Sulla proroga del pagamento delle tasse, contributi e Rottamazione quater in Toscana e nelle zone alluvionate, pesa la chiusura del Bilancio di fine anno. Non si potrà andare troppo in avanti nella sospensione delle scadenze fiscali, tributarie e contributive, come è già avvenuto nella stessa Toscana insieme all’Emilia Romagna e nelle Marche per le alluvioni di maggio scorso. Per il maltempo e i danni provocati il 2 novembre scorso, invece, il governo dovrebbe concedere di tempo una proroga mini, probabilmente non si andrà oltre al 20 dicembre 2023.
Sulle alluvioni di maggio scorso, invece, i tempi sono stati più lunghi e il rimando è avvenuto a più riprese, arrivando all’attuale scadenza del 10 dicembre prossimo. Da notare che le scadenze sono prorogate per i Comuni inclusi nell’allegato al decreto “Alluvioni” (Dl 61 del 2023) che elenca i centri che beneficano delle proroghe fiscale, oltre ad aiuti in termini di sostegni a famiglie e imprese, perché risultati danneggiati.
Proroga pagamento tasse, contributi e Rottamazione quater in Toscana e nelle zone alluvionate: così il rinvio
Non ci sarà una proroga consistente nel pagamento di tasse, imposte, contributi e Rottamazione quater a favore delle imprese della regione Toscana per il maltempo e le alluvioni del 2 novembre scorso. Si era ipotizzato un differimento della scadenza che copriva buona parte del 2024, e invece si tratterà – con molta probabilità – di una scadenza mini che non dovrebbe andare oltre il 20 dicembre 2023.
Le imprese dei settori produttivi, in particolare delle province di Firenze, Prato, Livorno, Pistoia e Pisa, maggiormente danneggiate dalle alluvioni di inizio mese richiedono con una certa veemenza di prorogare le scadenze interessate. Le difficoltà maggiori ad ottenere la proroga risiedono nella necessità di trovare le dovute coperture, in un periodo dell’anno nel quale il governo è impegnato a cercare risorse per chiudere la legge di Bilancio del 2024.
Proroga pagamento tasse Toscana, qual è la nuova possibile scadenza?
La possibile nuova scadenza del 20 dicembre 2023 dovrebbe coprire i termini già scaduti i 16 novembre scorso, relativi al saldo dei debiti tributari con l’Agenzia delle entrate e contributivi con l’Inps. Una mini proroga interesserà anche gli acconti Ires, Irap e Irpef, la cui scadenza è fissata al 30 novembre 2023. Per buona parte delle partite Iva con ricavi e compensi non eccedenti i 170mila euro c’è la possibilità di posticipare il pagamento del secondo acconto Irpef al 16 gennaio 2024, con pagamento tutto in un’unica soluzione in quella data o in cinque rata da gennaio a maggio, sempre con versamento il giorno 16 (esclusi i festivi). Diversamente, il secondo acconto dovrà essere pagato entro il 20 dicembre prossimo.
È difficile, quindi, pensare che possano esserci un rinvio di un semestre (del 2024) per tutti questi pagamenti. Le risorse necessarie per rimandare le scadenze fiscali e contributive ammonterebbero, secondo stime di Confindustria Toscana, a un miliardo di euro. Peraltro, dovrebbero essere rinviati anche i termini di pagamento della Rottamazione quater per i contribuenti che abbiano inviato domanda di definizione agevolata 2023 per il pagamento delle cartelle e che sia stata accettata. Peraltro, molti contribuenti potrebbero aver già pagato la prima rata della Rottamazione, in scadenza il 31 ottobre scorso con termine massimo al 6 novembre 2023.
Pagamento imposte e contributi Emilia Romagna, Marche e Toscana, slittano tutte le scadenze: ecco entro quando pagare
I contribuenti delle regioni Emilia Romagna, Toscana e Marche avranno più tempo per effettuare gli adempimenti nei confronti del Fisco, nonché per il pagamento dei contributi assistenziali e previdenziali. In sede di conversione del decreto legge “Proroghe” (Dl 132 del 2023), la scadenza ultima ha subito una rettifica dal 20 novembre 2023 al prossimo 10 dicembre.
Uno slittamento di 20 giorni che consentirà ai contribuenti delle tre regioni di affrontare le scadenze con più calma, data anche la densità di termini fiscali di fine novembre. Il decreto varato dal governo (Dl “Alluvioni”) all’indomani dell’emergenza maltempo, aveva sospeso i pagamenti fiscali, tributari e contributivi tra il 1° maggio e il 31 agosto 2023. Lo slittamento riguarda svariati pagamenti tributari, contributivi (previdenziali e assistenziali) e premi di assicurazione obbligatoria. Nell’elenco rientrano i pagamenti anche delle ritenute alla fonte previste dagli articoli 23 e 24 del decreto del Presidente della Repubblica numero 600 del 1973 e i versamenti delle trattenute inerenti le addizionali regionali e comunali dell’Irpef.