Il ministro Valditara prende le difese del professor Alessandro Amadori, al centro delle polemiche per un capitolo del suo libro, La guerra dei sessi, nel quale parla della violenza esercitata dalle donne sugli uomini. Il ministro sottolinea come, nel testo, non ha trovato alcun accenno a concetti contro le donne.

Caso Amadori, per Valditara nel libro “non c’è nessun atteggiamento discriminatorio nelle sue pagine”

Polemiche strumentali e demagogiche“.

Con queste parole il ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara prova a spegnere le polemiche che lo hanno visto coinvolto negli ultimi giorni, per il coinvolgimento del professor Alessandro Amadori nel comitato scientifico del protocollo per la prevenzione della violenza sulle donne, presentato oggi al Senato.

Gli attacchi al ministro nascono da un capitolo del libro La guerra dei sessi, scritto da Amadori con Cinzia Corvaglia, dal titolo più che indicativo ‘Il diavolo è anche donna’. In esso si parla di aggressività, che non deve essere ritenuta prerogativa solamente maschile ma anche femminile. Posizioni che hanno fatto insorgere l’opposizione, contestando la scelta di Amadori per un simile ruolo.

Valditara difende il libro, il suo autore e, di conseguenza, il proprio operato, commentando il volume e fornendone la propria analisi, sostenendo che non contiene affatto alcun riferimento discriminatorio nei confronti delle donne.

Non c’è una sola frase contro le donne in generale, o in cui si legittimino atteggiamenti di prevaricazione nei confronti delle donne. Si parla di un rapporto conflittuale tra uomo e donna dove si stigmatizza molto duramente il maschilismo, il patriarcato e l’atteggiamento violento e prepotente dei maschi nei confronti delle donne, e si evidenzia come, in alcuni casi, ci siano atteggiamenti prevaricatori da parte del genere femminile. Ma non c’è nessun atteggiamento discriminatorio nelle sue pagine”.

Valditara contro le polemiche: “Sul progetto ci metto la faccia e voglio essere giudicato su quello”

Il ministro, dopo aver letto le conclusioni dal libro di Amadori, conclude sostenendo che il professore abbia le sue idee, che prevedono un superamento della conflittualità tra uomo e donna per un “terzo scenario” caratterizzato da un’alleanza che, nel rispetto reciproco, porti alla costruzione, insieme, di un modello di relazioni interpersonali più armonico.

Infine, passa all’attacco sulle polemiche, rifiutando di accettare critiche a un progetto – il protocollo – che non dipende dalle posizioni di Amadori.

“Questo progetto vede una partecipazione molto più larga, tra cui psicologi e tante personalità scientifiche importanti. È stato redatto dalle strutture del ministero e sul quale metto la mia faccia. È il progetto del ministero e voglio esser giudicato per esso e non per polemiche strumentali e demagogiche“.