a Tag24.
La qualificazione a Euro 2024 è arrivata, ma l’Italia è in quarta fascia e rischia di pescare almeno due big. Quanto può essere rischioso?
“Sono strafelice che l’Italia sia riuscita a rientrare e che parteciperà all’Europeo. Questa è la cosa più importante. È chiaro che se avessimo raggiunto un risultato migliore, molto probabilmente sulla carta avremmo potuto incontrare squadre più semplici. Ma non è detto, il calcio è fatto spesso di ipotesi. L’esperienza mi insegna e sono sicuro però che chiunque sarà sorteggiato con gli azzurri si dovrà preoccupare. Pensate ad essere in prima o seconda fascia e ritrovarsi la squadra di Spalletti nel girone. Noi dobbiamo difendere il titolo europeo e non dobbiamo aver paura di squadra che teoricamente possono essere più forti. Io oggettivamente, ne vedo 3 o 4 superiori, non di più. Se l’Italia ha paura di giocare con una seconda o terza fascia, allora significa che questa qualificazione non è servita a niente”.
La mano di Spalletti però si vede già, se lo aspettavi un impatto simile?
“Conosco Luciano da una vita, conosco il suo valore, la sua meticolosità e il talento che ha. Non sono sorpreso sinceramente. L’Italia ha sempre avuto dei valori, che però si erano dispersi, non solo per questioni tecniche. Questa squadra si era intristita dopo la mancata qualificazione al Mondiale. Quel momento ha determinato uno stato d’animo negativo e adesso con Spalletti hanno ritrovato la voglia generale che mancava. Si respirava aria pesante, non per colpa di Mancini mentre ora tutto è più leggero e anche le partite vengono preparate e affrontate in maniera diversa”.
Reparto offensivo, Scamacca può essere l’attaccante del futuro e ci sarà ancora spazio per Immobile?
“Seguito a pensare che Scamacca possa essere, per caratteristiche, l’attaccante giusto per Spalletti. A meno che venga fuori qualun altro in questo finale di stagione, ma non ne vedo tanti in giro. Mi auguro che emergano nuovi talenti, ma non sarà semplice. Poi c’è Raspadori che è una valida alternativa, ma ha chiaramente caratteristiche diverse. Il miglior Immobile certo che potrebbe tornare utile agli azzurri, ci mancherebbe. Credo che lui stia recuperando una condizione che potrebbe portarlo a fare un finale di campionato in linea con gli anni precedenti. In quel caso sono certo che Spalletti lo riprenderebbe in considerazione. Se ci fossero tante altre alternative ti direi di no, ma in questo momento assolutamente sì”.
Nota dolente, il rigore non concesso all’Ucraina: che spiegazione si dà?
“Mi sembra che l’Italia sia un Paese di tifosi dell’Ucraina, ecco che idea mi sono fatto. Improvvisamente tutti sportivi! Mi ricordo bene l’arbitraggio in Inghilterra, che è stato indecoroso nei confronti dell’Italia. Siamo un popolo così, che ottiene un risultato e pone la lente di ingrandimento su un episodio di cui tra l’altro non c’è certezza matematica che sia rigore. La dinamica sembra fallosa, ma rivedendolo non sono così certo. Le considerazioni ascoltate però non mi sorprendono. Ho sentito anche che ora il problema è che Chiesa nell’Italia gioca esterno e nella Juve seconda punta. Non si perde mai occasione per criticare qualcuno, in questo caso Allegri”.